Rapporto sulla fiscalità locale nelle province di Milano, Lodi, Monza e Brianza Comunicato stampa

Rapporto sulla fiscalità locale nelle province di Milano, Lodi, Monza e Brianza

Nel 2013 aumenta ancora la pressione fiscale sulle imprese nei comuni dell'area milanese (+13%).

Milano, 7 maggio 2014 – Sono stati presentati oggi, presso la sede di Assolombarda, i risultati del Rapporto sulla fiscalità locale nelle province di Milano, Lodi, Monza e Brianza. Giunto quest’anno alla sua seconda edizione, il rapporto analizza la pressione fiscale esercitata dai principali Comuni delle province di Milano, Lodi e Monza e Brianza, mettendo a confronto i valori di IMU, Tares/Tarsu, addizionale Irpef e degli oneri di urbanizzazione pagati dalle imprese con riferimento a due tipologie di immobili: un ufficio e un capannone industriale*.

“La pressione fiscale, sia a livello nazionale sia a livello locale, ha raggiunto livelli che frenano lo sviluppo delle imprese e spesso ne compromettono la stessa sopravvivenza – afferma Michele Angelo Verna, Direttore Generale Assolombarda – Nel 2013 il livello di pressione fiscale è, infatti, complessivamente aumentato del 13% rispetto al 2012, secondo una stima risultata dall’aggregazione dei diversi importi versati dalle imprese”.

Più nel dettaglio, gli uffici hanno subito gli incrementi di imposta maggiori (in media +24%) passando dagli oltre 7000 euro pagati dall’ufficio ‘tipo’ nel 2012 ai quasi 9000 euro del 2013. La pressione fiscale sui capannoni industriali è, invece, cresciuta meno rispetto agli uffici (in media +7%) anche se gli importi pagati nel 2012 erano già piuttosto elevati: le imposte del capannone ‘tipo’ passano infatti dagli oltre 37000 euro del 2012 agli oltre 39000 del 2013. Il livello della pressione fiscale per gli uffici è diminuito soltanto in due Comuni, mentre sono 21 le Amministrazioni che hanno alleggerito il carico fiscale sui capannoni industriali. 
I Comuni con il livello di pressione fiscale più alto sono quelli di grandi dimensioni e più vicini al capoluogo lombardo: Milano stessa, Cologno Monzese, Rozzano, Baranzate e Pieve Emanuele. Anche Monza e Lodi risultano avere un’alta pressione fiscale. Si caratterizzano, invece, per un più basso peso del fisco locale le Amministrazioni più piccole e più distanti da Milano: Cerro Maggiore, Codogno, Liscate, Casalpusterlengo e Rodano. Fanno eccezione alcuni Comuni di maggiori dimensioni anch’essi caratterizzati da una bassa imposizione fiscale come, ad esempio, Magenta, Limbiate, Cornaredo e Paderno Dugnano.

“I risultati del presente rapporto offrono ad Assolombarda gli spunti e gli strumenti per costruire e rafforzare il dialogo con le amministrazioni comunali in vista delle scelte, connesse alle nuove imposte, che dovranno essere prese per il 2014 - afferma Carlo Bonomi, vicepresidente Assolombarda per Credito, Finanza e Fisco - Su questo fronte, è auspicabile una collaborazione tra imprese e amministrazioni comunali per progettare soluzioni che portino a una maggiore attrattività del territorio che, a sua volta, produrrà evidenti benefici per coloro che vi abitano e lavorano. 
“Con il nostro progetto ‘Fisco competitivo del territorio’, che fa parte del piano strategico della presidenza di Assolombarda per ‘far volare Milano’, offriamo tutta la nostra disponibilità alle amministrazioni comunali interessate a collaborare, affinché la fiscalità territoriale sia veramente una leva per la competitività e non un peso per la crescita delle nostre imprese – conclude Bonomi”.

L’IMU aumenta in tutti i Comuni del campione. In tutti i Comuni sono aumentati gli importi dell’IMU sia per gli uffici sia per i capannoni industriali. I più penalizzati, però, sono stati gli uffici che hanno subito in media incrementi del 30% (in 13 comuni sono stati addirittura rilevati aumenti superiori al 50%). Relativamente ai capannoni industriali, invece, l’aumento dell’IMU è stato più contenuto (+15% in media, però con punte superiori al 50% in quattro Comuni). Per quest’ultima categoria di immobili, l’aumento è dovuto, in parte, alla modifica ex lege del moltiplicatore da applicare alla rendita catastale, passato nel 2013 da 60 a 65.

La Tarsu/Tares aumenta per gli uffici e diminuisce leggermente per i capannoni industriali. Nella tassazione relativa ai rifiuti si osserva, per quanto riguarda le attività industriali, un alleggerimento, seppur lieve, del carico fiscale, mentre per quanto riguarda gli uffici si registra un incremento. La Tarsu/Tares è, infatti, diminuita in media di oltre il 3% per i capannoni industriali, mentre è aumentata del 13% per gli uffici. Va comunque osservato che la maggior parte delle variazioni positive e negative hanno riguardato i Comuni che nel 2013 sono passati dalla Tarsu alla Tares.
Gli oneri di urbanizzazione sono sostanzialmente stabiliRispetto al 2012, gli oneri di urbanizzazione sono rimasti stabili sia per gli uffici sia per i capannoni industriali (+1%). Si deve però tener presente che questi oneri non sono oggetto di frequenti revisioni da parte delle Amministrazioni Comunali (ogni tre anni, per legge). Nel 2013 gli oneri di urbanizzazione sono stati rivisti da otto Amministrazioni di cui soltanto una ha provveduto alla riduzione.

L’indagine ha preso in considerazione, per questa seconda edizione**, 86 Comuni delle province di Milano,Lodi e Monza e Brianza, selezionati in base a una combinazione di indicatori: popolazione residente (almeno 10mila abitanti), imprese (almeno 1.000) e imprese associate ad Assolombarda (almeno 15). La rappresentatività del campione è significativa sia rispetto al totale delle imprese associate ad Assolombarda sia rispetto al totale complessivo di imprese presenti sul territorio preso in esame: negli 86 Comuni selezionati (che rappresentano il 34% del totale dei Comuni delle province di Milano, Lodi, Monza e Brianza) risiede l’81% della popolazione locale, sono localizzate l’87% delle imprese associate ad Assolombarda e l’87% delle imprese operanti sul territorio.


*Le tariffe e le imposte rilevate (IMU, Tares/Tarsu, addizionale Irpef e oneri di urbanizzazione) non sono esaustive dell’imposizione locale sulle attività delle imprese, ma sono le più significative in termini di gettito per le casse comunali.
** Rispetto all’edizione passata il bacino dei Comuni analizzati è passato da 55 a 86, anche per andare incontro alle richieste di alcune amministrazioni locali.

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