Il rapporto di Isfort (Istituto Superiore di Formazione e Ricerca per i Trasporti) evidenzia come l'auto resti il baricentro della mobilità: nel primo semestre 2025 assorbe ancora il 60,8% degli spostamenti, nonostante un leggero arretramento rispetto al 2023. È un dominio che pesa anche sull'intermodalità, ferma al 2,8%, lontana dal 6,5% registrato nel 2019 e oggi sostenuta quasi esclusivamente dagli studenti. Anche il tasso di mobilità sostenibile, pari al 34,7% degli spostamenti, è in leggero arretramento rispetto al 2019. Il Rapporto segnala come la mancanza di alternative credibili – in particolare nelle fasce esterne delle città e nel Sud – mantenga l'Italia dentro un modello rigido, dove l'auto è indispensabile anche per tragitti brevi: l'81% degli spostamenti avviene entro i dieci chilometri e il 73% resta dentro i confini comunali. A questo si aggiunge un paradosso strutturale: auto vecchie, costose, spesso ferme per oltre il 95% del tempo eppure impossibili da sostituire per le famiglie con meno risorse. In questo quadro, l'intermodalità non decolla perché non trova l'infrastruttura per farlo. L'Italia, sintetizza l'Isfort, si muove su distanze da città compatta con un sistema da città dispersa.
Il Rapporto richiama anche il nodo dei costi, che resta il vero punto critico della mobilità italiana. L'auto continua a essere il mezzo più utilizzato ma anche il più oneroso: 334 euro al mese per famiglia, 105 miliardi l'anno di spesa complessiva (+14,5% nel periodo 2020-2024). Un parco circolante che invecchia, resta fermo per oltre il 95% del tempo ed è sempre più caro da mantenere.
Infine, il Rapporto di quest'anno contiene un focus sulle zone 30 che, a partire dall'esperienza di Bologna (la prima città italiana ad introdurre il provvedimento su tutto il territorio comunale), consente di tracciare un quadro positivo: emissioni ridotte fino al 17% e tempi di percorrenza sostanzialmente invariati, con meno di 30 secondi in più per tragitti di dieci minuti. Un insieme di effetti che, nelle stime, si traduce in oltre 150 milioni di euro di costi sociali evitati in sei mesi tra collisioni, feriti e situazioni di rischio.
In allegato la sintesi del Rapporto, che sarà disponibile nei prossimi giorni anche sul sito di Isfort.