Il contribuente ha acquistato un immobile nel 2003, insieme al coniuge per il 50%, fruendo dell'agevolazione prima casa, poi il coniuge è deceduto e il contribuente ha ereditato la sua quota dell'immobile con il figlio (arrivando, dunque, ad avere una quota complessiva sull'immobile pari al 75%), infine nel 2024 ha acquistato una nuova prima casa in un altro Comune, corrispondendo l'IVA al 4% ed impegnandosi a vendere la precedente abitazione nel termine normativo previsto per fruire dell'agevolazione.
In tale casistica, il contribuente, che matura il diritto al credito d'imposta per il riacquisto della prima casa (in seguito all'acquisizione del secondo immobile effettuata nel 2024), può portare in diminuzione dall'IRPEF dovuta, in base alla dichiarazione dei redditi per l'anno 2024, il proprio credito d'imposta, limitatamente alla quota a lui spettante.
In particolare, l'importo del credito d'imposta sarà pari al minore degli importi dei tributi applicati ai due acquisti agevolati, cioè il 50% dell'imposta di registro assolta sul primo acquisto e l'IVA complessivamente pagata sul secondo acquisto.
Pertanto, il contribuente può utilizzare il credito d'imposta in questione nella misura pari a 500 euro oppure all'IVA pagata sul secondo acquisto se di importo inferiore a 500 euro, a condizione, ovviamente, che l'immobile preposseduto sia alienato entro due anni dal nuovo acquisto agevolato (entro il 2026).