Finanza Sostenibile: priorità e prospettive per la crescita e lo sviluppo delle imprese

Analisi e raccomandazioni di Assolombarda per rendere più efficace e pervasivo l’inserimento della sostenibilità nelle linee strategiche di ogni impresa e la sua valorizzazione nei confronti del mondo finanziario.

L’impegno verso i temi ambientali e verso la sostenibilità in generale è da sempre prerogativa di Assolombarda che ha dedicato nell’ultimo periodo particolare attenzione all’evoluzione del tema Finanza Sostenibile. Tra le diverse azioni, abbiamo partecipato attivamente a consultazioni europee e nazionali, analizzato opportunità, criticità, punti di miglioramento, impatti e rilevanza per il mondo delle imprese. Queste riflessioni sono state sintetizzate in un documento che contiene anche una serie di raccomandazioni rivolte ai nostri principali stakeholder, con l’obiettivo di rendere più efficace e pervasivo l’inserimento della sostenibilità nelle linee strategiche di ogni impresa e la sua valorizzazione nei confronti del mondo finanziario. 

Il documento è stato presentato nel convegno "Finanza sostenibile: proposte per affrontare le sfide future" il 16 marzo presso l'Auditorium "Giorgio Squinzi" di Assolombarda: la videoregistrazione dell'evento è disponibile qui

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Executive summary

Negli ultimi anni stanno aumentando, a livello europeo e nazionale, le risorse finanziarie e le opportunità riservate alle imprese che decidono di integrare e rafforzare la sostenibilità nei propri modelli di business e nelle proprie strategie aziendali, riconoscendola come driver strategico di successo, leva di vantaggio competitivo e di creazione di valore nel lungo periodo. Una sfida importante in cui si inserisce con un ruolo centrale anche la transizione ecologica, in grado di fornire alle imprese riferimenti molto utili a disegnare i passi da intraprendere e a definire una parte rilevante degli investimenti necessari ad avviare e consolidare questo percorso, permettendo allo stesso tempo di intercettare finanziamenti dedicati.

Per fare ciò, è fondamentale che venga definito un insieme di regole chiare che valorizzino e premino questo approccio. Per garantire un impianto normativo comune e un approccio organico, l’Unione europea ha avviato un percorso normativo caratterizzato anche dall’apertura di numerose consultazioni pubbliche. A molte di queste, Assolombarda ha partecipato attivamente, esprimendo la propria posizione direttamente o attraverso Confindustria e Business Europe.

Per la definizione di questo documento siamo partiti proprio da quei contributi. Abbiamo ripreso i diversi punti tecnici e ci siamo sforzati di dare loro una chiave di lettura diversa e più organica rispetto a quella che poteva emergere dalle risposte alle singole consultazioni. Ne abbiamo analizzato le criticità, i punti di miglioramento, gli impatti e la rilevanza per il mondo delle imprese e, infine, abbiamo sintetizzato queste riflessioni in una serie di raccomandazioni volte a rendere più efficace e pervasivo l’inserimento della sostenibilità nelle linee strategiche dell’impresa e la sua valorizzazione nei confronti del mondo finanziario. Come ultimo passo le abbiamo riaggregate utilizzando come guida i sei interlocutori per noi più importanti da raggiungere:

  1. le grandi imprese che hanno un ruolo fondamentale come promotori e attivatori del cambiamento. Lo possono fare sia testimoniando come stanno affrontando quelli che per loro sono già obblighi di legge e di mercato, dimostrandone la fattibilità e la coerenza con le linee strategiche e il mantenimento o incremento dei vantaggi competitivi dell’impresa, sia guidando il cambiamento attraverso le proprie filiere, mantenendo, comunque, una particolare attenzione all’accompagnamento delle piccole e medie imprese che ne fanno parte, senza presentare loro il processo come rigido e burocratico, e accompagnandole nei cambiamenti e nelle procedure necessarie a restare nella catena di fornitura;
  2. le PMI che devono prendere coscienza dei rischi di inazione e dovrebbero vivere questo cambiamento a partire da quanto già costruito utilizzando le certificazioni volontarie, che hanno introdotto l’abitudine a dare evidenza tangibile a buone pratiche gestionali. Potrebbero così far emergere, formalizzare in modo misurabile e comunicabile gran parte dei “semi di sostenibilità” che hanno nel proprio DNA. Inoltre, devono integrare nelle strategie gli aspetti meno forti e che mancano, in modo da ottenere un maggiore vantaggio rispetto ad altri competitor. Infatti, sia le imprese, sia i clienti finali, soprattutto le nuove generazioni, cercano sempre di più valori ulteriori ai vantaggi di costo e, quindi, rappresentano, in termini economici, nuove nicchie di mercato da occupare;
  3. le istituzioni che in questi anni hanno rappresentato il principale propulsore della finanza sostenibile. Il loro ruolo resta ancora importante per garantire un’applicazione uniforme delle regole anche al di fuori dei confini europei, in modo che esse non si trasformino in “svantaggi” competitivi per le nostre imprese. Inoltre, non devono fermarsi al livello teorico e legislativo dei processi, ma cercare il più possibile di creare o favorire la creazione di soluzioni che permettano una corretta applicazione delle regole e una confrontabilità dei dati. Infine, devono sempre tenere in considerazione i tempi necessari perché le imprese possano adattarsi ai cambiamenti, la proporzionalità di obblighi e di profondità di informazioni legandoli alle diverse dimensioni aziendali;
  4. il mondo finanziario che, se le istituzioni sono in qualche modo il motore, rappresenta il carburante per favorire il cambiamento. Per svolgere bene questo ruolo i player finanziari devono prestare molta attenzione ai bisogni delle aziende, proporre strumenti idonei e di facile utilizzo che possano permettere al maggior numero possibile di imprese di muovere i passi necessari a rendere i propri processi produttivi e i propri modelli di business più sostenibili. In questo, gioca una parte importante il riconoscimento dei costi non solo materiali, ma anche di consulenza che un’azienda deve sostenere per avviare il processo di transizione e che devono trovare spazio tra quelli finanziabili;
  5. le associazioni imprenditoriali che non devono vivere questi cambiamenti di riflesso, ma assumere un ruolo di leadership. Devono favorire lo scambio di conoscenze, esperienze e il networking tra imprese, sviluppare soluzioni pratiche e concrete per aiutarle a comprendere come sono posizionate rispetto alla sostenibilità, quali percorsi di miglioramento intraprendere e come misurare, rendicontare e comunicare volontariamente le strategie e le performance ESG per renderle più leggibili dal mondo finanziario. Inoltre, grazie alla loro grande vicinanza al territorio, possono evitare il proliferare di iniziative diverse, ma con fini simili, e diventare antenne per rilevare e proporre come rimuovere tutti gli ostacoli pratici che potranno creare dei problemi nel finanziare le imprese;
  6. le nuove generazioni che le imprese dovrebbero comprendere tra i propri stakeholder e considerarne le opinioni nei processi di definizione dei modelli di business. I rapporti intra generazionali sono uno degli elementi di maggior dibattito nelle discussioni riguardanti lo sviluppo sostenibile. Uno dei principali rischi è quello di traslare in modo automatico i sistemi di valori da una generazione a quella successiva, immaginando di sapere di cosa avrà bisogno e cosa cercherà. Anche nelle imprese, in generale, mancano occasioni strutturate di dialogo per colmare i gap di conoscenza reciproca e portare vantaggi importanti come la possibilità di attrarre o trattenere talenti o incontrare meglio le esigenze del mercato.

Come qualsiasi posizionamento, questo lavoro ha una natura dinamica e ci proponiamo di rivederne periodicamente i contenuti per portare nel dibattito nuovi spunti di dialogo provenienti dal mondo delle imprese e per ottenere il massimo rendimento dall’attivazione della finanza sostenibile che nei prossimi anni assumerà sempre maggiore rilevanza, anche alla luce di Next Generation EU.

Contatti

Per maggiori informazioni sul tema della finanza sostenibile e per un’assistenza personalizzata tramite Assolombarda Servizi, può richiedere on line un appuntamento oppure la invitiamo a contattare l’Area Credito e Finanza (fin@assolombarda.it; tel. 02.58370704).

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