Competitività, Assolombarda chiama a raccolta mondo economico e politico: “Costo dei dazi fino a 23 miliardi per l’Italia, subito un piano UE”
Il "Forum della competitività" di Assolombarda in collaborazione con A2A
Biffi: "L'accordo sui dazi ha posto fine all’incertezza ma non alla preoccupazione: il rischio è che le esportazioni globali dell'Italia subiscano un calo oltre l'1%; per Confindustria, potrebbero avere un costo fino a 23 miliardi di euro. L’Europa non sta giocando la partita sulla competitività: occorre investire subito grandi risorse in innovazione e IA"
Tasca: "Garantire competitività e fronteggiare le sfide globali comporta una chiamata all’azione concreta e la necessità di un approccio sistemico in grado di creare, nel Paese e in Europa, alleanze trasversali tra pubblico e privato capaci di moltiplicare le opportunità per il settore industriale e guidare le transizioni"
Milano, 8 settembre 2025 – Assolombarda organizza il “Forum della competitività” e chiama a raccolta imprese e istituzioni a Palazzo Gio Ponti per una riflessione unitaria e strategica sugli effetti dei profondi cambiamenti in atto sullo scenario globale: dai dazi alle crescenti tensioni geopolitiche, dalla trasformazione dei modelli di globalizzazione alla transizione ambientale e digitale, fino al ritorno delle guerre commerciali voluto dal Presidente degli Stati Uniti Donald Trump e al recente vertice di Tianjin. Un contesto complesso, che genera incertezza e sfide senza precedenti per cittadini e imprese.
Questi temi sono stati al centro dell’evento “Competitività e nuove sfide globali: Clean Industrial Deal, autonomia strategica e dazi”, promosso da Assolombarda in collaborazione con A2A. Un appuntamento di confronto di alto livello, con l’obiettivo di stimolare una riflessione sistemica sul futuro dell’industria italiana ed europea e sulla capacità del nostro continente di definire una traiettoria autonoma, riaffermando il proprio ruolo da protagonista nello scenario economico e politico mondiale.
Ad aprire i lavori sono stati Alvise Biffi, Presidente di Assolombarda, e Roberto Tasca, Presidente di A2A.
“Ci troviamo di fronte a uno scenario geopolitico estremamente complesso, che richiede risposte straordinarie – ha dichiarato Alvise Biffi, Presidente di Assolombarda –. L’accordo sui dazi con gli Stati Uniti ha ridotto l’incertezza, ma non le preoccupazioni: il rischio è che le nostre esportazioni subiscano un calo. Secondo stime, l’impatto sull’Italia è previsto fra 9 e 6,7 miliardi di euro - pari all’1,1% dell’export globale italiano -, mentre per Confindustria la perdita potrebbe raggiungere i 23 miliardi. Sul territorio milanese, questi dati si uniscono alla flessione delle costruzioni, attesa al -1,5% per il 2025. Inoltre, c’è il rischio che i prodotti europei vengano sostituiti su mercati strategici. Per questo diventa vitale, per le imprese, rafforzare i rapporti con nuove aree di crescita come l’India, il Golfo Persico, l’Australia, il Canada e il Mercosur: solo quest’ultimo ha un mercato con un bacino di 720 milioni di consumatori. Le conseguenze dei dazi imposti dall’amministrazione USA e gli esiti del recente vertice di Tianjin rappresentano cambiamenti epocali, che mettono in discussione la forza dell’Occidente e pongono l’Europa in una posizione di forte debolezza. Se la competizione tecnologica è la nuova geopolitica, in questa partita l’Europa non sta giocando. L’unico modo per tornare in gioco è fare un piano europeo per investire subito grandi risorse in innovazione e soprattutto IA, che è la tecnologia del prossimo secolo. Serve un’Europa unita, con politica e imprese impegnate nella stessa direzione per salvaguardare la nostra competitività ".
“Garantire competitività e fronteggiare le sfide globali comporta una chiamata all’azione concreta e la necessità di un approccio sistemico in grado di creare, nel Paese e in Europa, alleanze trasversali tra pubblico e privato capaci di moltiplicare le opportunità per il settore industriale e guidare le transizioni” - commenta Roberto Tasca Presidente di A2A -. “Le imprese hanno l’occasione e la responsabilità di governare i processi trasformativi che interessano i territori in cui operano. Un esempio concreto è l’opportunità creata dai data center: strutture strategiche la cui crescita può rendere la digitalizzazione una risorsa condivisa se accompagnata da una visione chiara. L’Italia si colloca al 13° posto mondiale in questo settore, con Milano e la Lombardia che si posizionano tra le aree emergenti a livello europeo. Oggi oltre la metà delle richieste di connessione alla rete elettrica risulta concentrata in questa regione. Dai data center può arrivare un contributo alla decarbonizzazione dei centri urbani: recuperando il calore generato è possibile fornire energia termica a oltre 800.000 famiglie grazie alle reti di teleriscaldamento. Una soluzione che abbiamo già sperimentato a Brescia e che presto implementeremo a Milano. A2A, con le sue infrastrutture e le sue competenze, è pronta a fare la propria parte per trasformare una necessità tecnologica in un’opportunità di sviluppo sociale, ambientale ed economico”.
Il keynote speech è stato affidato a Joseph Stiglitz, Economista e Premio Nobel per l’Economia, con l’intervento dal titolo «The world is facing a reality check: how to rethink global competitiveness».
A seguire, l’analisi di Alessandra Ghisleri, Sondaggista e Direttrice di Euromedia Research, secondo cui le imprese che sapranno leggere i segnali del cambiamento, investire in innovazione e diversificare le proprie attività saranno le più preparate ad affrontare le sfide future. Tra le aree di investimento citate da Ghisleri, l’IT e l’AI si confermano i settori con buoni investimenti:
- Secondo l’International Business Report (Ibr), L’IT resta l’area di investimento principale in cui il 68% dei leader aziendali globali (63% in Europa e 52% in Italia) prevede di aumentare la spesa nei prossimi 12 mesi. L’IA, invece, rappresenta la categoria dove si concentreranno maggiormente gli investimenti.
- ISTAT conferma questo trend l’adozione di soluzioni IA che è passata dal 5% al 8,2% delle imprese con almeno 10 addetti dal 2023 al 2024. Le grandi imprese sono più propense (1 su 3 già utilizza IA) rispetto alle PMI, dove il gap persiste rispetto alla media UE del 13,5%.
La prima parte dell’evento è stata completata dagli interventi di Paolo Gentiloni, già Commissario Europeo per l’Economia; Mario Monti, Senatore a vita; Mario Nava, Direttore Generale DG EMPL, Commissione Europea.
Al centro del dibattito, le conseguenze dei fenomeni globali sull’economia europea: dal Clean Industrial Deal agli effetti delle nuove normative per le imprese, dalla riconfigurazione delle catene del valore tra reshoring e protezionismo alla sicurezza energetica, fino agli strumenti finanziari e regolatori a sostegno dell’innovazione industriale nei settori ad alta intensità energetica e tecnologica. Particolare attenzione è stata dedicata alle politiche commerciali statunitensi e al loro impatto sulle esportazioni europee, sulla concorrenza internazionale e sulla stabilità globale.
Nella seconda parte, una tavola rotonda ha visto confrontarsi alcuni tra i più autorevoli leader dell’industria italiana, con l'obiettivo di stimolare un confronto aperto su strumenti, priorità e modelli in grado di affrontare le sfide che il continente e il tessuto produttivo si trovano oggi ad affrontare. Ne hanno discusso Sergio Dompé, Executive President Dompé Farmaceutici; Nico Losito, Vicepresidente Technology IBM Italia; Emma Marcegaglia, Presidente e AD Marcegaglia Holding; Renato Mazzoncini, Amministratore Delegato e Direttore Generale A2A; Veronica Squinzi, AD e Direttore dello Sviluppo Globale Mapei; Marco Tronchetti Provera, Vicepresidente Esecutivo Pirelli.
A concludere l’evento, l’intervista ad Antonio Tajani, Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
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