The Future of Jobs and Skills

Report del World Economic Forum.

Sintesi

The Future of Jobs and Skills, la ricerca presentata al World Economic Forum nel mese di gennaio 2016, illustra l’evoluzione del lavoro fino al 2020 sulla base delle indicazioni raccolte tra i responsabili delle Risorse Umane di 350 tra le maggiori aziende mondiali (tra cui 150 sono incluse tra le 500 di Fortune). Complessivamente queste imprese rappresentano circa 13 milioni di dipendenti. L’analisi si riferisce a 15 tra i maggiori Paesi nel mondo (tra cui Cina, India, Francia, Germania, Italia, Giappone, Uk e Usa). Vengono fornite informazioni dettagliate su nove settori (Industria e costruzioni, Commercio, Energia, Servizi finanziari, Sanità, ICT, Media & Intrattenimento, Logistica, Servizi professionali).

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Nei prossimi 5 anni fattori tecnologici (in primis la cosiddetta “quarta rivoluzione industriale”) e demografici influenzeranno profondamente l’evoluzione del lavoro. Alcuni (come la tecnologia del cloud e la flessibilizzazione del lavoro) stanno influenzando le dinamiche già adesso e lo faranno ancora di più nei prossimi 2-3 anni:

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L'effetto sarà la creazione di 2 nuovi milioni di posti di lavoro, ma contemporaneamente ne spariranno 7, con un saldo netto negativo - quindi - di oltre 5 milioni di posti di lavoro. L’Italia ne esce con un pareggio (200mila posti creati e altrettanti persi), meglio quindi di altri paesi europei ed occidentali (come Francia e Germania).

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A livello di gruppi professionali le perdite si concentreranno nelle aree amministrative e della produzione: rispettivamente 4,8 e 1,6 milioni di posti distrutti.

Secondo la ricerca compenseranno (parzialmente) queste perdite l’area finanziaria, il management, computer ed ingegneria.

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Cambiano di conseguenza le competenze e abilità ricercate: nel 2020 il problem solving rimarrà la soft skill più ricercata, ma diventeranno più importanti il pensiero critico e la creatività

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Alla luce delle nuove tendenze tecnologiche, negli ultimi anni molti paesi hanno intrapreso notevoli sforzi per aumentare la quantità di laureati STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) prodotti dai loro sistemi nazionali di istruzione:

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La maggior parte delle imprese coinvolte ritiene che la chiave per gestire con successo queste dinamiche di lungo termine del mercato del lavoro sia investire nelle competenze, più che assumere lavoratori a termine o telelavoratori.

 

Il report completo della ricerca è disponibile al seguente link: report completo.

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