Booklet Economia - Settori e Lavoro: Inizio 2025 con segnali incoraggianti da manifattura, servizi e mercato del lavoro. Ma lo slancio è fragile causa dazi e guerre.

La Lombardia nel confronto nazionale ed europeo. Focus specifici per Milano, Lodi, Monza Brianza, Pavia.

Per la Lombardia inizio 2025 con segnali incoraggianti sia da manifattura che servizi e un mercato del lavoro ancor più solido, ma lo slancio è fragile causa dazi e guerre

In un clima di costante instabilità e incertezza, l’economia lombarda ha iniziato il 2025 con dei segnali incoraggianti, dati da una moderata espansione dei servizi e da un assestamento della manifattura dopo diversi trimestri di inerzia. Nel terziario, i servizi alle imprese, pur in rallentamento, hanno continuato a sperimentare una crescita del fatturato; nell’industria, la produzione ha arrestato il calo in corso dalla seconda metà del 2023 segnando il secondo periodo consecutivo in espansione, anche grazie a una timida ripresa dell’export che segue la ripartenza del commercio globale e dell’industria tedesca.

Su questa partenza positiva, per altro coerente con la stima Istat del Pil italiano per il primo trimestre (+0,3%), incombono però perduranti tensioni commerciali e geopolitiche che rischiano di rendere lo slancio fragile e temporaneo: dall’annuncio dei dazi maggiorati e universali sulle importazioni statunitensi di aprile all’escalation del conflitto tra Israele e Iran di giugno. Mentre il primo elemento potrebbe avere ripercussioni dirette sugli scambi commerciali e sulla domanda estera, il nuovo fronte del conflitto Mediorientale ha portato ulteriore instabilità sui mercati energetici, con i prezzi di petrolio e gas europeo saliti di circa il 10% in una settimana, per poi tornare sui livelli di inizio giugno nei giorni successivi. L’incertezza generata dalla svolta sui dazi stava già da sola minando la fiducia delle imprese e allontanando l’orizzonte di una ripartenza economica robusta, tanto che tra le imprese di Assolombarda rispondenti alla flash survey di inizio aprile, più di un terzo si attendeva un’evoluzione negativa dell’economia tra secondo e terzo trimestre.

Manifattura

I primi dati relativi al 2025 confermano un assestamento della manifattura lombarda. Proseguendo sulla scia di fine 2024, la produzione manifatturiera nei primi tre mesi dell’anno è cresciuta infatti dello 0,4% su base congiunturale, registrando così due trimestri consecutivi di espansione, una dinamica che non si verificava da inizio 2022. Su base annua, la produzione è risultata comunque in leggero calo (-0,4%), segnalando che una vera e propria ripartenza deve ancora manifestarsi e sarà da valutare a fronte delle incertezze commerciali e geopolitiche appena descritte.

Per ora, la fase di assestamento accomuna le principali manifatture europee, con la Germania che ha mostrato i segnali di ripresa più forti (+0,9% nella produzione manifatturiera su base trimestrale). Solo l’industria spagnola non è cresciuta rispetto alla fine dello scorso anno, ma si tratta di una contrazione contenuta (-0,1%) e che fa seguito a un 2024 positivo. Rispetto al primo trimestre dello scorso anno, la produzione manifatturiera lombarda ha fatto registrare il calo più contenuto, con una forte divergenza rispetto all’andamento nazionale, in calo del 3,0% ma anch’esso in apparente stabilizzazione a inizio 2025.

La ripresa di inizio anno dell’industria lombarda, per quanto debole, è stata spinta dalle piccole imprese (+0,5% nella produzione rispetto a fine 2024). Nel primo trimestre del 2025, si è contratta invece l’attività delle aziende con più di 200 addetti, dopo un miglioramento a fine 2024 che le ha permesso comunque di rimanere su un livello superiore rispetto a un anno fa. Guardando al dettaglio settoriale, nei primi mesi del 2025 la manifattura lombarda è stata trainata dai settori più performanti delle scorso anno, ovvero alimentare (+3,7% sul primo trimestre 2024) e chimica-farmaceutica (+2,8%) in primis, seguiti dalla carta-stampa (+2,3%). È tornata a crescere anche la produzione dell’abbigliamento (+1,5%), ma gli altri settori della moda restano tra i più penalizzati (-3,7% per il tessile, -4,7% per pelli-calzature). Calo ancor più pronunciato per i mezzi di trasporto (-5,6%), in linea con le difficoltà dell’automotive in gran parte dell’industria europea.

A questo quadro si affianca la dinamica delle esportazioni lombarde, che si sono confermate in lieve ripresa (+1,0% su inizio 2024), sotto la media italiana (+3,2%) ma superando le performance delle principali regioni del Nord Italia. Tra le regioni benchmark europee, solo la Cataluña ha aumentato le esportazioni rispetto a un anno fa (+3,3%), al contrario di Baden-Württemberg (-0,0%), Bayern (-2,6%) e, soprattutto, Auvergne-Rhône-Alpes (-7,4%). Il calo delle due regioni tedesche è comunque in rientro rispetto ai dati di fine 2024, fornendo un altro possibile segnale della ripartenza tedesca.

I settori lombardi più dinamici sui mercati esteri a inizio 2025 ricalcano l’andamento della produzione manifatturiera. Guida la farmaceutica con un’importante crescita annua nell’export del 30,5%. Seguono alimentare (+8,7%), legno-carta (+4,9%), apparecchi elettrici (+4,0%) e chimica (+2,8%). Al netto dei prodotti petroliferi, i cali più significativi hanno riguardato invece metalli (-2,5%), gomma-plastica (-3,4%), automotive (-3,7%) ed elettronica (-9,5%), quest’ultimo settore in forte controtendenza rispetto a un 2024 molto positivo sui mercati esteri.

Viste le possibili ripercussioni sul commercio globale delle politiche commerciali statunitensi, è interessante guardare all’evoluzione della mappa dell’export lombardo nel primo trimestre 2025. Innanzitutto, emerge una divergenza tra destinazioni UE ed extra-UE. Gli scambi verso i Paesi dell’Unione sono cresciuti del 3,0% rispetto al primo trimestre 2024, mentre sono calati dell’1,2% fuori dall’UE. Tra le destinazioni UE, oltre a un importante incremento del 28,6% delle vendite dirette ai Paesi Bassi (che però rappresentano una quota relativamente piccola dell’export lombardo), sono cresciute Spagna (+2,0%), Polonia (+1,9%) e Germania (+1,4%), che ha invertito la tendenza rispetto al 2024 e la cui domanda potrebbe ulteriormente crescere con l’implementazione dei piani di investimenti in difesa e infrastrutture. Le esportazioni sono calate invece verso tutti i principali partner extra-UE con l’importante eccezione degli USA (+13,5%), in parte a causa di una presumibile anticipazione delle vendite prima dell’introduzione dei dazi.

Servizi

Anche a inizio 2025, il terziario ha continuato a essere un traino dell’economia lombarda. Il fatturato dei servizi è infatti cresciuto sia su base trimestrale (+0,2%) che annua (+1,9%), pur rallentando rispetto agli scorsi anni. L’espansione regionale è rimasta poco sotto alla media nazionale ed è stata generalmente inferiore rispetto ai principali Paesi europei. Spicca, in particolare, la Spagna, dove il fatturato dei servizi è incrementato di oltre il 5% rispetto a inizio 2024.

Anche se in misura meno marcata rispetto all’industria, anche tra i servizi emergono divergenze settoriali. La crescita è stata infatti guidata unicamente dai servizi alle imprese (+3,1% di fatturato rispetto al primo trimestre 2024). Dopo la forte espansione dello scorso biennio, è calato invece il fatturato di servizi alle persone (-0,7%) e alberghi e ristoranti (-0,1%), mentre il commercio all’ingrosso (-0,3%) ha proseguito la fase negativa cominciata nel 2023.

Mercato del lavoro

Nel primo trimestre del 2025 il mercato del lavoro lombardo ha registrato un andamento decisamente positivo. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, a un aumento considerevole dell’occupazione si sono associate una decisa riduzione della disoccupazione e una sostanziale stabilità dell’inattività.

Gli occupati hanno raggiunto quota 4,59 milioni, con una crescita di 73mila lavoratori rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Determinanti i contributi dei lavoratori dipendenti e del settore dei servizi. Sempre nel primo trimestre 2025 si sono contati 144mila disoccupati (15-74 anni), in riduzione di 57mila su base tendenziale: si tratta della più ampia contrazione osservata nel periodo post pandemia.

Il tasso di occupazione (15-64 anni) è così salito al 70,0%, sopra al dato nazionale (62,5%) e, tra le regioni benchmark, al Piemonte (69,0%). Nel confronto tendenziale, il tasso di occupazione lombardo ha registrato la crescita più elevata degli ultimi sei trimestri (+0,9 punti percentuali) e tra le regioni benchmark italiane.

Il tasso di disoccupazione (15-74 anni) è sceso al 3,1%, al di sotto del valore nazionale (6,8%) e di quello di tutte le regioni benchmark italiane. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, il tasso di disoccupazione in Lombardia è calato di 1,2 punti percentuali, la contrazione più elevata degli ultimi sei trimestri e tra le regioni benchmark. Infine, resta stabile al 27,8% il tasso di inattività (15-64 anni).

Sul fronte della cassa integrazione guadagni, nei primi tre mesi del 2025 il numero di ore autorizzate in Lombardia è aumentato del 20,3% rispetto a un anno prima. Su base provinciale, si registra un andamento piuttosto eterogeneo, anche se improntato a un generale aumento di richieste di tale strumento.

Il dettaglio dei territori

Milano

La manifattura di Milano ha continuato a mostrare una maggiore resilienza rispetto alla media lombarda in termini di produzione, con livelli di attività a inizio 2025 in espansione dell’1,3% annuo a fronte del -0,4% regionale. La variazione delle esportazioni è tornato in territorio leggermente negativo, con un calo in valore dello 0,6% rispetto al primo trimestre 2024. Pesa soprattutto la moda, che vale circa un quinto delle esportazioni milanesi e che ha visto ridursi del 7,0% le vendite all’estero; l’elettronica, sebbene meno importante per l’export del territorio, ha mostrato una contrazione ancora più forte (-32,2%). Al contrario, la domanda estera è risultata in crescita per farmaceutica (+21,0%), chimica (+7,5%) e apparecchi elettrici (+6,7%).

Sul fronte del mercato del lavoro, nel primo trimestre 2025 è cresciuto leggermente il numero di ore di cassa integrazione autorizzate (+6,0% su base tendenziale ), un incremento molto inferiore al dato regionale nel complesso (+20,3%).

Monza Brianza

Per la manifattura di Monza e Brianza l’inizio del 2025 è stato in linea con il quadro regionale di sostanziale stabilità, con la produzione inferiore dello 0,5% rispetto al primo trimestre dello scorso anno, all’interno di un profilo piuttosto debole che perdura oramai da fine 2023. Il territorio è apparso invece molto più dinamico nelle vendite all’estero, già cresciute nel corso del 2024, e in ulteriore espansione a inizio 2025 (+8,3% annuo). Questa dinamica, tuttavia, così contrastante rispetto alla produzione industriale, è dovuta principalmente a un’eccezionale performance della farmaceutica, le cui esportazioni sono aumentate del 108%. Altri settori rilevanti per la provincia, quali meccanica, chimica ed elettronica hanno sperimentato invece una riduzione della domanda estera (rispettivamente, -7,3%, -9,7% e -15,9%). Al netto dell’exploit della farmaceutica, la variazione complessiva dell’export provinciale sarebbe stata pari a -2,5%.

Sul fronte del mercato del lavoro, nel primo trimestre 2025 si osserva un incremento sostenuto delle ore di cassa integrazione guadagni autorizzate rispetto allo stesso periodo del 2024 (+66,6%). L’aumento è stato più ampio di quello registrato a livello regionale (+20,3%).

Lodi

La manifattura di Lodi ha proseguito nella sua forte espansione cominciata nel post-Covid, distaccandosi anche a inizio 2025 dalla media regionale con un +5,3% annuo nella produzione. È rimasto stabile il valore delle esportazioni, dopo un 2024 estremamente positivo: se da un lato sono cresciuti farmaceutica (+44,7%), gomma-plastica (+18,2%) e alimentare (+5,7%), dall’altro si sono ridotte le vendite di chimica (-5,4%), metalli (-9,0%) e meccanica (-20,1%). Si è confermata invece sui livelli di inizio 2024 l’elettronica (+1,1%), che vale oltre la metà dell’export provinciale.

Sul fronte del mercato del lavoro, il primo trimestre 2025 ha segnato una richiesta di ore di cassa integrazione in forte aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+233,0%). Tuttavia, le ore di CIG autorizzate in provincia nei primi mesi dell’anno sono in linea con quelle dell’ultimo trimestre del 2024; inoltre, è opportuno ricordare l’importante calo registrato nel 2024 (-21,5% rispetto al 2023). I dati dei prossimi mesi permetteranno di inquadrare meglio questa dinamica.

Pavia

La manifattura di Pavia non ha dato segnali di ripresa rispetto alla contrazione iniziata nel 2022: la produzione del primo trimestre 2025 è inferiore del 2,9% rispetto a un anno prima, un dato sotto alla media lombarda. All’industria pavese è mancato anche il sostegno della domanda estera, con un calo nelle esportazioni del 3,4% su base annua dopo un 2024 che, invece, era risultato più dinamico anche del totale regionale. Anche in questa provincia è cresciuto l’export della farmaceutica (+6,5%), ma diminuiscono le vendite di altri settori rilevanti per il territorio: chimica (-3,8%), meccanica (-8,1%), moda (-9,5%) e metalli (-14,5%).

Sul fronte del mercato del lavoro, si è registrato nei primi mesi dell’anno un aumento delle ore di cassa integrazione guadagni autorizzate: +51,5% rispetto al primo trimestre 2024, un valore più elevato di quello medio regionale (+20,3%).

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