L'Italia e il futuro dell'euro e dell'Unione Europea

Le proposte delle imprese. Documento Confindustria, ABI, ANIA, Alleanza delle Cooperative, Rete Imprese Italia.

Le proposte delle imprese presentate da Confindustria, ABI, ANIA, Alleanza delle Cooperative e Rete Imprese Italia si rivolgono alle istituzioni politiche, italiane e  comunitarie, per un’azione tempestiva e determinata a difesa dell’Europa e dell’euro.

L’Italia  e l’Europa stanno infatti affrontando, a dispetto di fondamentali economici che restano solidi, una situazione di crisi che mette in pericolo l’intera area dell’euro.

Per superare questa situazione di difficoltà e assicurare a tutti un futuro di benessere e progresso, il Patto chiede un impegno comune per riaffermare l’irreversibilità  dell’euro, rilanciare la crescita in Italia e in Europa, rafforzare ancor di più la credibilità del nostro Paese.

In  Europa  va  definita  e  attuata una strategia di riforme finalizzata a raggiungere  progressivamente  una  vera  Unione  politica  e  fiscale,  ad attivare  nel  tempo  più breve possibile lo scudo anti spread, a creare le condizioni per un migliore andamento del credito all’economia.

In  Italia  va  proseguita  l’azione  avviata  negli  ultimi mesi adottando ulteriori  riforme  strutturali  in grado di consolidare la credibilità del Paese e favorire la ripresa della competitività.

La  politica  deve  assumersi la responsabilità di perseguire tre obiettivi fondamentali: risanamento, ridefinizione del ruolo dello Stato e crescita.

In  particolare, abbandonando definitivamente tutte le ipotesi di ulteriori incrementi  di  pressione  fiscale,  occorre  proseguire  sulla  strada del rigore.  Va  ribadito  l’impegno  a  conseguire i saldi di finanza pubblica
previsti  e concordati con l’Europa, va resa strutturale la spending review e va definito un piano di dismissione e valorizzazione di asset pubblici.

È  necessario  ripensare il ruolo dello Stato in economia e nel sistema del welfare  ed è cruciale rafforzare la lotta all’evasione fiscale ridefinendo il rapporto tra Stato e contribuenti.

Perché  il  nostro  paese  torni  a  crescere  è indispensabile favorire la ricerca, aumentare la produttività, ridurre il cuneo fiscale e contributivo e collegare strutturalmente incrementi retributivi e di produttività.

Infine,  va creato un ambiente favorevole alle imprese rimuovendo i fattori che  frenano   la concorrenza e  semplificando i rapporti tra imprese e PA. Vanno  eliminati  i  vincoli  agli  investimenti  privati e va definita una politica industriale e infrastrutturale chiara e coerente con gli obiettivi concordati in ambito comunitario.

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