Confindustria: riforma al via Comunicato stampa

Confindustria: riforma al via

La Giunta di Confindustria ha approvato all'unanimità la riforma del sistema associativo.

Roma, 10 ottobre 2013 -  La Giunta di Confindustria ha approvato all’unanimità la riforma di Confindustria e dell’intero sistema associativo, elaborata dalla Commissione guidata da Carlo Pesenti.

Il Documento è il risultato di un intenso anno di lavoro, durante il quale la Commissione ha ascoltato tutte le componenti del sistema associativo (Associazioni Territoriali e di Categoria, Federazioni Regionali, di Settore e di Scopo, Soci Aggregati, per un totale di circa 180 imprenditori) avvalendosi anche dello studio-indagine condotto dall’Ipsos, tramite oltre 2.000 interviste ad associati e opinion leader.

La Riforma trova quindi fondamenta in principi e obiettivi ampiamente condivisi ed è stata progressivamente affinata grazie a un interscambio continuo con il sistema associativo. “Solo rispondendo con efficacia ed efficienza alle reali esigenze delle proprie imprese e a un contesto socio-economico profondamente mutato – spiega Carlo Pesenti – Confindustria saprà essere ancora una volta l’organismo per il rilancio del sistema imprenditoriale italiano e rappresentare un esempio propositivo per il Paese”.

“Sono soddisfatto: abbiamo segnato un passaggio fondamentale, dando il via a un importante rinnovamento del sistema, partito dal basso, frutto di un dibattito complesso che si è ritrovato in un percorso assolutamente condiviso. Era uno dei punti del mio programma di presidenza che diventa realtà – sottolinea Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria – con questo voto inizia un processo di ammodernamento che non si esaurisce oggi, al contrario, parte proprio da qui, perché Confindustria si possa rafforzare sempre più nel suo ruolo di protagonista strategica per il sistema produttivo e il paese”.

Di seguito, gli obiettivi cardine della Riforma.

Vision rinnovata, Valori, Etica, Legalità
È stata ridefinita la vision: “Confindustria partecipa al processo di sviluppo della società italiana contribuendo all’affermazione di un sistema imprenditoriale innovativo, internazionalizzato e sostenibile, capace di promuovere la crescita economica, sociale, civile e culturale dell’intera Nazione”.
Verrà riscritto il Codice Etico e dei Valori Associativi, per farne strumento di governo dell’associazione, dotato di cogenza e valenza statutaria, che fissi non solo i principi fondanti e i valori costitutivi, ma anche i requisiti di accesso e permanenza nel sistema, le regole e le prassi comportamentali per ogni associazione o individuo coinvolti nell’agire confindustriale. Verrà istituito un apposito organismo, il Consiglio di Indirizzo Etico e dei Valori Associativi terzo e indipendente rispetto alle componenti o ai livelli associativi, con funzione di continua verifica, evoluzione e aggiornamento delle ambizioni etiche e valoriali dell’associazione.

Rafforzamento dell’identità, con una gestione più rigorosa del perimetro associativo
La sfida è coniugare il modello fortemente inclusivo che ha caratterizzato la recente evoluzione del nostro sistema, finalizzata a maturare una sempre più ampia capacità di rappresentanza, con un forte recupero di identità e rigore nella definizione del proprio perimetro associativo. Obiettivi:

  • da un lato, rafforzare criteri, valori, priorità di crescita attorno ai quali consolidare una forte identità associativa in cui tutto il sistema imprenditoriale possa riconoscersi con orgoglio e che possano diventare la vera discriminante qualitativa di appartenenza;
  • dall’altro, pervenire a una gestione consapevole e governata del perimetro associativo attraverso una rigorosa qualificazione dei meccanismi di cooptazione, in particolare, introducendo maggioranze particolarmente qualificate negli organi direttivi, in ogni caso di delibera in merito all’adesione di nuovi settori a Confindustria.

I tre assi della mission: identità, rappresentanza, servizi

La mission di Confindustria viene focalizzata lungo 3 assi: identità, rappresentanza efficace, servizi efficienti:

  • conferire a Confindustria nuove articolazioni e innovativi meccanismi di governance, per garantire efficacia nella rappresentanza e standard di eccellenza dei servizi offerti ai propri associati;
  • creare le condizioni affinché Confindustria continui a porsi come attore imprescindibile nell’elaborazione delle politiche economiche, sociali e industriali del Paese, ponte tra il sistema imprenditoriale e la società nel suo complesso, seguendo un percorso di innovazione, formazione e attrazione dei talenti, diffusione di una cultura d’impresa etica, globale e sostenibile.

Partecipazione a rete

La Commissione ha voluto valorizzare la ricchezza di opportunità della partecipazione, implementando funzioni e competenze di ciascun organismo, assicurando una maggior chiarezza nella loro composizione e nelle dinamiche elettive e di nomina. Grande attenzione è stata posta su una forma di partecipazione a rete, che alleggerisca i vincoli di presenza fisica e permetta, soprattutto grazie alle nuove tecnologie, forme autentiche di condivisione, interazione allargata ed equilibrio.

Vocazione europea e internazionale

  • Confindustria avrà due sedi: Roma e Bruxelles, per garantire completa integrazione della rappresentanza a livello europeo e nazionale, adeguati servizi di supporto, coordinamento delle relazioni con le istituzioni europee.
  • Ci sarà anche una nuova struttura internazionale cui faranno capo tutte le iniziative di internazionalizzazione secondo un approccio di valorizzazione delle opportunità internazionali del sistema imprenditoriale italiano nel suo complesso, di creazione di sinergie tra territori e filiere settoriali e inoltre di presidio diretto di aree geografiche di particolare interesse attraverso le Rappresentanze Internazionali.

Associazioni più forti. Rappresentanza più compatta

Di fronte a una delle criticità più avvertite, ossia l’eccessiva dispersione di risorse, strutture e servizi identici che mortificano l’esigenza di sinergie a garanzia di servizi e rappresentanze eccellenti a costi inferiori, la Commissione ha evitato ogni forma impositiva dall’alto e ha creato un meccanismo di premialità per le iniziative aggregative. La capillarità e la vicinanza alle imprese non verranno meno, anzi, saranno valorizzate attraverso una nuova e ulteriore articolazione territoriale o settoriale all’interno dei nuovi soggetti “aggregati” che continueranno a svolgere un ruolo di rappresentanza prossima alle imprese e ai territori.

Ridurre le sovrapposizioni funzionali e strutturali
Il sistema Confindustria, per sua natura complesso, ha maturato negli ultimi anni fenomeni di eccessiva sovrapposizione tra livelli e componenti, sfociati in molti casi in forme di competizione impropria a danno dell’efficienza della gestione e dell’unitarietà della rappresentanza verso l’esterno.
La Commissione ha pertanto ridisegnato il modello confindustriale, mantenendo e valorizzando la ricchezza costituita dalla duplice natura del rapporto associativo (territoriale e settoriale), ma riconducendo i diversi livelli all’interno di un quadro ordinato di prerogative e competenze. In particolare, a livello territoriale, è stato profondamente rivisto il rapporto tra le Associazioni di Territorio e le Rappresentanze Regionali, ricostituite come efficaci organismi per la gestione dei rapporti con le istituzioni regionali, più vicine alle esigenze delle associazioni che vi partecipano, alleggerite nella governance, ma rese più forti nella rappresentanza sia verso l’esterno che verso l’interno grazie all’istituzione di un Consiglio delle Rappresentanze Regionali e per le Politiche di Coesione, composto dai Presidenti di tutte le Rappresentanze Regionali. Il suo Presidente (nominato d’intesa con il Presidente di Confindustria) diviene automaticamente Vicepresidente di Confindustria, garantendo così un più rapido trasferimento delle tematiche di interesse dei territori ai vertici confindustriali. La carica di Presidente del Consiglio delle Rappresentanze Regionali e per le Politiche di Coesione viene conferita con alternanza di mandato al Presidente di una Regione del Centro Nord e di una del Sud. All’interno di questo Consiglio viene istituito un apposito Comitato per le Politiche di Coesione Territoriale, intese come priorità di politica economica nazionale, cui aderiranno i Presidenti delle 8 Rappresentanze Regionali del Sud e 3 Presidenti ciascuno in rappresentanza del Centro, del Nord Est e del Nord Ovest.

Valorizzare i “soci”: imprese e associazioni, in un nuovo modello di governance
Dagli attuali 3 livelli degli organi direttivi si passa a 2:

  1. Il Consiglio di Presidenza (l’attuale Comitato di Presidenza) composto da 10 membri (incluso il Presidente). Ne fanno parte di diritto il Presidente di Piccola Industria, il Presidente dei Giovani Imprenditori e il Presidente del Consiglio delle Rappresentanze Regionali e per le Politiche di Coesione Territoriale.
  2. Il Consiglio Generale (l’attuale Giunta), organo di indirizzo strategico e di controllo in cui sono rappresentate le Associazioni e le diverse componenti o rappresentanze dirette. Il numero complessivo dei componenti del Consiglio Generale dipenderà dalle aggregazioni effettivamente realizzate: secondo le proiezioni effettuate si attesterebbe a circa 160 membri.

Viene soppresso il Consiglio Direttivo.

Tutte le associazioni del sistema partecipano all’Assemblea dei Delegati (attuale Assemblea Generale), le cui funzioni, valenza e periodicità vengono fortemente incrementate dalla Riforma. Completano il modello di governance i Giovani Imprenditori, la Piccola Industria, cui si aggiunge il Consiglio delle Rappresentanze Regionali e per le Politiche di Coesione e l’Advisory Board, organo consultivo di elaborazione strategica per la Presidenza di Confindustria.

Efficienza economica
Il Progetto di Riforma permetterà di originare significative efficienze. Le risorse liberate consentiranno di incrementare ulteriormente la qualità e la gamma dei servizi offerti, attraverso processi innovativi, attrazione di talenti, nuove iniziative in ambito di internazionalizzazione o formazione di competenze specializzate. E potranno tradursi in una diminuzione o riequilibrio degli oneri contributivi a  carico degli associati.

Continuo rinnovamento
Nella consapevolezza della rapidità dei cambiamenti in atto nel contesto socio-economico nazionale e internazionale e delle sfide che attendono il sistema produttivo, la Commissione ha voluto conferire al Progetto di Riforma meccanismi che permettano una costante tensione al rinnovamento, considerando prioritario alimentare la capacità di Confindustria di generare al suo interno quello spirito innovativo che nessuna revisione di regole può sostituire. Gli obiettivi di eccellenza, di formazione di competenze specializzate, di attrazione di talenti, di potenziamento valoriale, necessari affinché Confindustria possa rafforzare anche in futuro il suo ruolo di guida strategica del sistema produttivo, saranno possibili solo grazie a un intenso percorso di rinnovamento che certo non si esaurisce, ma al contrario inizia, con questo Progetto di Riforma.

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