Il Consiglio Telecomunicazioni discute di Agenda digitale

Giovedì 6 giugno, si è riunito il Consiglio Telecomunicazioni, cui hanno preso parte per l’Italia i due Vice-ministri allo Sviluppo Economico Antonio Catricalà e Claudio De Vincenti.

Agenda Digitale per l’Europa - il ruolo dei settori delle telecomunicazioni e delle nuove tecnologie di comunicazione e informazione

I ministri dei Ventisette hanno discusso con il commissario UE per l’Agenda digitale Neelie Kroes del ruolo delle telecomunicazioni nel contesto della strategia Agenda digitale per l’Europa. I risultati del dibattito contribuiranno alla preparazione del Consiglio europeo di ottobre, interamente concentrato sui temi dell'innovazione e dell'agenda digitale.

I ministri hanno preso atto dell’intenzione della Commissione di presentare un pacchetto di nuove proposte per rendere effettivo e funzionante il mercato unico delle telecomunicazioni.

Nel dibattito, basato su un documento di proposte della Presidenza, i ministri hanno espresso il loro supporto per un mercato unico delle telecomunicazioni. C’è stato un ampio consenso su un certo numero di questioni a riguardo: tutti i cittadini dovrebbero avere accesso a servizi di banda larga in qualsiasi luogo essi risiedano, è importante migliorare le abilità e le competenze digitali dei cittadini stessi, sono necessarie misure per incoraggiare gli investimento nel settore delle telecomunicazioni e per assicurare un quadro normativo forte, coerente e prevedibile, oltre ad una migliore cooperazione tra i regolatori, per salvaguardare gli interessi dei consumatori.

Alcuni Stati membri si sono mostrati comunque scettici sul reale bisogno di una nuova legislazione in questo campo, mentre altri hanno sottolineato l’eccessiva concentrazione di poteri di mercato nelle mani di poche compagnie. Inoltre, si è sottolineata la necessità di tenere conto delle specificità di ogni singolo Stato membro.

Sicurezza nelle comunicazioni elettroniche e nei sistemi di informazione

All’ordine del giorno, anche un dibattito di orientamento sulla Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio concernente misure volte a garantire un elevato livello di rete e di sicurezza delle informazioni in tutta l'UE. Si è discusso, in particolare, dello stato di avanzamento della proposta che rientra nel quadro della strategia europea sulla cyber security.

La discussione si è basata su un report della Presidenza che tratta il lavoro svolto fino ad oggi negli organi preparatori del Consiglio (10076/13).

Nella discussione della proposta, i ministri hanno riconosciuto la rilevanza della questione dei cyber-attacks. Molti Stati membri hanno comunque sostenuto di preferire un approccio più flessibile, con regole vincolanti paneuropee limitate alle infrastrutture critiche e ai requisiti di base, cui si aggiungono misure opzionali volontarie degli Stati. Altre delegazioni sono state di avviso contrario: solo misure legalmente vincolanti sarebbero in grado di garantire la sicurezza delle reti nell’Unione.

Inoltre, molte delegazioni hanno rilevato la necessità di coordinamento a livello globale nell’introdurre standard di sicurezza, per garantire condizioni comparabili per le compagnie che operano a livello internazionale. Allo stesso modo è stata riconosciuta la necessità di stabilire alti standard di sicurezza all’interno dell’Unione europea, anche più alti che in ogni altra parte del mondo.

La discussione si è concentrata in seguito sull’identificazione degli operatori di mercato che ricadrebbero nel campo di applicazione di questa Direttiva, gli obblighi specifici da imporre ai diversi attori coinvolti, gli obblighi di notifica e la struttura di governance per l’implementazione della Direttiva. Inoltre, la Direttiva stessa necessita dell’approvazione del Parlamento europeo per essere adottata.

Aumentare la fiducia nelle transazioni elettroniche

Il Consiglio ha inoltre preso atto di un report (10100/13) basato su una proposta di Regolamento tesa ad aumentare la fiducia nelle transazioni elettroniche creando un quadro normativo per l’identificazione elettronica ed altri servizi simili per il consumatore. In particolare, il testo prevede un sistema di mutuo riconoscimento dei mezzi identificativi a livello europeo, oltre al rafforzamento della normativa vigente sulla firma elettronica e su altre questioni tecniche concernenti il miglioramento della fiducia dei consumatori verso questa materia.

Servizi e infrastrutture digitali

Il Consiglio ha anche preso atto dei progressi compiuti su due Regolamenti in materia di infrastrutture e servizi digitali (report 10076/13): in primo luogo, per quel che concerne le linee guida per lo sviluppo delle reti transeuropee di telecomunicazioni, per la quale la Commissione ha recentemente adottato una proposta modificata; in secondo luogo, ha preso atto dei progressi compiuti sulle misure volte a favorire il dispiegamento della connessione ad alta velocità per le reti di comunicazione elettronica, riducendo i costi, attraverso, ad esempio, la condivisione di infrastrutture come quelle per il gas.

Per quanto riguarda le linee guida per le reti di telecomunicazione transeuropee, la proposta originale della Commissione è stata presentata nell’ottobre 2011 (16006/11) ed è stata poi discussa dal Parlamento e dal Consiglio (si vedano i precedenti progress reports: 10451/12 e 17257/12). Nonostante questo, nel febbraio di quest’anno, il Consiglio europeo si è accordato su tagli al budget riducendo i fondi disponibili per il settore delle telecomunicazioni erogati attraverso lo strumento Connecting Europe Facility da 9,2 miliardi a 1 miliardo di euro (si veda la dichiarazione finale del Consiglio, EUCO 37/13, a pag. 9). Nel prendere atto di questa situazione, la Commissione ha adottato una proposta emendata il 28 maggio. Sarà ora compito degli organi preparatori del Consiglio di discutere le linee guida emendate.

Le prime discussioni hanno dimostrato che gli Stati membri hanno dubbi riguardo la scelta di un Regolamento piuttosto che di una Direttiva, sui costi potenziali e sull’aumento delle spese amministrative. Molte delegazioni avvertono il bisogno di esaminare ulteriormente l’impatto della proposta, in particolare con riguardo ai costi e benefici, alle conseguenze per i proprietari di edifici e di immobili e all’implementazione delle misure proposte in paesi con una struttura federale. Vi sono anche dubbi sul fatto che le misure proposte siano proporzionate agli obiettivi che si hanno in mente e che vi sia una giustificazione all’imposizione di questo tipo di misure a livello europeo.

Sia le linee guida per le reti di telecomunicazione transeuropee e il regolamento sulla riduzione dei costi delle connessioni ultra-veloci necessitano dell’approvazione del Parlamento europeo per essere adottate.

Accessibilità per i siti internet delle amministrazioni pubbliche

Infine, i ministri hanno discusso della proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio per armonizzare le norme sull’accessibilità dei siti web degli organismi del settore pubblico, in modo da eliminare le barriere per gli sviluppatori web nel mercato interno e di migliorare il livello di accessibilità in tutta l'UE.

La direttiva proposta (10089/13) andrebbe nella direzione di obbligare gli Stati membri a garantire l’accessibilità: questi si mostrano favorevoli, nonostante alcuni dubbi sulla proposta che, dopo essere stata presentata dalla Commissione nel dicembre 2012 (17344/12), necessita ora dell’approvazione del Parlamento europeo per essere adottata.

Link Conclusione Consiglio Telecomunicazioni

Contatti

Segreteria gruppi merceologici tel. 0258370728 e-mail gruppi@assolombarda.it

Azioni sul documento

Il valore di un’idea sta nel metterla in pratica
[Thomas Edison]
Risparmio

Se stai leggendo questa frase significa che non stai navigando da qualche minuto e questa modalità di risparmio energetico ti permette di consumare meno quando sei inattivo.

Alle volte per fare bene basta un piccolo gesto: perché anche il poco, giorno dopo giorno, diventerà molto.

Fare impresa sostenibile è il nostro impegno di responsabilità:
significa creare valore per le generazioni future, per gli stakeholder e per l’ambiente.

Assolombarda