Cosa dovrebbe fare il tutor/preposto?

Innanzitutto, il datore di lavoro e il dirigente (es. Direttore HR) devono organizzare la vigilanza sulle regole di sicurezza attraverso l’individuazione di un tutor aziendale (ove possibile e coerente con il percorso formativo personalizzato del tirocinante, è preferibile che il tutor sia anche un preposto).

La presenza di una persona esperta, accanto o “gerarchicamente sopra” il giovane in azienda, serve innanzitutto per accompagnarlo sia nell’apprendimento al lavoro sia nell’apprendimento, sostanziale oltre che formale, dei principali divieti e delle imprescindibili misure di cautela nella tutela della propria e altrui sicurezza.

Il tutor, secondo le attribuzioni e competenze ricevute con l’incarico di preposto (art. 19 del TU), deve:

  • sovrintendere e vigilare sull'osservanza da parte dei giovani dei loro obblighi di legge e delle disposizioni aziendali in materia di salute e sicurezza sul lavoro;
  • in caso di rilevazione di comportamenti non conformi alle disposizioni e istruzioni impartite, intervenire per modificare il comportamento non conforme fornendo le necessarie indicazioni di sicurezza;
  • in caso di mancata attuazione delle disposizioni impartite o di persistenza dell'inosservanza, interrompere l'attività dei giovani e informare i superiori diretti;
  • verificare che soltanto coloro che hanno ricevuto adeguate istruzioni accedano alle zone che li espongono ad un rischio grave e specifico (condizione che NON dovrebbe verificarsi a monte);
  • richiedere l'osservanza delle misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza e dare istruzioni affinché i giovani, in caso di pericolo grave, immediato e inevitabile, abbandonino il posto di lavoro o la zona pericolosa;
  • informare il più presto possibile i giovani esposti al rischio di un pericolo grave e immediato circa il rischio stesso e le disposizioni prese o da prendere in materia di protezione (condizione che NON dovrebbe verificarsi a monte);
  • astenersi dal richiedere ai giovani di riprendere la loro attività in una situazione di lavoro in cui persiste un pericolo grave ed immediato (condizione che NON dovrebbe verificarsi a monte);
  • segnalare tempestivamente al datore di lavoro o al dirigente ogni condizione di pericolo che si verifichi in presenza dei giovani, delle quali venga a conoscenza sulla base della formazione ricevuta.

 

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