Thinking the Future of European Industry

Classifica dell’Istituto per la Competitività europea (iCom).

In sintesi

 

L’Italia è 17esima nell’Unione europea a 28 Paesi per grado di preparazione alla digitalizzazione del sistema industriale secondo l’Industry 4.0 Index 2017 stilato dall’Istituto per la Competitività europea (iCom) (Germania quarta, Spagna 16esima, Francia 25esima).

L’indice è costruito su 13 variabili, sei relative nello specifico alla manifattura (diffusione di software ERP; utilizzo di tecnologie Rfid; acquisto di servizi di Cloud Computing; utilizzo di software CRM; integrazione dei processi di business tra produttore, fornitore e cliente; analisi dei Big Data) e sette che riguardano l’economia in generale (capillarità della banda ultralarga; copertura del 4G; percentuale di esperti ICT sul totale occupati; percentuale degli analisti dati sul totale occupati; imprese che fanno formazione per l’ICT; percentuale di laureati Stem; diffusione di policy per la sicurezza ICT presso le imprese).

figura 2.29

Per l’Italia, particolarmente positivo è che la diffusione di policy per la sicurezza ICT, come in Svezia e Irlanda, riguarda circa la metà delle imprese, rispetto percentuali intorno al 30% di Germania e Francia.

figura 2.27

Con riguardo all’adozione di tecnologie legate all’Internet of Things (IoT), l’Italia non si discosta eccessivamente dalla media Ue, ma nemmeno brilla. Ad esempio, se circa il 20% delle imprese italiane adotta “analytical CRM solutions” (Germania 25%), allo stesso tempo poco più del 10% delle imprese utilizza sistemi di produzione integrati produttore/fornitore/cliente (Germania circa 30%) e solo il 7% analizza big data (Olanda 15%). 

Tuttavia, il posizionamento dell’Italia nella parte bassa della classifica è dovuto in particolare ad altri due fattori:

1. il basso livello di diffusione delle connessioni veloci rispetto alla media Ue. Nel 2017 circa il 70% della popolazione italiana è connessa con banda ultralarga, più che in Francia (sotto il 50%) ma meno che in Germania e Spagna (entrambe circa 80%) e lontana dal 100% di Malta, Belgio e Olanda;

2. il gap di competenze in ambito ICT. Al 2016, il gap è 9% in Italia, secondo solo alla Polonia (15%). Nello scenario 2020, l’Italia è prevista ancora scontare uno skill gap del 10%, più che doppio rispetto a quello di Germania (4,5%), Francia (2,7%) e Spagna (0,4%); valore particolarmente basso grazie sia a una crescita moderata della domanda, sia a un forte aumento dei laureati Stem). 

figura 2.25

 

Il report completo, da cui è tratta la graduatoria, è disponibile al seguente link: report completo.

 

 

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