Nota metodologica

L’Osservatorio rileva le aliquote degli Oneri di Urbanizzazione, dell’IMU, della TARI e dell’Addizionale Irpef di 283 comuni della Città Metropolitana di Milano e delle province di Lodi, Monza e Brianza e Pavia.

La rilevazione è stata avviata nel 2013, sperimentando e raffinando negli anni la metodologia, con i dati dei principali 100 Comuni dei territori di Milano, Lodi e Monza e Brianza. Per questi comuni è disponibile sul portale Fiscalità Locale (https://www.assolombarda.it/fiscalita-locale) del sito di Assolombarda la serie storica dei valori dal 2012.

Per ciascun Comune sono state reperite[1]  le aliquote in vigore nel 2022 per l’IMU, la TARI, l’Addizionale IRPEF e le tariffe degli Oneri di Urbanizzazione[2]. L’Addizionale Irpef non ha alcun impatto diretto sulle imprese, ma soltanto sulle persone fisiche; ciononostante è stata inclusa nell’analisi in considerazione del suo impatto diretto sui dipendenti delle aziende che sono sul territorio, fattore di attrattività considerato nelle decisioni di localizzazione.

Per confrontare il peso dell’imposizione fiscale nei singoli Comuni sono state ipotizzate due “imprese tipo” proprietarie di un capannone industriale e di un ufficio, localizzati in contesti territoriali analoghi, e sono stati calcolati gli importi di ciascun tributo che queste aziende avrebbero dovuto pagare nel 2022. Per ogni singola imposta è stata fatta una graduatoria dei Comuni, partendo da quello con maggiore onere tributario per arrivare a quello più virtuoso.

Per definire le “imprese tipo” sono state ipotizzate alcune caratteristiche necessarie per determinare le rendite catastali ai fini del calcolo dell’IMU:

  1. Capannone industriale (categoria D7) localizzato in una zona periferica del Comune:
  • Area complessiva di 10.000 mq
  • Superficie costruito di 5.000 mq
  • Anno di costruzione 1985
  • Altezza del capannone di 7 m
  • Presenza di carroponte
  • Pavimentazione dei parcheggi di 250 mq
  • Resto della pavimentazione 2.000 mq
  • Recinzione di 400 m
  1. Ufficio (categoria A10) in palazzina localizzata in una zona semicentrale del Comune:
  • Superficie 500 mq
  • Classe catastale 2°
  • Anno di costruzione 1995
  • Vani 20

Con la rilevazione del 2021, in seguito alle modifiche introdotte dal D.Lgs. 116/2020 in tema di rifiuti prodotti dalle attività industriali con capannone di produzione, è stato ipotizzato che il capannone industriale tipo, per il solo calcolo della TARI, abbia 500 mq di uffici sui quali è calcolata l’imposta. Ricordiamo, infatti, che dal 2021 la TARI non è dovuta sulle superfici della produzione industriale, indipendentemente dalla tipologia di rifiuti prodotti.

Il calcolo dell’Addizionale IRPEF è stato eseguito ipotizzando un contribuente medio con 30 mila euro di reddito.

Per ottenere una classifica complessiva, sono state aggregate le somme da pagare per tutti i tributi arrivando, così, all’imposizione fiscale per le imprese che vogliono localizzarsi con un immobile di nuova costruzione (che comprende anche gli oneri di urbanizzazione) e per le imprese che sono già operanti sul territorio (che esclude, quindi, gli oneri di urbanizzazione).



[1] Le informazioni sono state ottenute attraverso: sito del MEF, siti comunali, delibere e fornite direttamente dagli uffici competenti.

[2] È stata rilevata la somma degli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria in caso di nuove costruzioni a destinazione industriale e direzionale. I dati sono stati raccolti nel mese di dicembre 2022.

I dati sono stati elaborati con le informazioni disponibili al 31 dicembre di ciascun anno della rilevazione

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Assolombarda