Codice Italiano Pagamenti Responsabili: una promessa mantenuta

 

La cultura della responsabilità
«Non possiamo chiedere la normalizzazione di pagamenti della Pubblica Amministrazione senza la contestuale normalizzazione dei pagamenti fra privati», affermava un anno fa Gianfelice Rocca nel suo primo intervento pubblico da presidente di Assolombarda. «In linea con il Prompt Payment Code britannico, proporrò in Assolombarda la sottoscrizione di un accordo volontario, una Green Label per le società che s’impegnano al rispetto dei tempi di pagamento pattuiti e ne riportano il monitoraggio nei bilanci».
La ‘buona intenzione’ si è trasformata in uno dei 50 progetti del Piano Strategico per “Far volare Milano” e il Codice, il primo in Italia dedicato specificamente al tema della regolarità nei pagamenti, è diventato realtà.
Il Codice Italiano Pagamenti Responsabili, infatti, è stato presentato in Assolombarda il 27 maggio. E le aziende che aderiscono si impegnano a rispettare i tempi di pagamento pattuiti con i loro fornitori e, più in generale, a diffondere una ‘cultura’ in materia di pagamenti puntuali, efficienti e trasparenti, incoraggiando l’adozione del Codice lungo l’intera filiera.
Un modello di comportamento etico
Le prime sottoscrizioni sono arrivate da imprese e istituzioni pubbliche. «Siamo partiti con alcune grandi aziende e multinazionali con l’obiettivo di estendere il Codice a tutto il Paese», ha affermato Gianfelice Rocca. «La sfida, infatti, è fare di questo strumento un modello di comportamento etico, un codice nazionale di autodisciplina nei pagamenti tra le imprese nel settore privato».
Al suo fianco, in sala, Carlo Bonomi, vicepresidente di Assolombarda per Credito, Finanza e Fisco, Michael Fallon, ministro di stato per il Business e l’Energia del Regno Unito, Andrea Sironi, rettore dell’Università Bocconi (l’ateneo è anche advisor scientifico dell’iniziativa), Luigi Abete, presidente di BNL-Gruppo BNP Paribas, e Roberto Maroni, presidente di Regione Lombardia.
Un’iniziativa rivoluzionaria
«La piccola impresa si trova spesso costretta a ‘fare da banca’ ai propri clienti senza nessuna protezione né vantaggio rispetto al credito vantato», ha affermato Alvise Biffi, presidente della Piccola Impresa di Assolombarda. «Questa iniziativa è rivoluzionaria perché, con tempi di pagamento certi, si possono smobilizzare crediti importanti che automaticamente si trasformano in investimenti per il rilancio delle piccole e medie imprese».
«L’adesione al Codice Italiano Pagamenti Responsabili di un primo gruppo molto significativo di imprese e i decisi apprezzamenti già espressi su questa iniziativa dalla Regione Lombardia e dal sistema bancario confermano la bontà della nostra intuizione», ha dichiarato Carlo Bonomi. «Dare il via, cioè, a un ‘circolo virtuoso’ che consenta la diffusione di pratiche di pagamento puntuali, trasparenti ed efficienti, in un contesto che è invece spesso ‘difficile’ sotto il profilo della regolarità dei pagamenti».
Certo è che la diffusione di queste pratiche potrà aiutare le aziende italiane a migliorare la loro reputazione nei mercati nazionali e internazionali rafforzandone al tempo stesso la competitività. «E già oggi, attraverso le prime 37 aziende e istituzioni pubbliche e private aderenti», ha concluso Bonomi, «il Codice Italiano Pagamenti Responsabili porterà benefici a una filiera complessiva di circa 150.000 imprese».
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Codice Italiano Pagamenti Responsabili

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«Non possiamo chiedere la normalizzazione di pagamenti della Pubblica Amministrazione senza la contestuale normalizzazione dei pagamenti fra privati», affermava un anno fa Gianfelice Rocca nel suo primo intervento pubblico da presidente di Assolombarda. «In linea con il Prompt Payment Code britannico, proporrò in Assolombarda la sottoscrizione di un accordo volontario, una Green Label per le società che s’impegnano al rispetto dei tempi di pagamento pattuiti e ne riportano il monitoraggio nei bilanci».

La ‘buona intenzione’ si è trasformata in uno dei 50 progetti del Piano Strategico per “Far volare Milano” e il Codice, il primo in Italia dedicato specificamente al tema della regolarità nei pagamenti, è diventato realtà.

Il Codice Italiano Pagamenti Responsabili, infatti, è stato presentato in Assolombarda il 27 maggio. E le aziende che aderiscono si impegnano a rispettare i tempi di pagamento pattuiti con i loro fornitori e, più in generale, a diffondere una ‘cultura’ in materia di pagamenti puntuali, efficienti e trasparenti, incoraggiando l’adozione del Codice lungo l’intera filiera.

Un modello di comportamento etico

Le prime sottoscrizioni sono arrivate da imprese e istituzioni pubbliche. «Siamo partiti con alcune grandi aziende e multinazionali con l’obiettivo di estendere il Codice a tutto il Paese», ha affermato Gianfelice Rocca. «La sfida, infatti, è fare di questo strumento un modello di comportamento etico, un codice nazionale di autodisciplina nei pagamenti tra le imprese nel settore privato».

Al suo fianco, in sala, Carlo Bonomi, vicepresidente di Assolombarda per Credito, Finanza e Fisco, Michael Fallon, ministro di stato per il Business e l’Energia del Regno Unito, Andrea Sironi, rettore dell’Università Bocconi (l’ateneo è anche advisor scientifico dell’iniziativa), Luigi Abete, presidente di BNL-Gruppo BNP Paribas, e Roberto Maroni, presidente di Regione Lombardia.

Un’iniziativa rivoluzionaria

«La piccola impresa si trova spesso costretta a ‘fare da banca’ ai propri clienti senza nessuna protezione né vantaggio rispetto al credito vantato», ha affermato Alvise Biffi, presidente della Piccola Impresa di Assolombarda. «Questa iniziativa è rivoluzionaria perché, con tempi di pagamento certi, si possono smobilizzare crediti importanti che automaticamente si trasformano in investimenti per il rilancio delle piccole e medie imprese».

«L’adesione al Codice Italiano Pagamenti Responsabili di un primo gruppo molto significativo di imprese e i decisi apprezzamenti già espressi su questa iniziativa dalla Regione Lombardia e dal sistema bancario confermano la bontà della nostra intuizione», ha dichiarato Carlo Bonomi. «Dare il via, cioè, a un ‘circolo virtuoso’ che consenta la diffusione di pratiche di pagamento puntuali, trasparenti ed efficienti, in un contesto che è invece spesso ‘difficile’ sotto il profilo della regolarità dei pagamenti».

Certo è che la diffusione di queste pratiche potrà aiutare le aziende italiane a migliorare la loro reputazione nei mercati nazionali e internazionali rafforzandone al tempo stesso la competitività. «E già oggi, attraverso le prime 37 aziende e istituzioni pubbliche e private aderenti», ha concluso Bonomi, «il Codice Italiano Pagamenti Responsabili porterà benefici a una filiera complessiva di circa 150.000 imprese».

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