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Riforma della Giustizia

Il PNRR promuove un’ambiziosa agenda di riforme per la Giustizia che ha l’obiettivo di riportare il processo ad un modello di efficienza e competitività attraverso, innanzitutto, la riduzione del tempo del giudizio dei processi civili in tutti i gradi di giudizio e una maggiore efficacia nella prevenzione e repressione della corruzione riducendo la durata dei processi penali. Una giustizia rapida e di qualità, infatti, stimola la concorrenza: esiste una correlazione positiva tra giustizia ed economia. Il rilancio dell’economia del Paese, dunque, è legato anche all’approvazione di riforme e investimenti efficaci nell’ambito del settore giustizia.

La riforma del sistema giudiziario, incentrata sull'obiettivo della riduzione del tempo del giudizio, è inserita dal PNRR tra le riforme orizzontali, o di contesto, che consistono in innovazioni strutturali dell'ordinamento, tali da interessare, in modo trasversale, tutti i settori di intervento del Piano. Per realizzare questa finalità, il Piano prevede - oltre a riforme ordinamentali, da realizzare ricorrendo allo strumento della delega legislativa - anche il potenziamento delle risorse umane e delle dotazioni strumentali e tecnologiche dell'intero sistema giudiziario, al quale sono destinati specifici investimenti.

Per raggiungere gli obiettivi contenuti all’interno del Piano, il Governo individua i seguenti ambiti d'intervento prioritari:

  • Riforma del processo civile;
  • Modifiche al Codice dell'insolvenza;
  • Riforma della giustizia tributaria;
  • Riforma del processo penale e del sistema sanzionatorio penale;
  • Riforma dell'Ordinamento giudiziario.

RIFORMA DEL PROCESSO CIVILE

Il disegno di legge “Delega al Governo per l'efficienza del processo civile e per la revisione della disciplina degli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie e misure urgenti di razionalizzazione dei procedimenti in materia di diritti delle persone e delle famiglie nonché in materia di esecuzione forzata” c.d. “Riforma del processo civile” è stata presentata durante il Governo Conte II su iniziativa dell’allora Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. In seguito all’insediamento del Governo Draghi e al cambio di guida del Ministero della Giustizia, sono state tuttavia introdotte novità rispetto al testo precedentemente presentato.

Il provvedimento, approvato in prima lettura al Senato, è stato recentemente trasmesso alla Camera per l’esame in seconda lettura. Come è ormai prassi per quanto riguarda l’iter dei provvedimenti, il testo sarà presumibilmente approvato in via definitiva senza ulteriori modifiche rispetto a quelle già apportate al Senato, e verrà quindi pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Finalità della riforma:

  • abbattimento del tempo di definizione dei processi civili;
  • valorizzazione delle forme di giustizia alternativa;
  • rinnovata attenzione al tema della famiglia.

Di seguito, si riportano, sinteticamente e per temi, le misure di maggiore interesse:

Durata del processo: prima udienza

Si prevede che già al momento dell’atto di citazione, la parte accusatrice abbia l’obbligo di esporre i fatti e gli elementi di diritto che costituiscono le ragioni della domanda, indicando i mezzi di prova e i documenti che offre. Viceversa, anche la parte citata in giudizio, nella propria comparsa di risposta ha l’obbligo di proporre tutte le sue difese e prendere posizione sui fatti, indicando prove e mezzi. Inoltre, si prevede che alla prima udienza le parti debbano presentarsi personalmente e il giudice predispone una calendarizzazione del processo, fissando la seconda udienza entro 90 giorni.

Durata del processo: appello e Cassazione

Si prevede che l’impugnazione in appello che non presenta una ragionevole probabilità di essere accolta, venga dichiarata manifestamente infondata. Per quanto riguarda la Cassazione, viene invece abolita la sezione filtro, con contestuale assegnazione a ciascuna singola sezione di tale potere.

Strumenti di risoluzione stragiudiziale delle controversie: mediazione

La riforma estende i casi per i quali il ricorso alla mediazione è obbligatorio, comprendendo anche i contratti di associazione in partecipazione, consorzio, franchising, opera, rete, somministrazione, società di persone e subfornitura. La riforma stabilisce infatti che le parti debbano essere necessariamente assistite da un difensore e la condizione di procedibilità possa ritenersi assolta solamente quando il primo incontro dinanzi al mediatore si conclude senza l’accordo. Al contempo, si intende alleggerire l’onere di presenza agli incontri di mediazione, consentendo alle parti di poter delegare un proprio rappresentante ma solo in presenza, e per giustificati motivi. Inoltre, si prevede la possibilità di svolgere il procedimento, su accordo delle parti, anche con modalità telematiche, e gli incontri potranno svolgersi anche con il ricorso a collegamenti da remoto.

Strumenti di risoluzione stragiudiziale delle controversie: negoziazione assistita

La riforma interviene sulla negoziazione assistita, in modo da revisionare, semplificare e incentivare la procedura. In particolare, si prevede l’estensione dell’ambito di applicazione della procedura di negoziazione assistita anche alle controversie individuali di lavoro. Nel caso di ricorso alla procedura, il legislatore ha previsto che le parti debbano essere assistite dal proprio avvocato e, se lo ritengono necessario, anche dai rispettivi consulenti del lavoro.

È inoltre prevista l’introduzione di una fase istruttoria che viene denominata “attività di istruzione stragiudiziale”, all’interno della procedura di negoziazione, con la necessaria partecipazione di tutti gli avvocati che assistono le parti coinvolte. In tale fase, è possibile acquisire dichiarazioni da parte di terzi, sottoporre una richiesta di dichiarazione per iscritto, e l’utilizzo delle prove raccolte nel successivo giudizio.

Infine, la procedura di negoziazione assistita, come avviene per la mediazione, non solo potrà essere svolta, previo accordo tra le parti, attraverso il ricorso a modalità telematiche, ma gli incontri potranno effettuarsi con collegamenti da remoto.

Strumenti di risoluzione stragiudiziale delle controversie: arbitrato

Al fine di garantire l’imparzialità e l’indipendenza dell’arbitrato, sono reintrodotte le facoltà di ricusazione dell’arbitro per gravi ragioni di convenienza. In tal senso, l’arbitro sarà tenuto a rilasciare una dichiarazione che contenga le circostanze di atti rilevanti ai fini delle garanzie di imparzialità. L’omissione comporta l’invalidità dell’accettazione della nomina. Agli arbitri rituali è inoltre riconosciuto il potere di emanare misure cautelari.

Incentivi fiscali per le misure alternative di risoluzione delle dispute

Si prevedono una serie di benefici fiscali per incentivare la conclusione dei contraddittori attraverso le procedure stragiudiziali. Sul punto, le misure della riforma si muovono in diverse direzioni, tra cui si segnalano:

  • La semplificazione e l’aumento del credito d’imposta riconosciuto per le spese professionali sostenute per il procedimento di mediazione;
  • Aumento della soglia di esenzione da imposta di registro per il verbale di mediazione.

Famiglia, donne e tutela dei minori

Si prevede l'istituzione di un rito unitario per la materia della famiglia e l’istituzione di un tribunale per le persone, per i minorenni e per le famiglie. In materia di violenza su donne e minori, si intende velocizzare l’iter di emanazione dei provvedimenti posti a tutela della donna vittima di violenza e del minore.

RIFORMA DEL PROCESSO PENALE

Come la Riforma civile anche il disegno di legge “Delega al Governo per l'efficienza del processo penale nonché in materia di giustizia riparativa e disposizioni per la celere definizione dei procedimenti giudiziari” c.d. “Riforma del processo penale”, è stata presentata durante il Governo Conte II. Dopo l’insediamento del Governo Draghi e il cambio di vertici del Ministero della Giustizia, la neo Ministra Marta Cartabia ha istituito una Commissione di studio per elaborare proposte di riforma, inserendo le nuove disposizioni all’interno del testo già trasmesso al Parlamento.

Il provvedimento, modificato a seguito dell’inserimento delle proposte del Ministro Cartabia, è stato approvato in via definitiva e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di lunedì 4 ottobre.

Finalità della riforma:

  • accelerare il processo penale anche tramite una sua deflazione e la sua digitalizzazione,
  • potenziare le garanzie difensive e la tutela della vittima del reato,
  • definire una ragionevole durata del giudizio di impugnazione, del quale è prevista l’improcedibilità in caso di eccessiva durata.

Di seguito si riportano, sinteticamente e per temi, le principali previsioni della riforma:

Deflazione ed accelerazione del processo penale

  • Si prevedono una serie di principi e criteri direttivi volti a snellire e velocizzare le indagini preliminari e l’udienza preliminare. Con la stessa ratio, si modifica la disciplina dell’esercizio dell’azione penale con citazione diretta a giudizio, istituendo un’udienza predibattimentale (una sorte di “udienza filtro”).
  • Sono introdotti una serie di incentivi per l’utilizzo dei riti alternativi, soprattutto il patteggiamento e il giudizio abbreviato.
  • In merito al giudizio dibattimentale, si prevede uno snellimento per la fissazione del calendario delle udienze, l’illustrazione delle richieste di prova, il deposito delle consulenze tecniche e il passaggio in caso di mutamento del giudice o di un membro del collegio.
  • Viene modificata anche la disciplina del giudizio di appello, tramite l’estensione delle attuali ipotesi di inappellabilità delle sentenze e la previsione dell’inammissibilità dell’appello per la specificità dei motivi.
  • In materia di giudizio in Cassazione, la delega prevede che la trattazione dei ricorsi avvenga con contraddittorio scritto senza l’intervento dei difensori.
  • Infine, in materia di revisione del sistema sanzionatorio, si delega il Governo a rivedere la disciplina delle sanzioni sostitutive delle pene detentive brevi, ampliandone l’ambito di applicazione.

Digitalizzazione

In materia di digitalizzazione, si promuove l’impiego delle nuove tecnologie con finalità di velocizzazione e risparmio. Nel dettaglio la legge delega include le finalità e i criteri attuativi per il processo penale telematico, per la registrazione audiovisiva dell’interrogatorio, e per la partecipazione da remoto all’udienza. Si prevede inoltre l’approvazione di un piano triennale per la transizione digitale dell’amministrazione della giustizia, da realizzare anche tramite l’implementazione da un Comitato tecnico con funzioni consultive per la digitalizzazione del processo.

Garanzie difensive

Sono previsti principi di delega per bilanciare la necessità di velocizzazione del procedimento con quella di mantenere elevate garanzie difensive. È stata quindi modificata la disciplina delle notificazioni all’imputato e del processo in assenza dell’imputato. Tra le altre cose, si prevede inoltre un rafforzamento del diritto della persona sottoposta alle indagini a porre opposizione al GIP contro il decreto di perquisizione.

Tutela della vittima e giustizia riparativa

La riforma include disposizioni per il rafforzamento degli istituti di tutela della vittima del reato, con particolare attenzione alle vittime di violenza domestica, di genere e alle vittime di tentato omicidio. Inoltre, si introduce una disciplina organica della giustizia riparativa con particolare riguardo alla definizione dei programmi e ai criteri di accesso nelle diverse fasi del procedimento.

Prescrizione e improcedibilità per superamento dei termini di durata massima dei giudizi di impugnazione

  • Cessazione del corso della prescrizione. Tra le principali novità della riforma. Prevede che dopo la sentenza di primo grado - sia essa di condanna o assoluzione - la prescrizione interrompa definitivamente il suo decorso. Prima, ciò avveniva solamente con la definitività della sentenza, che poteva arrivare dopo tre gradi di giudizio;
  • Si esclude che al decreto di condanna, emesso fuori dal contraddittorio, possa conseguire la definitiva interruzione del corso della prescrizione;
  • Si prevede che, se la sentenza viene annullata, la prescrizione riprende il suo corso dalla pronuncia definitiva di annullamento. Inoltre, si introduce l’improcedibilità per superamento dei termini di durata massima del giudizio di impugnazione (2 anni per l’appello e un anno per il giudizio di cassazione);
  • Infine, si prevede che la durata dei giudizi di impugnazione possano essere prorogati in caso di reati di terrorismo, associazione mafiosa, violenza sessuale e traffico di stupefacenti.

Cronoprogramma

Entro dicembre 2021

Riforma del processo civile

Portare strumenti alternativi ai processi per risolvere le controversie, migliorare il processo civile e semplificare le forme e i tempi per i processi esecutivi e i procedimenti speciali

Riforma del processo penale

Rendere più efficiente il processo penale accelerando i tempi grazie alla semplificazione di atti e notifiche per i reati, tempi più stringenti per raccogliere prove, possibilità di ricorrere a riti alternativi, dibattito di primo grado scorrevole e processi più veloci

Entrata in vigore degli atti legislativi, regolamentari e attuativi per il sistema degli appalti pubblici

Entrata in vigore di un primo set di atti normativi, regolamentari e provvedimenti attuativi (anche di diritto derivato) per la semplificazione del sistema degli appalti pubblici

Entrata in vigore della legislazione attuativa per la riforma del quadro in materia di insolvenza

Semplificare i procedimenti di risoluzione extragiudiziale, attuare i meccanismi di allerta precoce e prevedere la specializzazione degli organi giudiziari, la certezza che i creditori garantiti siano pagati in primo luogo e la possibilità per le imprese di accordare diritti di garanzia non possessori.

Entro dicembre 2021

Parità di accesso per tutti nella PA.

Obiettivo: snellire e rendere più efficaci le procedure di selezione e favorire il ricambio generazionale realizzando una piattaforma unica per il reclutamento nelle Amministrazioni Centrali, in particolare per l’impiego di giovani con profili di rilievo.

Entro dicembre 2021

Emanazione legge per prevedere adozione della metodologia adottata per il PNRR per valutare efficace raggiungimento delle misure del Fondo complementare.

Obiettivo: istituire un sistema semplificato, basato su traguardi obiettivi, simile a quello individuato per il PNRR per le attività di pianificazione, esecuzione e controllo dei progetti finanziati dal Fondo per gli investimenti complementari.

Entro dicembre 2022

Riforma delle commissioni tributarie

Rendere più efficace l'applicazione della legislazione tributaria e ridurre il numero di ricorsi alla Corte di Cassazione

Entrata in vigore di tutte le misure di semplificazione necessarie e le norme di diritto derivato

Semplificare le procedure attraverso: la riduzione della frammentazione delle stazioni appaltanti, la realizzazione di una e-platform, la semplificazione e la digitalizzazione delle procedure dei centri di committenza in un’ottica di interoperabilità e interconnettività, la semplificazione della revisione della disciplina del subappalto.

Entro dicembre 2023

Digitalizzazione del sistema giudiziario

Istituire la gestione elettronica obbligatoria dei documenti e il processo telematico nei procedimenti civili. Verrà introdotta la digitalizzazione dei procedimenti penali di primo grado e creata una banca dati gratuita, accessibile e consultabile delle decisioni civili.

Entro dicembre 2024

Riduzione dell'arretrato giudiziario

Ridurre del 25 % il numero di cause pendenti nel 2019 dinanzi ai tribunali amministrativi regionali.

Riduzione dell'arretrato giudiziario del Consiglio di Stato

Ridurre del 35 % il numero di cause pendenti nel 2019 presso il Consiglio di Stato.

Riduzione dell'arretrato giudiziario dei tribunali ordinari civili

Ridurre del 65 % il numero di cause pendenti nel 2019 presso i tribunali ordinari civili.

Entro giugno 2026

Riduzione della durata dei procedimenti civili

Ridurre del 40 % i tempi di trattazione di tutti i contenziosi civili e commerciali rispetto al 2019.

Riduzione della durata dei procedimenti penali

Ridurre del 25 % i tempi di trattazione di tutti i procedimenti penali rispetto al 2019.

Data da definire

Riforma dell'ordinamento giudiziario

Migliorare la gestione delle risorse, l’organizzazione dell’attività giudiziaria garantendo autonomia alla magistratura. I programmi sono molteplici, tra cui: ridurre la durata dei procedimenti e i tempi di accesso alla carriera dei magistrati.

In collaborazione con: Studio Cattaneo Zanetto