"The Pillars of the Italian Economy"

Volume della Fondazione Edison.

Sintesi

“The Pillars of the Italian Economy - Manufacturing, Food & Wine, Tourism”, il libro del prof. Marco Fortis, analizza ed evidenzia i punti di forza del sistema produttivo italiano. Il quadro che emerge è una manifattura, quella italiana, competitiva sui mercati esteri, con performance non poi così distanti da quella tedesca. 

L’interscambio italiano oggi, con l’euro viaggia molto meglio che con la lira. Lo dimostra il fatto che la bilancia commerciale italiana nel 2016 ha toccato un nuovo massimo storico positivo di 51,6 miliardi di euro. 

Il nostro saldo commerciale è robusto e ben posizionato tra i paesi del G-20. Vantiamo infatti un 4° posto sul saldo totale, che si conferma anche escludendo l’energia, e addirittura diventa un terzo posto se togliamo il settore dei veicoli, storicamente uno dei nostri punti di forza. Questo dimostra che il manifatturiero italiano poggia ed è trainato anche da altri settori. Scendendo nel dettaglio dei paesi EU, l’Italia presenta il miglior saldo commerciale, dopo la Germania, sull’interscambio manifatturiero.

1 - bilancia commerciale

Il saldo commerciale italiano è quello che cresce di più all’interno dell’Eurozona nel 2016. Nel 2016 infatti, l’Italia è il paese che ha migliorato maggiormente il proprio saldo commerciale rispetto all’anno precedente (+9,8%), lasciando indietro Germania (+9,1%), Olanda (+9,0%) e Spagna (+6,8%). 

Italia sul podio per le esportazioni di 844 prodotti (161 mld $). Secondo l’indice Fortis-Corradini, che misura “le eccellenze competitive nel commercio internazionale” su 5117 beni commercializzati a livello internazionale, l’Italia è prima esportatrice mondiale di 210 prodotti (51 mld $), seconda esportatrice di 344 prodotti (68 mld $) e terza esportatrice di altri 290 beni (42 mld $).

2 - countries

Perché la Germania cresce più dell’Italia? La spesa pubblica fa la differenza. Nel biennio 2015-2016 la nostra produzione industriale è cresciuta del 3% contro l’1,8% della Germania. In particolare abbiamo realizzato performance migliori delle aziende tedesche nei settori in cui si pensa che loro siano migliori di noi: meccanico (+3,8 vs -0,1), farmaceutico (+7,9 vs +6,2), mezzi di trasporto (+22,7 vs +3,3).

Ma allora perché non cresciamo quanto i tedeschi? Secondo Fortis, se il PIL della Germania nel 2016 è cresciuto del +1,9% rispetto al nostro +0,9%, è perché loro hanno fatto quello che l’Italia non può fare: spesa pubblica. Al netto dei consumi della PA e degli investimenti in costruzioni, infatti, la crescita della Germania sarebbe stata dello 0,8%, mentre per l’Italia, che ha una spesa pubblica contenuta e nessuno slancio nel settore costruzioni, la crescita sarebbe stata dello 0,7%.

3 - prod manif

4 - contributo crescita

 il video della presentazione in Fondazione Edison è disponibile al seguente link: video presentazione.

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