Booklet Economia - Nel I trimestre 2023, la produzione manifatturiera lombarda staziona, ma ripartono gli ordinativi. A maggio cala il clima di fiducia sia dell’industria sia dei servizi.

La Lombardia rispetto ai benchmark nazionali ed europei. Focus specifici per Milano, Lodi, Monza Brianza, Pavia.

Dopo una dinamica positiva protratta fino al termine del 2022, nel primo trimestre 2023 la produzione manifatturiera lombarda rimane stabile, con una variazione congiunturale nulla. Lo scenario è tuttavia mitigato dalla crescita su base annua, che rimane positiva e pari al +2,5%, in netto distacco dal -0,4% registrato a livello nazionale e più delle variazioni che caratterizzano i principali benchmark europei: Francia +0,7%, Germania +1,7% e Spagna +2,1%. Inoltre, nel primo trimestre 2023 si rileva una ripartenza degli ordinativi: +0,8% la domanda estera e +0,3% quella domestica.

L’aumento del +2,5% di produzione manifatturiera è condiviso da tutte le classi dimensionali d’impresa: più marcato per le grandi (+3,8%) e le piccole imprese (+2,5%) e meno per le medie (+1,7%).

Guardando ai settori, le variazioni più alte si registrano per l’abbigliamento (+7,9%), i mezzi di trasporto (+6,3%) e il pelli-calzature (+5,2%), mentre flette la produzione della chimica (-3,0%) e della farmaceutica (-3,4%).

Passando alle vendite sui mercati internazionali, nel primo trimestre 2023 l’export lombardo in valore supera del +8,4% i dati di inizio 2022, segnando così una crescita maggiore dell’Emilia-Romagna (+4,5%) e del Baden-Württemberg (+7,9%), ma minore della media italiana (+9,8%) e delle regioni benchmark Veneto (+9,0%), Piemonte (+16,8%), Auvergne Rhône-Alpes (+8,6%), Bayern (+14,6%) e Cataluña (+22,2%). Relativamente ai settori, gli aumenti in valore più significativi caratterizzano le esportazioni dell’alimentare (+16,6%), della moda (+16,2%), dell’elettronica (+13,5%), della meccanica (+12,8%) e degli apparecchi elettrici (+12,5%). L’unico settore ad aver accusato un calo dell’export nei primi mesi dell’anno è l’automotive (-2,4%). Bisogna tuttavia considerare che queste variazioni si riferiscono ai valori correnti e quindi sono condizionate dalle dinamiche inflattive che rimangono elevate nel confronto con l’anno scorso.

Guardando ai paesi di destinazione, nei primi mesi del 2023 aumenta del +15% l’export lombardo diretto ai paesi Extra UE27, incremento tendenziale ben più marcato del +3,3% rilevato per i mercati europei. Con riferimento ai primi, esportazioni verso importanti partner commerciali quali USA, Svizzera e Turchia crescono rispettivamente del +25,6%, +23,6% e +20,8%. Più contenuta invece la variazione per il Regno Unito (+5,7%) e in lieve contrazione (-1%) quella per la Cina. Relativamente ai principali mercati dell’Unione Europea, da notare la diminuzione del -2,1% delle vendite in Germania, al contrario sempre in crescita nel corso del 2022, mentre aumentano le esportazioni verso Paesi Bassi (+15,1%), Spagna (+9,2%), Francia (+6,2%) e Polonia (+1,0%).

Le più recenti indicazioni qualitative delle imprese delineano per maggio una discesa del clima di fiducia nel manifatturiero del Nord-Ovest, sui livelli più bassi da inizio anno: si riscontra infatti cautela sia in termini di domanda (interna ed estera) che di attese di produzione per i prossimi 3-4 mesi. Il peggioramento del clima di fiducia del manifatturiero si registra anche a livello italiano, in Germania e in Spagna, mentre risulta in controtendenza la Francia.

Nel Nord-Ovest cala anche il clima di fiducia delle imprese dei servizi, che a maggio riportano una flessione dell’andamento aziendale e in prospettiva prevedono una riduzione della domanda, mentre crescono ancora gli ordini. L’indice diminuisce anche a livello nazionale, in Germania, Francia e (seppur lievemente) in Spagna.

Il quadro di inizio anno resta, comunque, positivo per il mercato del lavoro lombardo. Nel primo trimestre 2023 in Lombardia ci sono +98 mila occupati rispetto al corrispondente periodo del 2022 e il tasso di occupazione sale al 68,7% (dal 67,1% di un anno prima), posizionandosi sopra a quello di Italia (60,6%) e Piemonte (66,3%), ma rimanendo ancora sotto a quello di Veneto (70,1%) ed Emilia-Romagna (70,2%).

Allo stesso tempo, il calo di -51 mila disoccupati rispetto a un anno prima si riflette nella discesa del tasso di disoccupazione al 4,3% (dal 5,5% di inizio 2022), ben sotto l’8,3% nazionale e il più basso tra le regioni italiane di confronto (Veneto 4,5%, Emilia-Romagna 4,8%, Piemonte 6,5%). Inoltre, la Lombardia è l’unica tra i benchmark europei analizzati a registrare un calo dell’indicatore rispetto al primo trimestre 2022: infatti, il tasso di disoccupazione cresce in Cataluña dal 10,2% al 10,4%, nel Bayern dal 3,2% al 3,5% e nel Baden-Württemberg dal 3,5% al 3,8%

Infine, in Lombardia diminuiscono anche gli inattivi (-66 mila), sebbene se ne contino ancora +65 mila rispetto al pre-Covid.

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Consulta le infografiche dinamiche tratte dai dati del Booklet Economia e disponibili sul web magazine di Assolombarda Genio & Impresa

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