Booklet Economia: frena l'export lombardo nel primo trimestre 2019

L'andamento economico della Lombardia nel confronto nazionale ed europeo.

La sicurezza sul lavoro in Lombardia

A maggio 2019 si consolida l’inversione di tendenza degli infortuni denunciati in Lombardia: rispetto al bimestre aprile-maggio 2018 quelli ‘in occasione di lavoro’ registrano un calo del -3,3% a livello di intera economia e del -1,9% nell’industria. Gli infortuni ‘in itinere’, invece, sono in discesa solo nell’industria (-3,2%), mentre nel complesso presentano ancora un segno positivo (+3,9%).

IN SINTESI - L’andamento economico della Lombardia rispetto ai benchmark

Rallenta il commercio mondiale e frena l’export lombardo. Nel primo trimestre 2019 le vendite sui mercati globali delle imprese lombarde registrano infatti una diminuzione del -1,6% rispetto allo stesso periodo del 2018, il primo segno negativo dopo 11 trimestri consecutivi in aumento che risulta in controtendenza rispetto al +2,0% nella media nazionale. Alla lettura del dato concorrono diversi elementi. Un primo fattore da considerare è statistico: il trimestre di confronto, ossia il primo trimestre 2018, era infatti ancora un periodo di particolare espansione per le esportazioni regionali (il calo significativo è iniziato dopo, nel secondo trimestre, a differenza dell’Italia che ha sperimentato la riduzione già a inizio 2018). Un secondo fattore sono le dinamiche settoriali e provinciali. La contrazione lombarda del -1,6% tra il primo trimestre 2019 e il primo trimestre 2018 corrisponde a -503 milioni di euro in valore. Tra i settori manifatturieri gli andamenti più negativi sono nel settore farmaceutico (-16,8%) e i mezzi di trasporto (-16,1%); tra le province emergono per flessione Monza-Brianza (-12,1%) e Varese (-12,4%). A livello di destinazioni, la riduzione tendenziale delle esportazioni lombarde è determinata soprattutto dai Paesi Ue (-2,1%, riflesso della variazione nulla registrata verso la Germania e della significativa flessione verso la Spagna) e in misura più contenuta dai Paesi extra Ue (-0,9%). Tra le regioni benchmark nazionali, oltre alla Lombardia si contrae anche il Piemonte (-3,6%, che accusa le criticità legate al settore automotive), a differenza di Veneto (+1,4%) e soprattutto Emilia-Romagna (+5,0%) che continuano a sperimentare tassi di crescita positivi. Tra i benchmark europei, registra una performance negativa la Cataluña (-1,4%), staziona il Bayern (+0,2%), mentre torna a crescere il Baden-Württemberg (+2,2%).

In parallelo al rallentamento degli scambi commerciali, ricordiamo che nel primo trimestre 2019 anche la produzione manifatturiera aveva continuato a crescere ma a un ritmo più contenuto rispetto all’ultimo anno (+0,9% su base annua, dopo tassi prossimi al 2% nella seconda metà del 2018 e al 4% nella prima metà).

In un quadro di rilevanti rischi geo-politici, dopo il temporaneo rimbalzo all’insù registrato a maggio, la fiducia di imprese e consumatori torna a calare a giugno. Le prospettive per i prossimi mesi sono, dunque, di un proseguimento di questa fase di debolezza.

In particolare, la fiducia del manifatturiero del Nord-Ovest scende a giugno rimanendo per l’undicesimo mese consecutivo sotto lo zero. Tra le componenti, calano gli ordini sia interni sia esteri, peggiorano le attese sulla produzione a breve termine e le scorte di prodotti finiti nei magazzini sono in accumulo (ma meno del mese precedente). Nello stesso mese, la fiducia flette anche in Italia e nei principali Paesi europei, in particolare l’indice scende pesantemente in Germania.

Anche tra i consumatori, la fiducia tocca a giugno i minimi dall’estate 2017 sia in Italia sia nel Nord-Ovest (dove il calo è imputabile a un peggioramento di tutte le componenti, soprattutto clima economico e clima futuro).

Passando al mercato del lavoro, in Lombardia l’occupazione aumenta di 94 mila unità nel primo trimestre 2019 rispetto allo stesso trimestre del 2018, il tasso di occupazione sale al 68,4% (dal 67,0% di un anno prima) e, al contempo, il tasso di disoccupazione scende al 6,3% (dal 6,7%, valore comunque ancora doppio rispetto al 2008 quando era pari al 3,6%). Per confronto, nei primi tre mesi del 2019 la media nazionale aumenta al 58,2% in termini di occupazione e diminuisce all’11,1% in termini di disoccupazione.

Rispetto al pre crisi, gli occupati lombardi sono 229 mila in più: scomponendo il dato per genere, l’aumento riguarda in maggioranza le donne (+154 mila) e in maniera più contenuta gli uomini (+75 mila), mentre per posizione professionale la crescita è alimentata principalmente dall’occupazione alle dipendenze (+69 mila) a fronte di una più marcata diminuzione degli occupati indipendenti (-111 mila, che però nell’ultimo anno sono aumentati di +25 mila unità).

Al momento sembra quindi evidenziarsi un disallineamento tra il rallentamento economico da una parte e il perdurare della crescita dell’occupazione dall’altra, in Italia come in Lombardia. Considerato comunque che il mercato del lavoro reagisce con ritardo alle svolte del ciclo economico (empiricamente, negli ultimi anni tra i sei e i nove mesi), un attento monitoraggio dei dati dei prossimi trimestri è fondamentale per poter interpretare con chiarezza il quadro attuale sul fronte lavoro.

Infine, a inizio 2019 tornano a calare i prestiti bancari alle imprese lombarde (-1,0% rispetto allo stesso periodo del 2018), dopo oltre un anno di variazioni positive. Si intensifica la contrazione dei prestiti alle aziende con meno di 20 addetti (-3,1%), ma diminuiscono anche i finanziamenti verso le medio-grandi imprese (-0,7%). A livello settoriale, si mantengono in area leggermente positiva solo i prestiti alla manifattura (+0,3%), i prestiti ai servizi invertono la tendenza e tornano a calare (-1,4%), mentre i prestiti alle costruzioni continuano a contrarsi (-1,2%) pur a un’intensità minore

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