Autoconsumo
comunità
energetiche

Un meccanismo di aggregazione di più soggetti per condividere energia prodotta da impianti alimentati da fonti rinnovabili

Autoconsumo  comunità  energetiche

Comunità di energia condivisa

La Comunità Energetica introduce il concetto di energia condivisa. La produzione di energia da fonti rinnovabili è spesso volatile, rendendo necessaria l’immissione in rete o l'accumulo in batteria quando essa non viene consumata: nella Comunità Energetica l'energia è messa a disposizione della comunità, massimizzandone il consumo. Il coinvolgimento di cittadini, attività commerciali ed imprese del territorio, raggruppati in una comunità, mira a produrre, consumare e scambiare energia in un’ottica di autoconsumo, collaborazione e indipendenza energetica.
Lo sviluppo delle Comunità Energetiche contribuisce a sviluppare un modello di produzione e consumo di energia sostenibile.
Tutto questo significa che i clienti finali, consumatori di energia elettrica, possono oggi associarsi per produrre localmente, tramite fonti rinnovabili, l’energia elettrica necessaria al proprio fabbisogno, “condividendola” al bisogno.

Le Comunità energetiche sono definite all’interno del decreto-legge 162/19 (articolo 42bis):

  • LEX
  • “i consumatori di energia elettrica possono associarsi per divenire autoconsumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente […]"

Ovvero possono realizzare comunità energetiche rinnovabili
Attraverso queste configurazioni, il cliente finale o consumatore, acquisisce rilevanza nel settore energetico. La figura del consumatore evolve nella figura del Prosumer, dall’inglese Producer e Consumer: indica un soggetto che può sia consumare che produrre energia.

Attraverso il Decreto legislativo n. 199/2021, il Governo italiano ha voluto incoraggiare l’uso sempre più diffuso delle fonti rinnovabili e nell’articolo 8 interviene sul quadro regolatorio relativo alle CER definendo il limite di potenza complessiva fino ad un massimo di 1 MWp per ricevere incentivi sull’energia condivisa, mentre il perimetro di riferimento si estende alla cabina primaria.
Ad aprile 2022, il GSE ha pubblicato le “Regole tecniche per l'accesso al servizio di valorizzazione e incentivazione dell'energia elettrica condivisa" che stabiliscono le modalità attraverso cui i membri della Comunità possono usufruire dell’elettricità condivisa. 

Come funziona la Comunità Energetica

Una comunità di energia rinnovabile è un soggetto giuridico che:

Si basa sulla partecipazione aperta e volontaria, è autonomo ed è effettivamente controllato da azionisti o membri che sono situati nelle vicinanze degli impianti di produzione detenuti dalla comunità di energia rinnovabile.

Gli azionisti o membri della comunità sono persone fisiche, piccole e medie imprese (PMI), enti territoriali o autorità locali, comprese le amministrazioni comunali, a condizione che, per le imprese private, la partecipazione alla comunità di energia rinnovabile non costituisca l’attività commerciale e/o industriale principale.

L'obiettivo primario è fornire benefici ambientali, economici o sociali a livello di comunità ai propri azionisti o membri o alle aree locali in cui opera, piuttosto che profitti finanziari.

L’energia elettrica “condivisa” (pari al minimo, su base oraria, tra l’energia elettrica immessa in rete dagli impianti di produzione e l’energia elettrica prelevata dai consumatori rilevata per la configurazione) beneficia di un contributo economico riconosciuto dal Gestore dei Servizi Elettrici – GSE a seguito dell’accesso al servizio di valorizzazione e incentivazione.

Requisiti della Comunità Energetica

La normativa attualmente vigente prevede alcuni requisiti affinché una configurazione possa essere definita Comunità Energetica:

  • _______________________________________________
  • IMPIANTI di PRODUZIONE
    Parte principale della configurazione, devono essere alimentati da fonti rinnovabili (e devono essere stati messi in esercizio dopo il 1° marzo 2020).
  • _______________________________________________
  • POTENZA MAX dell'IMPIANTO
    La potenza massima per singolo impianto non deve superare 1 MW.
  • _______________________________________________
  • ADOZIONE di uno SCHEMA VIRTUALE 
    Come configurazione di riferimento (non è necessario che i singoli attori della comunità siano fisicamente connessi mediante cablaggio).
  • _______________________________________________
  • RISTORO 
    Riconosciuto dal GSE.
  • _______________________________________________
  • ALLACCIAMENTO RETI ELETTRICHE
    Tutti gli attori della comunità devono essere allacciati su reti elettriche di bassa tensione e connessi alla medesima cabina di trasformazione alta/media tensione (medesima cabina primaria).

Principali caratteristiche e vantaggi

Prendere parte ad un meccanismo di Comunità energetica può abilitare ad una maggiore competitività sul mercato, riducendo i consumi e le relative tariffe energetiche:

  • Risparmio economico: consumando l’energia autoprodotta si abbattono le tariffe energetiche (costo legato alla materia energetica ma anche oneri di rete e relative imposte);
  • Agevolazioni fiscali (detrazioni derivanti dal Credito d’imposta);
  • Beneficio sociale: l’energia prodotta in surplus viene condivisa all’interno della comunità, e la quota parte di energia in eccedenza può essere immessa in rete e remunerata;
  • Benefici ambientali: viene ridotto l’impatto ambientale dell’impresa evitando le emissioni di gas climalteranti, in quanto l’energia viene prodotta attraverso fonti rinnovabili.

Normativa e incentivi

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Il valore di un’idea sta nel metterla in pratica
[Thomas Edison]
Risparmio

Se stai leggendo questa frase significa che non stai navigando da qualche minuto e questa modalità di risparmio energetico ti permette di consumare meno quando sei inattivo.

Alle volte per fare bene basta un piccolo gesto: perché anche il poco, giorno dopo giorno, diventerà molto.

Fare impresa sostenibile è il nostro impegno di responsabilità:
significa creare valore per le generazioni future, per gli stakeholder e per l’ambiente.

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