Assolombarda e Cgil Cisl e Uil per nuove politiche del lavoro

Presentata la settima edizione del rapporto 'Il Lavoro a Milano'.

Milano, 18 marzo 2013 – “Il lavoro a Milano” è il rapporto annuale che Assolombarda e Cgil, Cisl e Uil milanesi redigono, attraverso una lettura condivisa dei dati, per analizzare la realtà economico-occupazionale dell’area milanese e fornire indicazioni utili a stimolare l’azione delle istituzioni in merito allo sviluppo del territorio. La ricerca, giunta alla settima edizione, è curata dai Centri Studi di Assolombarda e delle organizzazioni sindacali dei lavoratori e presenta i principali indicatori del mercato del lavoro e dello stato della sicurezza sul lavoro. Uno specifico approfondimento quest’anno è dedicato alle competenze richieste dalle aziende ai neo-diplomati degli istituti tecnici, funzionale a orientare il sistema educativo perché venga progressivamente superato il gap fra scuola e mondo del lavoro.

Il rapporto conferma che anche nell’area milanese la disoccupazione nel 2012 ha ripreso a salire, questo però è dovuto anche al fatto che sono tornate a cercare attivamente lavoro persone che avevano smesso di farlo nell’immediato periodo post-crisi. Se da un lato la conferma positiva è che l’occupazione sembra sostanzialmente tenere, dall’altro vi sono due criticità: la disoccupazione femminile e quella giovanile, anche se la situazione è migliore rispetto al resto del Paese.

Il dato più significativo per descrivere la disoccupazione giovanile è quello riferito alla classe 25 - 34 anni, quella d’ingresso nel mondo del lavoro dei neolaureati, cioè delle risorse più skilled: in questa fascia di età nel nostro Paese coloro che cercano attivamente lavoro - e non lo trovano -sono circa il 12% del totale. A Milano e in Lombardia la percentuale si colloca rispettivamente al 7,3% e al 6,7%. Il dato sulla disoccupazione giovanile della fascia 15-24 anni è sicuramente più allarmante, ma va considerato che la maggior parte dei giovani in quella fascia di età in gran parte sono ancora impegnati negli studi; per tale motivo non ricercano attivamente un lavoro e quindi non possono essere considerati disoccupati.

Il deteriorarsi del ciclo economico conferma l’elevato ricorso a tutte le forme di cassa integrazione guadagni e alla mobilità.

In ogni caso, il sistema economico milanese ha saputo resistere meglio di altri alla caduta dei consumi interni grazie alla sua spiccata propensione all’internazionalizzazione e alla capacità delle imprese di inseguire la domanda e maggiori opportunità di crescita sui mercati esteri.

“Assolombarda e CGIL, CISL, UIL non sono stati spettatori passivi dell’evoluzione in corso. Siamo impegnati in importanti iniziative e sperimentazioni – hanno dichiarato Gian Francesco Imperiali, Consigliere incaricato Assolombarda per le relazioni industriali e gli affari sociali, Graziano Gorla, Danilo Galvagni e Valter Galbusera, Segretari Generali di Cgil, Cisl, Uil di Milano – che hanno lo scopo di intervenire sugli aspetti più critici del mercato del lavoro. Abbiamo svolto un’importante azione in materia di apprendistato, anche con iniziative sulla certificazione delle competenze cui si guarda a livello nazionale. Ma stiamo lavorando anche sul tema delle crisi occupazionali per individuare e condividere strumenti di gestione delle politiche attive del lavoro, dirette a migliorare l’occupabilità dei lavoratori. Un impegno, questo, che sostanzialmente potrà consentirci di testare alcuni percorsi stabiliti dalla Legge Fornero”.

“L’occupazione sembra sostanzialmente tenere a Milano – ha dichiarato il Presidente di Assolombarda Alberto Meomartini - anche se non ci nascondiamo le criticità. Ma l’esistenza a Milano di un sistema di rapporti tra imprese, organizzazioni sindacali e istituzioni, cui aggiungo le istituzioni scolastiche e universitarie, sostiene un atteggiamento positivo verso il futuro. Le imprese non demordono, hanno sempre più bisogno di giovani con professionalità adeguate: stiamo lavorando molto bene con le organizzazioni sindacali sulle politiche attive del lavoro. Tra le iniziative fatte - ha aggiunto Meomartini - particolare importanza ha quella detta Ponte generazionale, nata dalla collaborazione tra Assolombarda, organizzazioni sindacali, Ministero del Lavoro, Regione Lombardia e INPS: prima iniziativa del genere in Italia. L’iniziativa coniuga il part-time volontario di chi si avvicina alla pensione entro tre anni, con lo sviluppo dell’occupazione giovanile, attraverso anche un contributo regionale alla copertura contributiva”.

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