Confronto del cuneo fiscale tra i principali paesi OCSE - 2013
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Sintesi dei dati relativi al cuneo fiscale pubblicati dall'OCSE.
In sintesi
Il rapporto annuale dell’OCSE sul “cuneo fiscale” mette a confronto gli oneri di imprese e lavoratori in 34 paesi, compresa l’Italia. Nel 2013, il cuneo fiscale italiano è stato pari al 47,8%, confermandosi in sesta posizione, dopo Belgio, Germania, Austria, Ungheria e Francia. Questo significa che un lavoratore ha ricevuto una retribuzione netta che è poco più della metà di quanto viene complessivamente erogato dall’impresa.
Tuttavia, aggiungendo il Tfr, il premio Inail e l’Irap (non considerati nel calcolo dell’Ocse), il cuneo fiscale italiano potrebbe superare il 50% del costo del lavoro (53,2%), a sfavore della componente a carico delle imprese, che arriverebbe a pesare il 32,1%.
In dieci anni (2003-2013) il cuneo fiscale italiano è cresciuto del 5%, mentre in Germania e Francia è diminuito (-7% e -2% rispettivamente).
Se si analizzano i soli contributi a carico delle imprese, per ogni 100 euro di retribuzione lorda, il datore di lavoro ha aggiunto 32 euro sotto forma di contributi. Vista da questa angolazione, l’Italia è salita al secondo posto, con 132 euro come totale costo del lavoro, ed è preceduta solo dalla Francia (140 euro).
La distribuzione degli oneri fiscali tra imprese e lavoratori si conferma a sfavore delle imprese, così come in Francia e Spagna. Al contrario, in Germania, Giappone, Regno Unito e USA gli oneri dei lavoratori sono superiori a quelli delle imprese.
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