L’Italia in 10 selfie
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Report della Fondazione Symbola.
In sintesi
Fondazione Symbola presenta i 10 selfie dell'Italia, da cui partire per sfidare la crisi ed essere protagonisti del cambiamento:
Selfie n. 1 Dalla green economy il turbo per le imprese italiane. Sono 372.000 aziende italiane (il 24,5% dell’imprenditoria extra-agricola, nella manifattura addirittura il 32%) che durante la crisi hanno scommesso sulla green economy - che vale 102.497 mln di € di valore aggiunto, il 10,3% dell’economia nazionale. Con vantaggi competitivi in termini di export (43,4% delle imprese manifatturiere eco-investitrici esporta stabilmente, contro il 25,5% delle altre) e di innovazione (il 30,7% ha sviluppato nuovi prodotti o nuovi servizi, contro il 16,7%). La green economy fa bene anche all’occupazione. Nel 2015, tra green jobs propriamente detti e posti di lavoro in cui sono richieste competenze green, il 59% delle assunzioni previste è legato alla green economy: un esercito di 294mila nuovi lavoratori green.
Selfie n. 2 L’Italia è uno dei soli cinque paesi al mondo che vanta un surplus manifatturiero sopra i 100 mld di dollari. Nel 2014, con un surplus commerciale manifatturiero con l’estero di 134 mld $ (erano 113 nel 2012), si conferma il ruolo di punta del nostro Paese nell’industria mondiale. Non si può dire lo stesso di paesi come Francia (-35 mld), Regno Unito (-129 mld), Usa (-589 mld).
Selfie n. 3 Le imprese italiane sono tra le più competitive al mondo. Su un totale di 5.117 prodotti - il massimo livello di disaggregazione statistica del commercio mondiale - nel 2013 l’Italia si è piazzata prima, seconda o terza al mondo per attivo commerciale con l’estero in ben 928: circa uno su cinque.
Selfie n. 4 Il nostro paese è all’avanguardia nel mondo per le fonti di energia rinnovabile. L’Italia è primo paese al mondo per contributo del fotovoltaico nel mix elettrico nazionale (7,9%, dati relativi al 2013), meglio di Grecia (7,6%) e Germania (7%), ma anche del Giappone (sotto il 3%) di Usa e Cina (meno dell’1%). Nel 2012 l’Italia era prima (con il 39%) tra i grandi paesi Ue, a pari merito con la Spagna e davanti a Germania (24%), Francia (17%), Gran Bretagna (15%), anche per quota di energia rinnovabile nella produzione elettrica. Nel 2014 la quota di rinnovabili ha superato il 43%.
Selfie n. 5 L’industria italiana del legno arredo è seconda al mondo per surplus commerciale. Con 10 mld di $ di surplus l’industria italiana del Legno Arredo è seconda nella graduatoria internazionale per saldo della bilancia commerciale, preceduta solamente dalla Cina (80 mld) ma davanti ai competitor polacchi (9 mld), messicani (6 mld), vietnamiti (5 mld) e tedeschi (-2,1 mld). Ed è leader in Europa, con 56,4 mln di €, negli investimenti in R&S, che sempre più spesso alimentano l’innovazione green e l’efficienza nell’uso di materia ed energia: davanti alle imprese inglesi (44,6), tedesche (39,9) e francesi (17,5).
Selfie n. 6 Per 89 prodotti il nostro paese è leader dell’agroalimentare nel mondo, e vanta l’agricoltura più sostenibile. Tra i prodotti dell’agroalimentare italiano, ben 27 non hanno rivali sui mercati internazionali. Dalla pasta ai pomodori e altri ortaggi, da aceto e olio ai fagioli, alle ciliegie: tutti campioni assoluti nelle quote di mercato mondiale. E ce ne sono altri 62 per i quali siamo secondi o terzi: siamo sul podio nel commercio mondiale, insomma, per ben 89 prodotti. Quest’anno l’export agroalimentare è cresciuto di 8 punti percentuali nei primi 9 mesi, a quota 27 mld di €. Grazie anche al successo dell’Expo, ma soprattutto perché il nostro è il Paese più forte al mondo per prodotti ‘distintivi’: primi nel food, con 278 tra Dop/ Igp/Stg, e nel vino, con 523 Doc/Docg/Igt; primi in Europa nel biologico per numero di imprese, tra i primi al mondo per superficie. Con 814 tonnellate per ogni milione di euro prodotto dal settore, non solo l’agricoltura italiana emette il 35% di gas serra in meno della media Ue, ma fa decisamente meglio di Spagna (il 12% in meno), Francia (35%), Germania (39%) e Regno Unito (il 58% di gas serra in meno).
Selfie n. 7 Italia prima nella nautica con un quinto dell’export globale. Oltre un quinto della domanda internazionale di prodotti della nautica da diporto è assorbito dal made in Italy. Risultato che fa della nautica italiana la prima al mondo per quote di mercato, coi principali competitor che ci seguono a distanza: gli Usa col 14,5% del mercato e la Germania con l’11,4%. Una leadership assoluta, legata anche alle performance ambientali (come l’efficienza nei consumi e nelle emissioni), che diventa ancor più netta nella produzione di imbarcazioni e yacht da diporto (con motore entrobordo): dove gli oltre 2,4 mld di dollari di export ci consegnano una quota di mercato del 32,2%, superiore a quella dei due principali concorrenti: USA, e Germania (in totale 26,2%).
Selfie n. 8 Il sistema produttivo italiano leader in Europa in efficienza dei consumi e riduzione delle emissioni. Il modello produttivo italiano è tra i più innovativi ed efficienti in campo ambientale. A partire dai consumi energetici e dalle emissioni inquinanti: con 15 tonnellate di petrolio equivalente per milione di € prodotto, tra i big player europei solo il Regno Unito (12 t) - dove finanza e servizi giocano però un ruolo molto importante - fa meglio dell’Italia, paese manifatturiero. Che si colloca davanti a Francia (16), Spagna e Germania (18). E con 113 tonnellate di anidride carbonica per milione di € si piazza seconda dietro solo alla Francia (91 t), facendo meglio del Regno Unito (135), della Spagna (138) e della Germania (158).
Selfie n.9 Le nostre imprese campioni nella riduzione dei rifiuti e nell’economia circolare. Il nostro Paese è campione europeo nella riduzione degli scarti nel sistema produttivo, leader nell’industria del riciclo e portabandiera dell’economia circolare. Con 40,1 tonnellate di rifiuti ogni mln di € prodotto l’Italia è ben più efficiente di Regno Unito (49,8), Spagna (50,1), Germania (63,7), Francia (83,5). A fronte di un avvio a recupero industriale di oltre 163 mln di tonnellate di rifiuti su scala europea, nel nostro Paese ne sono stati recuperati 25 mln, il valore assoluto più elevato tra tutti i paesi del continente (in Germania sono 23). Il risparmio dell’Italia è di oltre 15 mln di tonnellate equivalenti di petrolio ed emissioni per circa 55 mln di tonnellate di CO2. Siamo secondi solo alla Germania in termini di percentuale di riciclo e di recupero di rifiuti di imballaggio, facendo meglio di Spagna, Francia e Regno Unito.
Selfie n. 10 Cultura, bellezza e creatività per competere. Alla filiera della cultura - 443mila aziende, il 7,3% del totale nazionale, che danno lavoro al 5,9% del totale degli occupati in Italia, 1,4 mln di persone - l’Italia deve 84 mld di €, il 5,8% della ricchezza prodotta. Questi 84 mld ne mettono in moto altri 143 nel resto dell’economia: 1,7 € per ogni € prodotto dalla cultura. Si arriva così a 227 mld prodotti dall’intera filiera culturale, col turismo come principale beneficiario di questo effetto volano. Le imprese che hanno investito in creatività sono più innovative: il 63,5% ha introdotto innovazioni di prodotto contro il 22,2% di chi non ha investito. E non è un caso, poi, che tra le prime il 48,1% sia presente sui mercati internazionali, a fronte del 21,6% delle altre.
In allegato sono riportate le slide di presentazione della ricerca.
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