Smart working in numeri - 2024
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I dati quantitativi sul fenomeno a livello nazionale, internazionale e territoriale
Secondo Eurostat in Italia nel 2024 la percentuale di occupati tra i 15 e i 64 anni che svolgono il proprio lavoro occasionalmente o abitualmente da casa è pari al 10,3%, agli ultimi posti tra i 27 Paesi UE e inferiore rispetto alla media europea del 22,6%.
I dati amministrativi sulle presenze al lavoro raccolti nel database Zucchetti, azienda leader nel settore dei software gestionali, si confermano una preziosa fonte conoscitiva che consente di aggiungere importanti dettagli alla stima statistica e consente di stimare nell'11,1% la quota media di smart worker nel Nord Italia. La percentuale sale al 14,6% nell’area Assolombarda (le province di Milano, Monza, Lodi e Pavia), al 15,2% nella Città Metropolitana di Milano, con un 16,5% nelle aziende ubicate nel Comune di Milano a fronte dell’11,4% dell’hinterland.
Nel 2024 la quota di smart worker è in calo rispetto al 12,0% del 2023, in controtendenza rispetto al seppur lieve aumento a livello medio europeo, salito al 22,6% dal 22,2% del 2023.
I dati amministrativi evidenziano una maggiore tenuta dello strumento nei grandi centri urbani: nelle sedi di lavoro all’interno del comune di Milano la quota di smart worker si è ridotta proporzionalmente meno: -6,2% contro il -14,2% della quota media nazionale.
Trend 2023-2024 dell’incidenza degli smart worker (per ambito territoriale)
fonte: elaborazione Centro Studi Assolombarda su dati Eurostat e Zucchetti
Le informazioni sul numero di giorni concessi su base settimanale o mensile raccolte tra le aziende associate dall’indagine Assolombarda sul Lavoro evidenziano che l’opzione più diffusa è quella dei 2 giorni a settimana (o 8 al mese), che – stando all’indagine - riguarda il 55% degli smart workers lombardi. L’opzione dei “3 e più giorni” a settimana risulta ampiamente utilizzata nell'area metropolitana di Milano, riguardando il 35% dei lavoratori da remoto milanesi, a fronte dell'8% nelle altre province lombarde. Quindi chi lavora in Milano non solo ha conservato maggiori opportunità di lavorare da remoto, ma ha anche la possibilità di farlo per un maggior numero di giorni, limitando la presenza a un paio di giorni la settimana.
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