X Osservatorio Open Innovation e Corporate Venture Capital (2025)
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Le startup e PMI innovative italiane e il fenomeno del Corporate Venture Capital (2025)
L’Osservatorio Open Innovation e Corporate Venture Capital, giunto alla sua decima edizione e presentato il 27 novembre 2025 presso le OGR Torino, analizza le startup e PMI innovative, esaminando la loro crescita negli ultimi anni, quante di esse hanno scelto il Corporate Venture Capital e quali sono le loro performance economiche. Parallelamente, inquadra gli investitori corporate, le loro caratteristiche e in quali settori decidono di investire. Un’importante novità rispetto alle passate edizioni è una netta distinzione tra gli investimenti di corporate medio-grandi, e quindi riconducibili ad attività di CVC, e quelli di altre società di più piccole dimensioni.
Le 10 evidenze principali
1. Per il terzo anno consecutivo si contrae il numero di startup e PMI innovative in Italia: nel 2025 sono circa 15,3 mila, in calo del 3,6% rispetto al 2024, e con un fatturato complessivo di 12,9 miliardi di euro. In Italia operano circa 15,3 mila startup e PMI innovative, che contano 81,7 mila soci. Il fenomeno, che era stato in continua crescita dal 2013 al 2022, rallenta nel 2025 agli stessi ritmi del biennio precedente, ovvero con un calo annuo nel numero di realtà innovative fra -3% e -4%: rispetto al 2024, si contano circa 750 startup in meno, mentre le PMI innovative crescono ancora, di circa 200 unità. Focalizzandosi sulle startup, questa contrazione si spiega con un minor numero di iscrizioni al registro delle startup innovative (1.520 nei primi nove mesi dell’anno, erano il doppio nello stesso periodo del 2021), ma anche con con un aumento delle uscite legate al raggiungimento del limite dei 5 anni delle startup (che nel biennio 2020-2021 avevano raggiunto il loro picco di costituzioni). 8 startup su 10 tra quelle uscite dal registro nel corso dell’ultimo anno sono comunque attive e 1 su 10 è diventata PMI innovativa. Nell’anno di esercizio 2024, si stima che le 15,3 mila imprese innovative abbiano prodotto 12,9 miliardi di euro di ricavi, in lieve calo (-1,1%) rispetto all’anno precedente.
2. Più di un terzo delle startup e PMI innovative è partecipato da società non finanziarie, ma solo 523 (il 3,4% del totale) vedono investimenti da aziende medio-grandi sotto forma di Corporate Venture Capital (CVC). Il 37,2% delle 15,3 mila startup e PMI innovative è partecipato da società non finanziarie. Di queste, solo il 3,4% ha investimenti riconducibili al Corporate Venture Capital (CVC) da aziende con almeno 50 dipendenti. Si tratta di 523 imprese innovative, che generano 829 milioni di euro, pari al 6,4% dei ricavi totali delle startup e PMI italiane.
3. Anche le startup e PMI innovative partecipate da CVC diminuiscono rispetto a un anno fa (-5,6%). Nel 2025 diminuiscono i soci CVC di startup e PMI innovative (-8,2%). Parallelamente, si riducono anche le imprese innovative con questo tipo di partecipazione, ma con differenze importanti tra startup e PMI: le prime diminuiscono del 12,5%, le secondo aumentano del 5,0%. Il calo nel numero di imprese impatta anche il valore della produzione complessivo, che però subisce una perdita minore, pari al 3,6% (tra gli anni fiscali 2023 e 2024).
4. Il contributo del CVC è particolarmente importante per le startup, che nel 2024 raggiungono un valore della produzione mediano di 123 mila euro, inferiore solo a quelle partecipate da investitori specializzati in innovazione. Il valore della produzione mediano delle startup innovative partecipate da CVC è di 123 mila euro nel 2024. Questa performance risulta nettamente superiore alle startup partecipate da altre società non finanziarie (54 mila euro), da investitori finanziari (40 mila euro) e da sole persone fisiche (30 mila euro); solo le startup con investitori specializzati raggiungono un risultato migliore, con 161 mila euro di ricavi. Il quadro è più omogeneo per le PMI innovative, con quelle CVC che raggiungono un valore della produzione mediano di circa 1 milione di euro. D’altro canto, la percentuale di imprese innovative CVC con margine operativo lordo (MOL) positivo si colloca al 38,7% per le startup e al 56,6% per le PMI, valori superiori rispetto alle startup e PMI partecipate da investitori specializzati ma inferiori alle altre categorie di investimenti.
5. Poco più di ¾ delle società non finanziarie con partecipazioni in startup e PMI innovative sono micro (sotto i 10 dipendenti). Sono meno del 10% gli investitori corporate con almeno 50 dipendenti che sono riconducibili ad attività di CVC. Il 76,3% delle società non finanziarie che investono in startup e PMI innovative sono micro, con meno di 10 dipendenti. Seguono le piccole imprese (10-49 addetti), pari al 14,1% del totale. Sono il 9,7% gli investitori corporate con almeno 50 dipendenti che sono riconducibili ad attività di CVC. Il quadro non cambia molto in termini di capitali investiti: le microimprese rappresentano il 74,1% del capitale sociale detenuto; cresce leggermente la rilevanza delle medio-grandi, con il 13,1%.
6. Tra gli investitori CVC, c’è una forte presenza (37,7%) di società industriali. Quasi un quarto degli investimenti CVC sono destinati a startup e PMI che svolgono ricerca e sviluppo e la quota sale al 41,2% per le corporate industriali. Il 37,7% dei soci corporate che investono in startup e PMI innovative proviene dall’industria e circa un quarto dai servizi non finanziari (26,7%), al netto del settore ICT (15,4%). Passando ai settori di destinazione, quasi un quarto (il 23,2%) degli investimenti dei soci CVC sono diretti a startup e PMI innovative che svolgono attività di ricerca e sviluppo. In particolare, sono i soci corporate industriali che investono di più nelle imprese innovative R&D: il 41,2% dei loro investimenti sono infatti destinati a startup e PMI di questo settore.
7. A livello geografico startup e PMI innovative diminuiscono in tutte le ripartizioni, mentre i soci CVC sono particolarmente concentrati nel Nord. Gli investitori CVC mostrano un moderato dinamismo territoriale: quasi la metà degli investimenti sono diretti in regioni diverse da quelle di origine, coprendo una distanza media di 187km. Il numero di startup e PMI cala in tutte le ripartizioni geografiche dopo due anni di crescita solo nel Sud e nelle Isole. Si conferma una forte carenza di soci CVC nel Centro-Sud: qui si trovano il 47,4% delle imprese innovative italiane, ma solo il 32,1% degli investitori corporate. Quasi la metà (48,4%) degli investimenti CVC sono però diretti in regioni diverse da quelle di origine delle corporate. A conferma di una certa dinamicità territoriale degli investimenti, quelli dei soci CVC sono indirizzati a startup e PMI a una distanza media di 187km.
8. Le province di Milano, Monza-Brianza, Lodi e Pavia (‘Quadrilatero’) rappresentano oltre 1/5 delle startup e PMI innovative italiane, per più di 1/4 del fatturato nazionale. Anche in questo territorio, però, calano le imprese innovative e i loro ricavi. Nel ‘Quadrilatero’ formato dalle province di Milano, Monza-Brianza, Lodi e Pavia, risiedono più di 3,4 mila startup e PMI innovative, il 22,3% del totale italiano, che generano 3,6 miliardi di euro di ricavi (pari al 28,2% del valore nazionale). Entrambi i numeri sono però in calo rispetto all’anno precedente: le imprese innovative del 2,1% (più contenuto del dato nazionale) e i ricavi dell’11,6% (più pronunciato del totale italiano).
9. La diffusione degli investitori CVC tra le startup e PMI del ‘Quadrilatero’ è in linea con il resto d’Italia. Anche qui diminuiscono le imprese innovative con soci corporate, ma aumenta il loro fatturato. Delle circa 3,4 mila startup e PMI innovative del ‘Quadrilatero’, il 3,5% è partecipato da investitori CVC, per un fatturato di 246 milioni di euro, pari al 6,8% dei ricavi totali. Entrambe le quote sono in linea con il dato italiano. Anche in questo territorio diminuiscono le startup partecipate da CVC e i loro ricavi, mentre crescono le PMI innovative, facendo crescere il fatturato totale delle imprese innovative con CVC del ‘Quadrilatero’ (+1,9%). Le performance mediane in termini di ricavi sono superiori nel ‘Quadrilatero’ rispetto al resto del Paese (soprattutto per le startup CVC, con 205 mila euro di fatturato, contro i 123 mila a livello italiano), mentre la percentuale di imprese innovative con MOL positivo è più bassa.
10. Anche nel ‘Quadrilatero’ i soci CVC sono meno del 10% delle società non finanziarie che investono in startup e PMI innovative, e si caratterizzano per una provenienza più diffusa dai servizi rispetto all’industria. Le società di medio-grandi dimensioni (50+ dipendenti) sono solo il 7,7% degli investitori non finanziari in startup e PMI innovative (meno del 9,7% a livello italiano), ma rappresentano il 14,6% del capitale sociale detenuto da questa categoria di soci (più del 13,1% nazionale). I soci CVC del ‘Quadrilatero’ appartengono prevalentemente ai servizi non finanziari (32,4%, escludendo il settore ICT); rispetto al resto d’Italia c’è una minor presenza di investitori industriali (22,3%) e una maggiore di ICT (20,9%). Gli investimenti corporate provenienti dal ‘Quadrilatero’ hanno un’estensione geografica più ampia, con una distanza media di 221km.
Per il report completo e per le edizioni precedenti dell'Osservatorio, si rimanda al seguente link: https://osservatorio-openinnovation.it/. In allegato le slide presentate presentate il 27 novembre 2025 presso le OGR Torino.
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