Quello che devi sapere su CSRD e Omnibus I
Il 16 dicembre l'Omnibus I è stato approvato. Qui trovi tutte le informazioni sui cambiamenti apportati alla CSRD e su come farti trovare pronto.
Sommario
- Cosa prevedeva la CSRD?
- Il decreto di recepimento in Italia
- Cos'è il Pacchetto Omnibus I e quali modifiche apporterà
- Se stai leggendo questa notizia, potresti trovare interessante anche...
- Contatti
- Note
Cosa prevedeva la CSRD?
La Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD – Direttiva UE 2022/2464), entrata in vigore a livello europeo il 5 gennaio 2023, ha ampliato in modo significativo gli obblighi di rendicontazione di sostenibilità per le imprese rispetto alla precedente NFRD (Non Financial Reporting Directive –Direttiva 2014/95/UE).
I principali aspetti introdotti dalla direttiva sono:
1. Ampliamento dei soggetti interessati: le aziende sono obbligate se coprono almeno due dei tre requisiti dimensionali indicati in tabella:
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Dal 2025 |
Imprese quotate, banche e assicurazioni con:
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Dal 2026 |
Grandi imprese con:
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Dal 2027 |
PMI quotate1, piccole banche non complesse, captive assicurative2 |
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Dal 2029 |
Filiali e succursali di capogruppo extra-UE - con ricavi > 150 mln di euro nell’UE negli ultimi due esercizi consecutivi – che:
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Nota: in base alla Direttiva delegata 2023/2775/UE, le soglie dimensionali sono state aumentate del 25% rispetto al testo originario della CSRD.
2. Obbligo di includere le informazioni nella relazione sulla gestione, in una sezione specificamente contrassegnata.
3. Applicazione del principio di doppia materialità, valutando sia l’impatto dell’impresa sull’ambiente e sulla società (inside-out), sia gli effetti della sostenibilità sulla performance aziendale (outside-in).
4. Coinvolgimento dell’intera catena del valore: rendicontazione di impatti, rischi e opportunità legati a fornitori e clienti a monte e a valle.
5. Adozione di standard di rendicontazione europei, gli European Sustainability Reporting Standards (ESRS).
7. Formato elettronico unico (XHTML) e marcatura digitale per garantire accessibilità e interoperabilità dei dati tramite il futuro “Punto di accesso unico europeo” (ESAP).
Il decreto di recepimento in Italia
Il D.Lgs. 2024/125, attualmente in vigore, ha recepito la CSRD in Italia e introdotto ulteriori disposizioni rilevanti per le imprese:
- Obbligo di informazione e confronto con i rappresentanti dei lavoratori sulle informazioni di sostenibilità;
- Attribuzione dell’attività di attestazione solo ai revisori legali iscritti all’apposito registro, con almeno cinque crediti formativi annuali in materia ESG;
- Sistema di sanzioni amministrative pecuniarie per inadempienze da parte di società e revisori.
Finché non verranno adottati principi europei per l’attestazione, la Consob definirà principi applicabili in Italia.
Cos’è il Pacchetto Omnibus I e quali modifiche apporterà
Il 26 febbraio 2025 la Commissione Europea ha presentato il primo Pacchetto Omnibus per semplificare alcune normative dell’UE, tra cui la CSRD.
Il primo intervento previsto dall’Omnibus I, c.d. “Stop the clock” è entrato in vigore il 17 aprile 2025 con la Direttiva (UE) 2025/794, recepita in Italia dalla legge legge n. 118 dell'8 agosto 2025, e prevede il posticipo di due anni dell’entrata in vigore degli obblighi per le grandi imprese (dal 2026 al 2028).
Dopo mesi di negoziati Commissione, Parlamento e Consiglio, martedì 16 dicembre è stato approvata una normativa che prevede ulteriori modifiche:
- l'innalzamento delle soglie dimensionali: la CSRD diventerà obbligatoria solo per le imprese dell'UE con una media di oltre 1.000 dipendenti e un fatturato netto annuo superiore a 450 milioni di EUR. Le norme riguarderanno anche le imprese di paesi non UE con un fatturato netto di oltre 450 milioni di EUR nell'UE, e le loro succursali e imprese “figlie” con un fatturato superiore a 200 milioni di EUR nell'Unione.
- la semplificazione degli ESRS: la Commissione ha adottato il Regolamento delegato “Quick fix”, introducendo importanti semplificazioni per le imprese obbligate a rendicontare dal 2025: maggiori informazioni qui. Ha poi incaricato EFRAG di attuare una revisione degli ESRS: i nuovi ESRS semplificati sono stati presentati il 3 dicembre ed ora la Commissione proseguirà con l'iter procedurale, intendendo emanarli con atto delegato a metà del 2026, con obbligo di utilizzo dal FY 2027. Le aziende non obbligate posso rendicontare volontariamente utilizzando gli standard volontari per le PMI non quotate (VSME) redatti da EFRAG (maggiori informazioni qui).
- la limitazione degli obblighi sulla catena del valore: le imprese tenute a presentare le loro rendicontazioni di sostenibilità non potranno trasferire quest'onere alle aziende più piccole con cui collaborano. Le imprese con meno di 1.000 dipendenti non saranno più tenute a fornire alle società più grandi con cui collaborano informazioni aggiuntive rispetto a quelle previste dalle norme sulla rendicontazione volontaria.
- l'esclusione delle PMI quotate dal campo di applicazione della direttiva
- l'esenzione delle holding finanziarie dalla rendicontazione consolidata e delle società controllate, anche se quotate, se la capogruppo rendiconta a livello volontario
- prevista solo la limited assurance: l'adozione degli standard di assurance è stata posticipata al 01/07/2027
A questo link è possibile leggere la sintesi dell'iter legislativo che ha seguito il Pacchetto Omnibus I nel corso dell'anno.
Una volta adottato formalmente anche dal Consiglio, l’aggiornamento entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell'UE e dovrà essere recepito dagli Stati membri.
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Contatti
Le aziende possono contattare Maria Pasetto - Area Credito e Finanza - email maria.pasetto@assolombarda.it per maggiori informazioni su questa notizia, l’Area Credito e Finanza, email fin@assolombarda.it, tel. 02.58370704 o richiedere online un appuntamento per: un confronto sugli incentivi disponibili; un’assistenza nella stima delle esigenze di liquidità, nella costruzione di business plan e nel dialogo con i finanziatori; un approfondimento sul supporto personalizzato di Assolombarda Servizi, che integra i servizi di Assolombarda con una consulenza specializzata.
Note
(1) Intese come le società con valori mobiliari ammessi alla negoziazione su mercati regolamentati italiani o dell’Unione europea che alla data di chiusura del bilancio.
(2) Viene prevista l’opzione di non applicare la normativa (“opt out”) per due anni, salvo la necessità di spiegare perché l’impresa ha deciso di avvalersi di tale opzione.
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