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La banca dati delle risposte pubblicate dall’Agenzia delle Entrate
Il contratto di mutuo a tasso agevolato stipulato tra il dipendente e la banca datore di lavoro, oggetto di una successiva operazione di cartolarizzazione, continua a mantenere la natura di fringe benefit per il dipendente, ai sensi dell'art. 51, comma 4, lett. b), del TUIR.
Per un'unità immobiliare unifamiliare oggetto di demolizione e ricostruzione, qualora la medesima non sia adibita ad "abitazione principale" all'inizio dei lavori, l'istante potrà fruire del Superbonus nella misura del 90% delle spese sostenute dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023, a condizione che l'immobile sia adibito ad abitazione principale al termine dei lavori.
Le somme erogate da enti pubblici ad una società in house ai fini della realizzazione ed il monitoraggio di determinate opere sono rilevanti ai fini IVA, dunque la società potrà detrarre l'IVA pagata in relazione agli acquisti di beni e di servizi utilizzati per la realizzazione delle opere dall'IVA dovuta in relazione alle prestazioni di servizi rese per la realizzazione di dette opere.
Con riferimento al credito d'imposta per imprese energivore, i ricavi derivanti da contratti derivati di copertura (swap) non rilevano ai fini della determinazione della spesa agevolabile, tuttavia rilevano ai fini del rispetto del requisito per l'accesso all'agevolazione. Con riferimento al credito d'imposta per imprese gasivore, i ricavi in esame rilevano esclusivamente ai fini del calcolo della spesa agevolabile.
La società olandese appartenente ad un gruppo societario brasiliano che intende avviare un business in Italia, in cui la negoziazione dei contratti è centralizzata presso la casa madre olandese, dovrà necessariamente aprire una stabile organizzazione, da considerare quale debitore d'imposta per le operazioni effettuate.
Nell'ipotesi di contratti di servizi in cui l'utenza è intestata ad un soggetto che riaddebita, in via univoca e non analitica, il costo dei servizi ad un altro soggetto, ai fini del credito d’imposta per le imprese non energivore è necessario verificare se il riaddebito del costo dell'energia possa essere qualificato come "analitico": 1) individuando espressamente la quota di corrispettivo derivante dal costo dell'energia elettrica o gas naturale sostenuto dal prestatore del servizio; 2) correlando direttamente l'incremento del costo dell'energia sostenuto dall''intestatario dell'utenza e la quota di corrispettivo dovuto dal cliente, in modo tale che l'incremento del prezzo delle materie prime sia posta (in tutto o in parte) a carico del cliente.