Mi sembra che la banca abbia sbagliato ad addebitarmi alcuni costi. Cosa posso fare?

In caso di dubbi è consigliabile per prima cosa rivolgersi al proprio referente all’interno della banca, segnalando le proprie perplessità e richiedendo spiegazioni, rettifiche od esecuzione di operazioni non andate a buon fine.

Tuttavia non sempre il problema si risolve. Se l’impresa resta insoddisfatta nasce “il reclamo”.

La banca esaminato ogni singolo reclamo potrà:

  • rettificare l’operazione o rifondere l’impresa per il danno subito;
  • individuare una sorta di corresponsabilità dell’impresa;
  • stabilire che i comportamenti della banca sono stati totalmente corretti.

L’impresa, vista la prima risposta della banca, può ritenersi soddisfatta o replicare facendo le proprie controdeduzioni alle quali la banca ha ancora obbligo di rispondere.

In caso di risposta non soddisfacente o di mancato accordo l’impresa può, in alternativa alla citazione, usufruire di alcuni servizi per chiudere in tempi brevi le controversie:

  • la conciliazione: è un modo per risolvere una controversia affidando ad un terzo indipendente, il Conciliatore, il compito di agevolare il raggiungimento di un accordo tra le parti. Nella conciliazione disciplinata dalla legge, ossia che viene svolta attraverso gli organismi di conciliazione, l’accordo può essere omologato dal Tribunale e diventare titolo esecutivo. In altri termini, in caso di mancato rispetto dell'accordo raggiunto, si può chiedere che sia data immediata esecuzione a quanto risulta dal verbale di conciliazione;
  • il giudizio: si può richiedere attraverso “L’Ombudsman – Giurì bancario”. E' un giudice alternativo cui possono rivolgersi i clienti per risolvere gratuitamente le controversie con le banche e gli intermediari finanziari, dopo aver presentato reclamo presso l' "Ufficio Reclami" della propria banca.
    Dal 1º gennaio del 2006 vi possono ricorrere anche le imprese, i commercianti, i professionisti, gli artigiani e le società ed il limite del danno economico è stato elevato da 10.000 a 50.000 euro;
  • l’arbitrato: è una procedura diretta a chiudere una controversia con l’intervento di un esperto, l’Arbitro, cui viene affidato il compito di giudicare. L’arbitro non è un giudice ordinario, ma le parti stabiliscono di sottoporgli la questione riconoscendogli il potere di decidere chi ha torto e chi ha ragione in una controversia.

Per maggiori informazioni o per approfondire singoli casi consigliamo di rivolgersi all'Area Finanza di Assolombarda (02 58370.309/704, fin@assolombarda.it).

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