Il ruolo del private capital nella transizione digitale ed ecologica: il punto di vista delle imprese

Il Vice Presidente Paolo Gerardini, durante il convegno annuale di AIFI, ha rimarcato la necessità che imprese e finanza collaborino in modo strategico e quali sono le richieste di Assolombarda al mondo del private capital.

Il convegno annuale AIFI è stato, innanzitutto, l’occasione per rimarcare l’impegno di Assolombarda verso due temi molto importanti per il mondo delle imprese (transizione digitale ed ecologica ) e per riprendere alcuni aspetti trattati anche nel recente documento “Finanza Sostenibile: priorità e prospettive per la crescita e lo sviluppo delle imprese”. Paolo Gerardini, Vice Presidente Assolombarda con delega al Credito e alla Finanza e Presidente Piccola Industria, ha sottolineato come “siamo di fronte ad un cambiamento epocale che richiede un cambio importante di paradigma da parte di tutti e necessita della collaborazione sistemica tra molti stakeholder, con un ruolo di particolare responsabilità per il mondo imprenditoriale e la finanza”.

Nonostante, il Paese si trovi ad affrontare, per l’ennesima volta negli ultimi anni, un momento di cambiamento rilevante del contesto economico e “ci aspettiamo risposte importanti dalla politica, siamo consapevoli che noi imprenditori dobbiamo dare il nostro contributo facendo quello che sappiamo fare meglio: FARE IMPRESA. E oggi esiste un solo modo per farlo, ossia in modo sostenibile. Questo non perché dobbiamo essere sostenibili “per fede”, ma perché abbiamo tanti vantaggi ad esserlo. Nell’acronimo ESG noi vediamo l’evoluzione del modello capitalistico occidentale e la chiave per ottenere un vantaggio competitivo a livello internazionale.”

In questo contesto, sappiamo che “la finanza non bancaria giocherà un ruolo particolarmente rilevante. Infatti, le aziende avranno bisogno di liquidità per adattarsi e per fare investimenti, ma con una posizione finanziaria maggiormente indebitata rispetto a qualche anno fa” e “le risorse del PNRR da sole non basteranno”.

Infine, oltre a inviare “a considerare Assolombarda un partner con cui dialogare sia per azioni di sistema, sia per la gestione di casi individuali”, Paolo Gerardini ha voluto condividere alcune richieste al mondo del private capital:

  • tenere in assoluta attenzione il fattore umano e instaurare un dialogo con un linguaggio a “misura di imprenditore”, incentrato sulle opportunità e i vantaggi che l’impresa può avere dalla collaborazione con il mondo del private capital. Dato il tessuto imprenditoriale composto da PMI, il fattore consulenziale e relazionale non deve mai essere abbandonato e gli operatori di private capital dovranno assumere sempre più un ruolo di partner strategico per le imprese;
  • aiutare le imprese ad analizzare rischi attraverso un occhio esterno esperto, a comprendere come reagire alle difficoltà del momento anche grazie a operazioni straordinarie (es. partecipazioni in aziende fornitrici per ridurre le oscillazioni di costi e tempi di consegna) e a rappresentare queste strategie con un linguaggio appropriato, in modo da allargare la platea di finanziatori a cui possano rivolgersi. Non solo i soldi, ma anche dei buoni consigli possono fare la differenza;
  • in particolare, nell’ambito della sostenibilità, supportare le imprese a tenere barra dritta sui progetti e piani di investimento, evitando che si lascino influenzare troppo dalle dinamiche di mercato a breve. Altrettanto importante è la necessità di lavorare insieme per “innovare” l’offerta per finanziare la sostenibilità delle imprese. Molte soluzioni, ad oggi, non sono allettanti e convenienti per le imprese, ad esempio, per vantaggi minimi di tasso, lontani dal ripagare gli sforzi e i costi sostenuti dalle imprese per le attività da svolgere e le competenze da acquisire, o perché non considerano i costi per integrare la sostenibilità nelle strategie dell’azienda. È necessario un percorso graduale di accompagnamento e di implementazione delle nuove strategie che non richiede solo investimenti materiali, ma anche costi di consulenza che contribuiranno ad aumentare le performance dell’impresa nel medio periodo. È necessario che anche questi costi siano inclusi nel piano di ammortamento finanziario;
  • i fondi di private debt devono utilizzare quando possibile le garanzie pubbliche, quali il Fondo di Garanzie e SACE, per cercare di abbattere i costi per le aziende;
  • i fondi di private equity, devono porsi un come partner strategico e utilizzare la liquidità offerta dai PIR alternativi per far arrivare le risorse anche alle PMI che hanno prospettive per crescere ed essere competitive anche sui mercati internazionali.

Contatti

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