Un fondo europeo per una transizione a zero emissioni

L’Unione Europea punta a ridurre del 55% le emissioni di anidride carbonica entro il 2030, fino a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050

Informazioni

La transizione verso un’energia pulita sarà una grossa sfida per le regioni largamente dipendenti dai combustibili fossili e con una grossa concentrazione di imprese molto inquinanti, in particolari regioni con un importante tasso di occupazione nel settore del carbone.

Il nuovo Just Transition Fund, ad integrazione dei fondi di coesione, fornirà un supporto consistente per affrontare gli impatti ambientali, economici e sociali nei territori più colpiti.

In una scheda tecnica dell'European Parliamentary Research Service si approfondisce, oltre alla struttura del fondo stesso, il meccanismo di allocazione delle sue risorse, il settore dell’industria del carbone all’interno dell’Unione Europea e le possibili soluzioni di energia pulita in una selezione di regioni, con uno sguardo finale alle emissioni di anidride carbonica all’interno dell’UE.   

Il Consiglio Europeo svoltosi in Luglio ha proposto un budget da allocare al Just Transition Fund (in seguito 'JTF') di € 7.5 Mld, dedotti dal Multiannual Financial Framework ('MFF') ed incrementati da € 10 Mld tratti dal nuovo Recovery Fund (Next Generation EU, 'NGEU').

Il Parlamento Europeo sta caldeggiando un incremento del budget, fino ad almeno € 25 Mld da devolvere al JTF. 

La distribuzione di quest'ultimo agli Stati Membri sottostà a cinque criteri socio-economici, appropriatamente pesati nel processo di calcolo.

I criteri economici riguardano gli effetti fisici dei processi industriali (emissione gas effetto serra, produzione di sabbia o scisto bituminosi), mentre quelli sociali sono imperniati sulle percentuali di occupazione nelle industrie ad alta intensità di carbonio e nell'attività estrattiva di carbone o lignite.

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Area Affari Istituzionali, Paolo Palamiti, tel, 0258370.824, e-mail

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