Il mercato del lavoro in Lombardia
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Le evoluzioni del mercato del lavoro lombardo dell’ultimo decennio nel confronto con i benchmark nazionali e europei
Negli ultimi anni, la nostra società e la nostra economia stanno vivendo una fase di profonda trasformazione, sospinta da una serie di macro trend strutturali destinati a ridefinire radicalmente gli equilibri esistenti, primi tra tutti la rivoluzione tecnologica dell'intelligenza artificiale e le dinamiche demografiche. Il mercato del lavoro, crocevia di queste trasformazioni, è interessato da cambiamenti significativi che riguardano sia la composizione dell’offerta e della domanda di lavoro, sia la qualità e la natura stessa dell’occupazione. In un contesto così fluido e complesso, diventa necessario adottare strumenti di analisi ampi, capaci di cogliere in profondità le tendenze in atto e di offrire chiavi di lettura innovative.
Il presente studio, volendo compiere un primo passo in questa direzione, propone un’analisi articolata del mercato del lavoro lombardo nel corso dell’ultimo decennio (2015-2024) con un approccio comparato. Nell’analisi, infatti, il contesto regionale viene sistematicamente confrontato con quello di alcune aree benchmark: sono considerate, a livello italiano, le regioni più dinamiche (Piemonte, Emilia-Romagna, Veneto) e, a livello europeo, le regioni che costituiscono, insieme alla Lombardia, i cosiddetti motori d’Europa (Cataluña, Baden-Württemberg, Bayern, Auvergne-Rhône-Alpes). Grazie al confronto con i peer, cifra distintiva dell’analisi, è possibile far emergere similitudini e differenze nei fenomeni osservati e apprezzarne maggiormente le specificità.
A questa prima analisi esplorativa incentrata sulla domanda e l’offerta, seguiranno altri approfondimenti verticali sui diversificati ambiti che interessano il mercato del lavoro lombardo.
Executive summary
Nel decennio 2015-2024 la popolazione lombarda è rimasta sostanzialmente stabile, intorno ai 10 milioni di abitanti. Tra i benchmark nazionali, l’Emilia-Romagna ha vissuto un’evoluzione simile, mentre le popolazioni di Veneto e Piemonte si sono contratte. Tutti in espansione, invece, i peer europei. In Lombardia, pur mantenendosi stabile il numero complessivo degli abitanti, la composizione della popolazione è cambiata, con un progressivo invecchiamento.
La popolazione in età lavorativa (15-64 anni) ha seguito un andamento simile, attestandosi a 6,4 milioni di persone nel 2024 in Lombardia. Il contributo all’espansione della popolazione in età lavorativa della componente straniera è stato pressoché nullo nella regione e nei benchmark italiani, mentre è stato rilevante tra i peer europei.
In prospettiva, si prevede un calo della popolazione in età lavorativa molto consistente in Lombardia nei prossimi 20 anni pari a -8,7% (555mila persone in meno). Questo potrebbe avere un impatto notevole sul numero di occupati, a meno di non innalzare il tasso di occupazione su livelli più elevati. Per fare ciò, sarà importante agire su quegli ambiti dove si registrano attualmente delle debolezze, a partire dall’inclusione delle donne nel mercato del lavoro regionale.
Negli ultimi dieci anni il mercato del lavoro lombardo si è dimostrato molto dinamico. Il numero di occupati in Lombardia è cresciuto del +6,6% (+282mila persone) tra il 2015 e il 2024, in una tendenza che accomuna tutti i territori benchmark. La crescita occupazionale lombarda si è concentrata tra i cittadini italiani e tra gli over 55. Con un aumento di 4,3 punti percentuali sul periodo, in Lombardia il tasso di occupazione ha raggiunto nel 2024 il massimo storico di 69,4%. La performance è stata positiva trasversalmente a tutte le classi di età, seppur con dinamiche demografiche sottostanti molto differenziate. L’aumento dell’occupazione ha permesso di riassorbire il bacino dei disoccupati, crollati del -52,6%. Tuttavia, il tasso di attività non è cresciuto in maniera altrettanto dinamica.
Nell'ultimo decennio la Lombardia è riuscita a mitigare alcune delle criticità tipiche del mercato del lavoro italiano; allo stesso tempo, permangono alcune problematicità. Nonostante i miglioramenti, il mercato del lavoro regionale fatica ancora ad essere pienamente inclusivo nei confronti delle donne e la distanza con i peer europei rimane ampia su questo fronte. Grandi progressi, invece, sono stati fatti nella valorizzazione della componente più giovane della popolazione, con risultati talvolta quasi in linea con quelli dei benchmark più performanti. Infine, il mercato del lavoro lombardo risulta abbastanza inclusivo verso la popolazione straniera extra europea, seppur emergano anche qui margini di miglioramento nel confronto coi peer.
Cambiando punto di vista, è possibile osservare l’andamento del mercato del lavoro lombardo negli ultimi dieci anni prendendo in considerazione le caratteristiche del lavoro creato. Una prima forte evidenza è che la nuova occupazione è totalmente di carattere dipendente. Si tratta di un trend comune a quasi tutti i benchmark, che vedono l’incidenza dei lavoratori dipendenti crescere costantemente nell’ultimo decennio. Inoltre, l’incidenza del part-time si è ridotta in Lombardia nel periodo considerato, così come quella del lavoro a tempo determinato. Queste evoluzioni suggeriscono un progressivo rafforzamento del mercato del lavoro lombardo.
In termini settoriali, infine, è il comparto terziario ad aver trainato la crescita occupazionale in Lombardia nell’ultimo decennio. Allo stesso tempo, però, resta intatta la vocazione manifatturiera dell’economia regionale, capace di affiancarvi specializzazioni in settori strategici dei servizi avanzati.
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