La Lombardia è la regione con il tessuto imprenditoriale più’ solido: il 61,2% delle imprese mostra un rischio di default molto basso  o contenuto. Fallimenti in calo del 13,4% sul 2016 Comunicato stampa

La Lombardia è la regione con il tessuto imprenditoriale più’ solido: il 61,2% delle imprese mostra un rischio di default molto basso o contenuto. Fallimenti in calo del 13,4% sul 2016

Osservatorio Assolombarda-Cerved – credito e rischio delle imprese: Lombardia a confronto con Emilia Romagna, Veneto e Piemonte.

Milano, 16 gennaio 2018 – Nel secondo trimestre del 2017, le imprese lombarde hanno proseguito il proprio percorso di rafforzamento e consolidamento: il tessuto produttivo lombardo sopravvissuto alla crisi è oggi più solido rispetto allo scorso anno, con un maggior numero di imprese che mostrano un profilo di rischio più robusto. Un trend che viene confermato da un dato ancora più recente: secondo il Cerved Group Score, a settembre 2017 il 61,2% delle imprese lombarde presenta un grado di rischio di default molto basso (area sicurezza) o comunque contenuto (area solvibilità): una percentuale in ulteriore aumento rispetto al 59,8% di settembre 2016.

La Lombardia, inoltre, si contraddistingue per la percentuale maggiore di upgrade (imprese che hanno migliorato la propria classe di rischio) pari al 29,1% e la più bassa percentuale di downgrade (imprese che invece hanno peggiorato la propria classe di rischio) pari al 25,7%. A livello settoriale, l’industria risulta essere il settore con una percentuale più alta di imprese in sicurezza mentre le costruzioni sono il settore con più imprese a rischio.

Nonostante questi segnali positivi, accompagnati da un ulteriore calo registrato nel numero delle procedure fallimentari (1.327 nel primo semestre 2017, -13,4% rispetto allo stesso periodo del 2016) e nella riduzione sia dello stock delle sofferenze sia del flusso delle nuove sofferenze, permangono indicatori che evidenziano delle difficoltà non del tutto superate. Infatti, sebbene nel secondo trimestre del 2017 l’andamento dei prestiti alle imprese si confermi stabile (230,2 miliardi di euro), se rapportato allo stesso periodo dell’anno precedente mostra una contrazione del -2,1%, con la positiva eccezione del settore industria (+0,5%).

Questo in sintesi è il quadro che emerge dalla nuova edizione dell’Osservatorio Credito e rischio delle imprese – La Lombardia a confronto con Emilia Romagna, Veneto e Piemonte relativo al secondo trimestre 2017 redatto da Assolombarda e Cerved.

“Dagli ultimi dati economici emerge un consolidamento dell’economia lombarda – sottolinea Renato Carli, Presidente Gruppo Tecnico Credito e Finanza Assolombarda e delegato al Tavolo Banche –. Infatti la fiducia del manifatturiero sale ai massimi dal pre crisi a Milano, Lodi, Monza e Brianza; l’export lombardo cresce del +6,8% nel secondo trimestre del 2017 e, nel terzo, il tasso di occupazione sale al 66,7% in Lombardia e, in parallelo, quello di disoccupazione scende al 6,3%. In un contesto così favorevole, i prestiti alle imprese registrano una nuova contrazione del -2,1% del totale economia (industria, servizi e costruzioni), ritardando ulteriormente il recupero dei livelli pre-crisi. Ma se guardiamo solo all’industria, la Lombardia risulta l’unica regione con segno positivo in termini di prestiti. D’altro canto il credito resta ancora uno dei nodi su cui lavorare, oltre al fatto di rendere i canali paralleli al sistema bancario sempre più attraenti, semplici e fruibili dalle imprese che, in uno scenario in continua evoluzione, dovranno orientare le proprie scelte di finanziamento anche verso strumenti e operatori non bancari”.

“La prima parte dell’anno ha visto la conferma e il consolidamento delle tendenze in atto, come la contrazione dei fallimenti, quella delle sofferenze e il rafforzamento dei profili di rischio delle imprese. Oggi la Lombardia è la regione con il tessuto imprenditoriale più solido. – commenta Marco Nespolo, Amministratore Delegato di Cerved Nonostante i segnali positivi che mostrano come le imprese siano sulla strada giusta per capitalizzare ulteriormente l’uscita dalla crisi, alcuni indicatori continuano a mostrare segnali di debolezza. È il caso dei prestiti: è importante per il futuro lavorare attivamente per ampliare l’offerta del settore finanziario promuovendo l’accesso al credito alle piccole imprese, che ancora oggi fanno poco ricorso a risorse finanziarie esterne, per sostenerne la crescita.

Nel secondo trimestre del 2017, l’ammontare complessivo dei prestiti alle imprese lombarde è rimasto stabile a 230,2 miliardi di euro, confermando così il valore del trimestre precedente, mantenendosi però a un livello sensibilmente lontano dal picco massimo registrato nel terzo trimestre 2011. Tuttavia, considerando il dato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, l’Osservatorio Assolombarda-Cerved evidenzia una decisa contrazione (-2,1%). Inoltre, tale riduzione dei prestiti è diffusa in tutte le regioni prese in considerazione dall’Osservatorio, in particolare, nel Veneto si riscontra una contrazione di un’intensità mai registrata (-6,9% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente).

Uno dei dati di maggior rilievo in Lombardia emerge dallo spaccato settoriale: è l’industria che, a differenza degli altri comparti economici, mostra una tendenza positiva (+0,5%) che conferma l’inversione di tendenza già registrata nel trimestre precedente. Restano ancora in territorio negativo sia i servizi (-0,9%) dopo il sensibile incremento del primo trimestre sia le costruzioni (-10,9%) che registrano il calo più deciso degli ultimi anni.

Tendenze maggiormente positive emergono dall’analisi dello stock di sofferenze e dal flusso di nuove sofferenze. Le sofferenze lorde delle imprese lombarde non soltanto registrano un sensibile calo rispetto al primo trimestre dell’anno (-5,4%) attestandosi a 31,6 miliardi di euro. In termini di flusso, il tasso di ingresso in sofferenza in Lombardia è anch’esso in calo: 2,7% rispetto al 3,0% del secondo trimestre 2016 e al 2,8% del primo trimestre 2017. A livello territoriale, solo il Piemonte presenta un tasso più basso (2,1% dei finanziamenti).

Nel primo semestre del 2017, sono state avviate 7.696 procedure di chiusura aziendale, considerando tutte le diverse tipologie, confermando così il livello toccato nel primo semestre del 2016. Tuttavia i dati sulle tipologie di chiusura d’impresa mostrano andamenti divergenti, con da una parte il calo dei fallimenti e dall’altra un aumento delle procedure concorsuali non fallimentari e delle liquidazioni volontarie.

Nel primo semestre dell’anno infatti si consolida in Lombardia la diminuzione dei fallimenti con l’apertura di 1.327 nuove procedure, segnando un -13,4% rispetto allo stesso periodo del 2016. La diminuzione è diffusa in tutti i settori dell’economia con tassi di calo a doppia cifra, trainati dall’industria (-21,4%).

Nella prima metà dell’anno le procedure concorsuali non fallimentari lombarde registrano invece un aumento del +5,5% rispetto alla prima metà del 2016, trainate da servizi e costruzioni. Nelle altre regioni esaminate, i trend sono molto differenziati: si passa dai forti cali di Emilia Romagna e Veneto (rispettivamente -23,3% e -36,2%) al deciso aumento del Piemonte (+24,5%). 

In Lombardia aumentano anche le liquidazioni volontarie: sono 6.196 le chiusure volontarie del primo semestre 2017, +3,3% rispetto al primo semestre 2016.

L’Osservatorio Credito e rischio delle imprese è una pubblicazione periodica di Assolombarda e Cerved ed è dedicata a monitorare l’evoluzione delle condizioni economico-finanziarie delle imprese lombarde. Assolombarda e Cerved hanno stretto da tempo una partnership con l’obiettivo di promuovere una maggiore trasparenza delle imprese e volta ad aumentare la cultura finanziaria presso le imprese del territorio, fornendo gli strumenti più adatti per migliorarne la credibilità di fronte al mercato.

 

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