Premessa
Nel corso di novembre il contratto TTF front-month ha mostrato una lieve flessione, muovendosi in un range ristretto attorno alla soglia di equilibrio dei 30 €/MWh. L’andamento è stato sostenuto da fondamentali di domanda e offerta complessivamente stabili, con un temporaneo supporto ai prezzi legato alle attese di un clima più rigido. L’offerta è rimasta ampia grazie ai flussi costanti da Norvegia e GNL, mentre la domanda è risultata contenuta per effetto dell’elevata produzione eolica. Le revisioni al ribasso delle temperature hanno favorito un moderato aumento dei prelievi dagli stoccaggi. In questo contesto i prezzi si sono mantenuti poco sopra i 30 €/MWh, con volatilità limitata (approfondisci l'aggiornamento sui mercati di novembre 2025).
Mercati energetici - Aggiornamento dicembre 2025
I mercati energetici europei hanno attraversato una settimana (8-12 dicembre2025) caratterizzata da un generale clima di debolezza, influenzato da condizioni meteorologiche insolitamente miti e da un contesto di offerta complessivamente abbondante. Il TTF-front-month ha chiuso la settimana intorno a 27,04 €/MWh, in calo di circa 2,3% rispetto al venerdì precedente, con i prezzi penalizzati dalla riduzione della domanda residenziale e industriale, in particolare nel Nord-Ovest europeo e nel Regno Unito.
Le temperature favorevoli e una produzione eolica sostenuta hanno limitato i consumi e rallentato in modo significativo i prelievi dagli stoccaggi, che restano su livelli considerati confortevoli. Sul piano dell’offerta, i flussi norvegesi si sono mantenuti stabili, mentre il rallentamento delle importazioni di GNL nel Regno Unito è stato compensato da maggiori arrivi nei terminali dell’Europa continentale, contribuendo a preservare l’equilibrio del sistema.
Dal lato finanziario, si segnala una crescente cautela degli investitori e una forte sensibilità del mercato alle variabili meteorologiche. Anche i mercati del petrolio e del carbone hanno mostrato un quadro complessivamente debole: il Brent ha chiuso la settimana a circa 60,9 $/barile, in calo di 4,5% su base settimanale, risentendo delle aspettative di maggiore offerta e di livelli di scorte elevati, solo in parte compensati da segnali di recupero della domanda cinese, mentre il carbone termico europeo continua a essere penalizzato dal vantaggio di costo del gas, con prezzi intorno a 96,7 $/ton e una flessione settimanale dello 0,5%. Sul fronte delle emissioni, il mercato EU ETS ha attraversato una fase di stabilizzazione su livelli elevati: il contratto EUA dicembre 2025 ha chiuso intorno a 84 €/tonnellata, registrando una variazione settimanale positiva di circa 1,4%, nonostante volumi in calo in prossimità della scadenza e aste concluse a prezzi leggermente inferiori allo spot. La conclusione del calendario delle aste per il 2025 rafforzano le aspettative di una maggiore rigidità dell’offerta nel medio termine, consolidando il ruolo del prezzo della CO₂ come fattore sempre più rilevante per le decisioni industriali europee.
La settimana appena trascorsa conferma la forte dipendenza dei mercati energetici europei da variabili meteorologiche e dinamiche di offerta, in un contesto di transizione sempre più influenzato dal prezzo della CO₂. In questo scenario, la volatilità potrebbe intensificarsi, rendendo cruciale per operatori e investitori monitorare con attenzione i fattori strutturali e le condizioni di breve periodo.
Le quotazioni: PUN (Prezzo Unico Nazionale): 120,14 €/MWh (17 dicembre 2025), gas naturale: 26,90 €/MWh (TTF - 16 dicembre 2025) e CO2 Ue: 87,36 €/ton (16 dicembre 2025).
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