Le imprese hanno bisogno di laureati tecnico scientifici per migliorare la propria competitività

Giovani, scienza, tecnologia: questo il tema della Giornata Orientagiovani 2008 promossa da Assolombarda in collaborazione con il Progetto Nazionale Lauree Scientifiche

Giovani, scienza, tecnologia: questo il tema della Giornata Orientagiovani 2008 promossa da Assolombarda in collaborazione con il Progetto Nazionale Lauree Scientifiche

Milano, 6 novembre 2008 – Sensibilizzare i giovani allo studio della scienza, dimostrando come le competenze scientifiche e il metodo che ne è alla base siano non solo un elemento fondamentale della conoscenza, ma anche un utile strumento di affermazione professionale. Sono stati questi i temi al centro della Giornata Nazionale “Orientagiovani” che si è tenuta oggi in Assolombarda e che ha coinvolto centinaia di studenti delle scuole superiori di Milano e della Lombardia.

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La scienza è la base dell’evoluzione tecnologica e produttiva; a forti investimenti in conoscenze scientifiche e tecnologiche corrispondono alti tassi di crescita economica e di standard di vita. E’ necessario dunque condividere, in primo luogo con i giovani che sono il nostro futuro, l’orientamento verso la scienza e la tecnologia e costruire i presupposti per continuare ad essere protagonisti dell’innovazione.

“Le imprese hanno bisogno di laureati tecnico-scientifici per migliorare la propria capacità gestionale, la propria capacità progettuale, la propria capacità di innovazione a 360 gradi: in una parola, la propria competitività”, ha detto Diana Bracco, Presidente di Assolombarda, “quando sceglierete il vostro percorso universitario, oltre a tenere conto dei vostri interessi e delle vostre attitudini, ricordatevi di questo fatto. Come imprenditrice in possesso di una formazione scientifica posso dirvi con sicurezza che è in continuo aumento nelle società industriali la richiesta di persone capaci di affrontare e risolvere i problemi con metodo scientifico”. 

Orientagiovani_061108_2.jpg Rivolgendosi alle tante ragazze presenti, Diana Bracco ha anche aggiunto: "Per l’economia globale, le adolescenti di oggi, che saranno le donne di domani, rappresentano il potenziale più forte. Non accettate il pregiudizio che vorrebbe le donne meno adatte agli studi tecnico-scientifici e alle relative professioni. Sappiate che le studentesse in materie scientifiche si laureano con ottimi risultati e che le aziende non scelgono i collaboratori in base ai loro cromosomi: nella mia azienda, per esempio, le ricercatrici sono più numerose dei ricercatori!”.
L’incontro si è sviluppato sotto forma di dibattito coordinato da Alessandro Cecchi Paone. Sono intervenuti, tra gli altri, Goffredo Haus, direttore del Laboratorio di Informatica Musicale dell’Università degli Studi di Milano, Stefano Sandrelli, astrofisico dell’Osservatorio astronomico di Brera, e Nicola Ludwing, fisico dell’Università degli Studi di Milano, che hanno proposto alcuni interessanti esempi di contaminazione positiva tra “cultura umanistica” e “cultura scientifica”, dimostrando come non vi sia alcuna contrapposizione tra le due forme di sapere. Martha Fabbri, esperta di editoria e comunicazione scientifica, ha poi curato l’analisi dei risultati del questionario “Io e la Scienza”, al quale hanno risposto i giovani delle scuole presenti all’incontro.

E’ seguita una tavola rotonda con Alberto Meomartini, Consigliere incaricato Assolombarda per Scuola, Formazione e Università e un gruppo di professionisti junior in possesso di laurea scientifica che lavorano in grandi aziende quali Mondadori, ENI, Pirelli, Accenture Edison, IBM, che attraverso la loro storia, hanno dato al giovane pubblico esempi di quanto le competenze scientifiche siano utilizzate  e apprezzate nel mondo del lavoro.

“La presenza di questi giovani talenti scientifici d’azienda”, ha commentato Alberto Meomartini, “dimostra quanto la vitalità dei comparti produttivi dell'industria sia sempre più legata alle capacità innovative basate sulla conoscenza scientifica. I laureati in materie scientifiche se dotati di una solido impianto culturale di base, sono molto apprezzati dalle imprese, oltre che per le loro conoscenze, per la validità e flessibilità della loro preparazione.

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Non a caso”, ha aggiunto Meomartini, “chi studia le scienze fa quasi sempre un lavoro coerente con i suoi studi. Senza contare che le competenze scientifiche sono utilizzate sempre più spesso anche in contesti professionali tradizionalmente lontani dai laboratori ma che proprio in questo tipo di preparazione trovano risposte adeguate per affrontare e gestire la complessità dei mercati e gli scenari competitivi”.

Il convegno si è concluso con lo spettacolo “Facciamo luce sulla materia: lo spettacolo della fisica”, una performance di teatro scientifico realizzato dal Dipartimento di Fisica dell’Università degli studi di Milano con la collaborazione della compagnia teatrale “Teatro del Sole” e interpretato dagli stessi studenti del corso di laurea in Fisica che hanno realizzato dal vivo, in chiave drammaturgica, alcuni interessanti e spettacolari esperimenti.

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