Al fianco delle imprese

L’emergenza Energia

Il nuovo anno si è aperto con un appuntamento istituzionale di massima importanza. Pochi giorni fa Sergio Mattarella è stato rieletto per il secondo mandato come Presidente della Repubblica italiana. Una scelta necessaria nel segno della stabilità e della responsabilità. Un punto di riferimento, che insieme al Presidente del Consiglio Mario Draghi, è garante della tenuta e rigenerazione del nostro Paese.

I prossimi anni saranno cruciali per affrontare le grandi sfide legate all’execution del PNRR, alla transizione ecologica e a quella digitale. Serve, in questa direzione, una classe politica capace di visione, capace di mediazione tra interessi, capace di costruire, nel rispetto delle differenze, coesione sociale e senso di appartenenza. Serve, quindi, che la Politica intercetti le reali urgenze e necessità del Paese e delle sue imprese.

Il 2022 appena cominciato dovrà essere all’insegna di un proseguimento della crescita sia in Lombardia sia in Italia, grazie a condizioni di domanda ancora positive e in linea con il consolidamento della ripresa dell’economia globale. Questo ottimismo sappiamo bene, però, che deve fare i conti con una grave emergenza che mina la ripresa: il caro energia.

Il nostro è un grande Paese trasformatore e la nostra industria di trasformazione è il vero fautore del Made in Italy nel mondo. Un’industria che, considerata la maggiore dipendenza dalle fonti fossili dell’Italia rispetto agli altri paesi dell’area euro, rischia di essere maggiormente penalizzata da questo shock energetico. L’aumento dei costi dell'energia ci sta mettendo a dura prova.

A livello lombardo, oltre 40 dei 65 miliardi di KWh di consumo elettrico totale annuo deriva dalle imprese di industria e servizi innovativi. Quindi ben il 65% della domanda di energia viene dal mondo delle imprese che è, quindi, quello che più di ogni altro paga gli enormi rincari che stiamo registrando. Se guardiamo alle stime, il prezzo dell’energia per le imprese del territorio quest’anno salirà ad 8,3 miliardi di euro, in considerevole aumento rispetto ai 2 miliardi del 2019.

I rincari dei prezzi relativi alle forniture energetiche delineano una situazione molto seria che necessita di risoluzioni immediate e durature. Immediate perché bisogna agire subito per dare respiro alle imprese più energivore in cui l’impatto di questo aumento così significativo dei prezzi è più forte. Durature perché la situazione va affrontata con un approccio strutturale, con coraggiose misure di politiche industriali capaci di rimuovere con efficacia queste problematiche.

Con questo obiettivo, nelle ultime settimane abbiamo portato all’attenzione dei decisori pubblici proposte concrete e puntuali (leggi l'intervista «L'industria corre, i costi ci soffocano» >).

Il Governo, in particolare, con il DL Sostegni Ter (DL n. 4/2022), ha accolto la richiesta di azzeramento degli oneri di sistema per le utenze con potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW. Una scelta positiva che, tuttavia, riteniamo debba essere integrata da azioni che vadano oltre il primo trimestre e che incidano anche sul gas. Le misure proposte dal Decreto, infatti, riguardano la fornitura di energia elettrica, nessun intervento a calmierare il costo del gas.

Ma il gas è, infatti, la componente energetica che ha subito il rincaro più elevato (+ 947% a livello europeo) e che rappresenta un vettore importante per il nostro Paese e sul quale, riteniamo fondamentale, per esempio, aumentare la capacità di estrazione dei giacimenti nazionali destinandola al mercato interno a prezzi calmierati verso le imprese che possono trarne più beneficio.

Parallelamente servono interventi con una visione di medio-lungo periodo, capaci di cogliere le opportunità della transizione energetica per raggiungere gli obiettivi del programma europeo “Fit for 55” e per puntare all’indipendenza energetica.

Per andare in questa direzione bisogna puntare su efficienza energetica e autoproduzione da fonti rinnovabili, utilizzando strumenti innovativi e moderni come le Comunità Energetiche e sostenendo con forza, in tutte le sedi, la neutralità tecnologica rispetto alle soluzioni.

Il punto vero, infatti, è che dobbiamo avere ben chiaro l’obiettivo finale e puntare al risultato. Questo significa lasciare massima libertà a tutte le tecnologie e all’innovazione tecnologica che mette a disposizione strumenti sempre più performanti. Non possiamo rinunciare a priori alle opportunità di innovazione e know how che, come singoli Stati e come Europa, possiamo creare nei prossimi anni per affrontare la transizione.

L’economista Theodore Levitt diceva che “Così come l'energia è la base della vita stessa, e le idee la fonte dell'innovazione, così l'innovazione è la scintilla vitale di tutti i cambiamenti, i miglioramenti e il progresso umano”.

Come Paese abbiamo la responsabilità di lavorare tutti insieme per accendere la scintilla dell’innovazione e vincere la sfida della transizione senza far pagare i costi relativi a imprese e cittadini.

Come Assolombarda siamo e saremo sempre al vostro fianco per affrontare il percorso di rigenerazione energetica che, come imprese e territorio, abbiamo la responsabilità di cogliere in linea con gli obiettivi condivisi a livello internazionale.


Alessandro Spada
Presidente Assolombarda