Booklet Economia: avvio 2021 più favorevole di fine 2020 per il manifatturiero lombardo, con ordini e aspettative in aumento, ma rischi crescenti dalle materie prime

La Lombardia rispetto ai benchmark nazionali ed europei. Nel Booklet sono presenti anche quattro focus per Milano, Lodi, Monza Brianza, Pavia.

Le indagini sulla fiducia delle imprese evidenziano a febbraio e a marzo una accelerazione del recupero del manifatturiero nel Nord Ovest e in Lombardia, più che nella media nazionale e a fronte di una progressione significativa dell’industria tedesca, ma anche crescenti rischi per il consistente rincaro delle materie prime a livello globale. Al contrario, il clima dei servizi ripiega nuovamente sia nel nostro territorio che nella media nazionale, mentre risale in Europa.

L’impatto della pandemia sul mercato del lavoro è diffuso in Europa, ma mentre nelle regioni benchmark si rileva un aumento dei disoccupati, in Lombardia (così come in Italia) il calo di occupazione non si traduce in maggiore disoccupazione ma in un incremento considerevole degli scoraggiati.

Più in dettaglio, nel manifatturiero la fiducia delle imprese del Nord-Ovest aumenta ancora a marzo ed è al di sopra dei livelli di inizio 2020 di 6 punti percentuali, più della media italiana (sopra di 2 punti), grazie proprio all’accelerazione nei primi mesi del 2021. L’incremento dell’indice è spiegato da un netto aumento dei giudizi sugli ordini, sia interni sia esteri, e da un ulteriore miglioramento delle attese di produzione nel breve termine. A livello europeo si segnala l’eccezionale progressione della Germania dopo aver toccato il punto di minimo nel mese di aprile lo scorso anno: a marzo 2021 l’indice di fiducia si attesta al di sopra dei livelli di gennaio 2020 di circa 25 punti percentuali, con un saldo positivo prossimo ai massimi storici del 2018 e aspettative di produzione per i prossimi tre-quattro mesi su livelli record nella serie storica.

Nei servizi, invece, a marzo la fiducia arretra in Italia e soprattutto nel Nord Ovest, dove la domanda scende sia a consuntivo sia in prospettiva, mentre rimbalza nei principali Paesi europei. In ogni caso, gli indici rimangono su livelli più depressi che nel manifatturiero ovunque, con gap importanti rispetto al pre Covid-19.

L’accelerazione del manifatturiero lombardo nei primi mesi di quest’anno segue a una chiusura del 2020 meno brillante delle attese a causa della seconda ondata dei contagi che ha colpito maggiormente il nostro Paese (nel quarto trimestre 2020, infatti: -2,3% l’export tendenziale della Lombardia, -1,8% Italia, +1,6% Cataluña, +2,7% Baden-Württemberg). Importante comunque sottolineare che la performance complessiva annua della Lombardia nel 2020 è allineata ai benchmark europei (-10,6% vs -10,3% Cataluña e -7,3% Baden-Württemberg), grazie alla sostenuta ripresa dei mesi estivi, chiaro segnale di competitività sui mercati esteri.

Nel quadro attuale si aggiungono tuttavia nuovi rischi legati al forte rincaro delle materie prime a livello globale, che potrebbero compromettere la velocità della ripartenza. Nei primi tre mesi del 2021, difatti, sale al 14% (dall’8%) la quota di imprese manifatturiere del Nord Ovest con crescenti ostacoli alle esportazioni in termini di ‘prezzi e costi’ e al 10% (dal 5%) quella con problemi di ‘allungamento dei tempi di consegna’.

Per quanto riguarda i consumatori, nel Nord Ovest la fiducia è stabile a marzo ma l’incertezza rimane diffusa: l’indice si attesta ancora sotto i livelli pre Covid-19 di circa 10 punti percentuali, con livelli storicamente molto bassi per quanto riguarda la componente del clima economico.

Nel mercato del lavoro, il confronto europeo offre spunti interessanti per leggere le conseguenze differenziate della pandemia. Nel 2020 in Lombardia abbiamo rilevato una diminuzione dell’occupazione accompagnata a una flessione della disoccupazione (5,3% il tasso nel quarto trimestre 2020), riflettendo così un aumento ingente di inattivi che hanno rinunciato alla ricerca di un impiego. Nelle regioni benchmark, invece, l’impatto è visibile direttamente sul tasso di disoccupazione, in salita al 13,9% nel quarto trimestre 2020 in Cataluña, al 3,6% in Bayern, al 4,2% in Baden-Württemberg. Alla luce anche delle informazioni disponibili a livello nazionale sulla dinamica occupazionale, si evince come in questi territori non sia emerso il fenomeno dello scoraggiamento, al contrario di quanto avvenuto in Lombardia e in Italia.

Per un quadro più aggiornato, sebbene prosegua la discesa delle richieste di CIG (22 milioni a febbraio, il minimo mensile dallo scoppio della pandemia), il livello ancora assai elevato nel confronto storico indica il permanere di tensioni anche lato lavoro.

Infine, nel mercato creditizio l’aumento dei prestiti bancari alle imprese lombarde è ancora sostenuto a dicembre 2020 come conseguenza delle misure per far fronte all’emergenza (+7,2% rispetto al 2019) e diffuso sia tra le imprese con meno di 20 addetti (+5,3%) sia tra quelle di maggiori dimensioni (+7,5%) e in tutti i settori (+9,1% servizi, +6,4% manifattura, +4,7% costruzioni).

La sicurezza sul lavoro

Nel periodo gennaio-febbraio 2021 gli infortuni “in occasione di lavoro” denunciati in Lombardia aumentano - rispetto allo stesso bimestre del 2020 - a livello di intera economia (+7,1%), mentre diminuiscono (-20,3%) nella sola industria. Gli infortuni «in itinere» registrano cali più accentuati sia nel complesso dell’economia (-50,6%), sia nella sola industria (-45,6%).

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Consulta sul webmagazine Genio & Impresa le infografiche dinamiche tratte dai dati del Booklet Economia: il quadro della Lombardia con il confronto europeo e i focus sui territori

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