Il lavoro a Milano: una luce in fondo al tunnel

Presentata la quinta edizione del rapporto 'Il Lavoro a Milano' realizzato da Assolombarda e Cgil, Cisl, Uil Milano. Il rapporto, nel tracciare una lettura della crisi che ha attraversato anche l’economia milanese, fotografa qualche segnale positivo

Presentata la quinta edizione del rapporto ''Il Lavoro a Milano'' realizzato da Assolombarda e Cgil, Cisl, Uil Milano.  Il rapporto, nel tracciare una lettura della crisi che ha attraversato anche l’economia milanese, fotografa qualche segnale positivo

Milano, 31 gennaio 2011 – “Il Lavoro a Milano” è il rapporto annuale che Assolombarda e Cgil, Cisl, Uil milanesi redigono, attraverso una lettura condivisa dei dati, per analizzare la realtà economico-occupazionale dell’area milanese e fornire indicazioni utili a stimolare l’azione delle Istituzioni in merito allo sviluppo del territorio.

La ricerca, giunta alla quinta edizione, è curata dal Centro Studi Assolombarda e dalle analoghe strutture delle organizzazioni sindacali dei lavoratori e presenta, attraverso una corposa massa di dati sistematicamente organizzati, i principali indicatori del mercato del lavoro e dello stato della sicurezza sul lavoro.

Questa edizione è arricchita da uno specifico approfondimento dedicato al “welfare aziendale”.

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Galbusera, Imperiali, Meomartini, Mascini, Rosati, Galvagni e Fioni

“La presentazione del rapporto annuale“, ha dichiarato aprendo i lavori Alberto Meomartini, Presidente di Assolombarda, “costituisce un appuntamento irrinunciabile sia nell’ambito del rapporto fra le parti che nel dialogo con le Istituzioni. Nel trarre le somme di un anno che si è appena concluso, si aggiornano le relazioni fra i diversi attori in campo  e si delineano i percorsi di sviluppo dell’azione comune”.

Per quanto riguarda i contenuti del rapporto, a fronte del sensibile incremento del tasso di disoccupazione nel milanese nel 2009 e nei primi sei mesi del 2010 giunge qualche primo, incoraggiante segnale positivo dal minor ricorso agli ammortizzatori sociali (cassa integrazione guadagni ordinaria, straordinaria e in deroga) negli ultimi mesi dell’anno. Sul delicato punto riguardante gli infortuni sul lavoro si conferma il trend decrescente (da tempo in essere) che riguarda il rapporto fra numero degli infortuni e lavoratori occupati. Da evidenziare, peraltro, che una quota crescente di infortuni non avviene nell’ambiente di lavoro, ma “in itinere”, vale a dire in occasione degli spostamenti dei lavoratori dalla loro abitazione al luogo di lavoro. Ciò non toglie che l’azione di contrasto agli infortuni sui luoghi di lavoro debba essere affrontato anche con nuovi e più efficaci strumenti.

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Imperiali e Meomartini

“Non è questo il tempo dei facili ottimismi“, hanno dichiarato nel corso dell’incontro Gian Francesco Imperiali, Vicepresidente di Assolombarda, Onorio Rosati, Danilo Galvagni e Walter Galbusera,  Segretari Generali di Cgil, Cisl, Uil di Milano, “anche perché i deboli segnali di ripresa non trascinano al momento l’occupazione, ma va comunque sottolineato che i dati presentati oggi ci consentono di rilevare la capacità del sistema degli ammortizzatori sociali - certo perfezionabile - di assorbire situazioni molto problematiche.

Questi dati ci permettono, inoltre, di cogliere segnali di allentamento del ricorso a tali strumenti nella realtà locale. Inoltre, l’importante crescita dei lavoratori che usufruiscono di interventi di formazione fa ben sperare sul fatto che la disponibilità di manodopera sempre più qualificata consenta alle aziende di cogliere con prontezza ed efficacia le opportunità di rilancio non appena queste si manifesteranno”.

La seconda parte del rapporto è dedicata al tema del ”welfare aziendale”, cioè quell’insieme di iniziative e servizi che le aziende realizzano, sia per autonoma decisione che per accordo con le rappresentanze sindacali, per venire incontro alle esigenze dei lavoratori nei campi più disparati (assistenza sanitaria, necessità di cura dei figli, accesso al credito, tempo libero).

Dal rapporto emerge una significativa diffusione di tali iniziative fra le aziende di tutte le dimensioni. Si tratta, solitamente, di pacchetti di servizi che si focalizzano, in particolare, sul tema della salute e che non sono frutto di mode passeggere, ma che si sono consolidati nel corso degli anni.

“Sul tema del welfare aziendale”, hanno sottolineato Imperiali, Rosati, Galvagni e Galbusera, “si apre un grande spazio di confronto con le Istituzioni. L’obiettivo non è quello di attribuire a tali iniziative un ruolo sostitutivo dell’azione pubblica, ma, piuttosto, di trovare le modalità più opportune perché quanto realizzato in azienda in una logica di integrazione, nonché di attenzione ai bisogni di lavoratrici e lavoratori, venga valorizzato e sostenuto. I dati relativi alle aziende che sarebbero interessate ad attivare interventi di welfare se vi fossero iniziative di sostegno testimoniano la necessità di provvedimenti a riguardo”.

All’incontro di presentazione dello studio, tenutosi oggi in Assolombarda, sono intervenuti numerosi rappresentanti delle Istituzioni, tra i quali Giuliano Cazzola, Vicepresidente Commissione Lavoro della Camera dei Deputati, Tiziano Treu, Vicepresidente Commissione Lavoro del Senato, Gianni Rossoni, Assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Lombardia, Paolo Weber, Direttore della Direzione Provinciale del Lavoro di Milano.

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E, inoltre, Giorgio Fossa, Presidente Fondimpresa e Marino Regini dell’Università degli Studi di Milano, Vito Moramarco dell’Università Cattolica di Milano.

Rapporto Il lavoro a Milano - Executive Summary

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