“Una grande alleanza pubblico-privato per Milano Città STEAM” Comunicato stampa

“Una grande alleanza pubblico-privato per Milano Città STEAM”

Assolombarda ai candidati sindaco

Milano, 11 maggio 2016 – “Presentiamo oggi ai candidati sindaco la visione che Assolombarda ha maturato per il futuro di Milano. E chiediamo su questa visione degli impegni concreti. Per rendere sostenibile nel tempo il quadro europeo, l’Italia deve crescere a tassi superiori alla media continentale, e Milano a ritmi anche maggiori. I motori della crescita e della competitività sono sempre più le grandi città metropolitane, in cui l’innovazione rafforza sempre più le performance dell’economia. Per questo occorre non solo avere una città attrattiva e competitiva per la vita delle imprese, dei cittadini e dei giovani talenti. Ma occorre anche nutrire l’ambizione di conseguire eccellenze mondiali, partendo da alcuni propri punti di forza” - ha dichiarato il presidente Gianfelice Rocca-. “Milano racchiude in sé la forza di un grande capitale sociale, economico, scientifico ed ‘estetico’. E deve riconoscersi in una grande visione di sviluppo che, per ottenere i risultati che si prefigge, deve essere comune: condivisa tra imprese, società civile, mondo della cultura e dell’accademia, società politica e amministrazioni pubbliche”.

MILANO CITTA’STEAM
“Per questo Assolombarda – ha detto Rocca – offre all’agenda pubblica la nostra visione per Milano. ‘Milano città STEAM’: ‘S’ come Science, ‘T’ come Technology, ‘E’ come Engineering&Environment,A’ come Arts, ‘M’ come Manufacturing. E’ una visione che chiama coesione e alleanza, una prospettiva strategica che coniuga al meglio gli asset di Milano, e che realizza il massimo potenziale di ricadute economiche e occupazionali”.


“Abbiamo per questo individuato 4 fattori abilitanti, 3 leve strategiche e 4 traiettorie d’innovazione, per la Grande Milano Metropolitana nel prossimo decennio. E per ciascuno di tali fattori, proponiamo dei numeri da cambiare per colmare i gap con le aree più avanzate d’Europa”.

4 FATTORI ABILITANTI
“I fattori abilitanti cominciano da Milano semplice e digitale” – ha detto Rocca-. “La premessa è che occorre ripristinare una cornice di fiscalità locale compatibile con la crescita e gli investimenti, e per attrarre nuove imprese: dal 2010 a oggi la pressione fiscale locale del Comune di Milano ha registrato un tremendo aumento del +196% per un’impresa manifatturiera tipo, e del +264% per un’impresa terziaria media. Bisogna poi concentrarsi sulla semplificazione. Milano è la 2a Smart City nel ranking italiano. Ma il peso della burocrazia rappresenta ancora fino al 4% del fatturato delle imprese. I numeri da cambiare sono ancora impegnativi. Dei 60 servizi prioritari forniti dalla PA sul territorio milanese, 20, tra quelli per le imprese, sono ancora da ricercare su 6 siti diversi e 26, tra quelli per i cittadini, sono reperibili su 7 siti differenti. La digitalizzazione pubblica milanese deve dotarsi di una piattaforma neurale unica, che consenta il pieno accesso unificato ai dati e ai servizi della PA, offra piena trasparenza nel procurement, sia facilmente accessibile anche agli anziani”.

“Bisogna lavorare per una Milano rapida e accessibile” - ha proseguito Rocca. “Il primo punto è quello del coordinamento tra tutte le forme di trasporto. Occorre realizzare la piena integrazione del ticketing dei diversi servizi di trasporto pubblico locale, e un’unica Agenzia Metropolitana di TPL. Siamo leader europei per mobilità innovativa, ma restiamo la decima area metropolitana europea per congestione con 52 ore medie perse annualmente dai cittadini nel traffico, e una qualità dell’aria inferiore a Lione, Monaco di Baviera e Stoccarda. La mobilità ‘punto-punto’ che serve a Milano è una chiave per la sostenibilità ambientale, attraverso le leve della sharing economy – Milano è leader per mobilità innovativa - e delle piattaforme d’intermediazione digitale dei servizi. La sinergia del sistema aeroportuale milanese, articolato su Malpensa, Linate e Orio al serio, deve guardare al recupero della connettività internazionale e intercontinentale che caratterizza i nostri competitor europei: fatta 100 la connettività di Londra, Milano è passata da 26,9 nel 2013 a 32,7 nel 2015.

Il terzo fattore abilitante è Milano città con capitale umano di qualità. “Contiamo – ha detto Rocca - 117 mila studenti universitari nelle discipline STEAM sui 200mila iscritti in Lombardia. La reputazione internazionale dei nostri Atenei è in linea con i più avanzati benchmark europei, e Università come Politecnico e Bocconi si piazzano in posizioni di eccellenza nel ranking internazionale delle offerte di lavoro. Ma ancora circa il 40% della disoccupazione giovanile è attribuibile alla divergenza tra profili richiesti e competenze offerte da istruzione e formazione pubblica. Occorre potenziare il canale ITS, rispetto ai mille studenti attualmente iscritti in Lombardia sui 5mila complessivi italiani, pochissimi rispetto agli 800 mila che frequentano le Fachhochschulen in Germania. Accrescere l’attrattività per i giovani studenti stranieri, offrire loro buone chances di lavoro, significa conseguire un vantaggio demografico di cui abbiamo bisogno. Creare le migliori condizioni per accrescere la partecipazione femminile al mercato del lavoro significa rafforzare la qualità del capitale umano: è vero che l’occupazione femminile è a Milano del 61% rispetto al 47% dell’Italia, ma in Baviera si sfiora oggi il 73%. E la forza di Milano inclusiva sotto il profilo sociale vive inoltre nella forte sussidiarietà ambrosiana, con un terzo settore forte di oltre 16mila soggetti non profit e oltre 312mila volontari”.

Infine, Milano inclusiva. “Gli stranieri – ha detto Rocca - pesano per il 13% della popolazione milanese, rispetto all’8% dell’Italia e al 16% di Barcellona e al 23% di Monaco di Baviera. Formazione, integrazione e inclusione significano rafforzare il loro apporto alla crescita della Grande Milano, che vede già operare oltre 39mila imprese condotte da stranieri, pari al 14% delle imprese che qui operano rispetto al 9% della media italiana.

3 LEVE STRATEGICHE
“La nostra visione STEAM – ha proseguito Rocca – indica come leve strategiche, e cioè come strumenti necessari per rendere la città sempre più abilitante, innanzitutto l’innovazione, puntando ad accrescere la densità tecnologica misurata in brevetti; le startup, potenziando innanzitutto le performance di crescita di quelle knowledge intensive, che sono state 12mila in Lombardia tra il 2007 e il 2013 generando 5,8 miliardi di fatturato nel 2013, cioè un terzo del totale di settore nazionale: hanno creato 52 mila posti di lavoro, un quarto del totale italiano, ma occorre potenziare il flusso di capitali loro destinato, visto che nel 2015 le startup slovene hanno ricevuto investimenti per circa 127 milioni di dollari, poco meno dei 133 milioni 
investiti in Italia mentre la Slovenia ha una popolazione di soli 2 milioni di abitanti; l’attrattività, accrescendo il numero di studenti internazionali, e delle attuali 3.100 multinazionali estere operanti a Milano”.

4 TRAIETTORIE D’INNOVAZIONE
“Ma per proiettarsi nel mercato mondiale non occorre solo avere migliori risultati, bisogna perseguire l’eccellenza in alcuni settori prioritari, che incrocino gli assi globali della crescita – ha detto Rocca - Per questo suggeriamo alcune traiettorie d’innovazione ben precise. Rafforzare l’eccellenza lombarda e milanese nel Life Science, che vede in Lombardia oltre 1.200 imprese dei dispositivi medici e 117 biotech, con oltre il 46% del fatturato nella farmaceutica italiana, e 19 IRCCS leader assoluti nazionali nella ricerca: è un settore che attraverso il progetto Human Technopole nell’area EXPO deve portarci a livelli mondiali. Intensificare gli sforzi su Manifattura 4.0, puntando ad accrescere la percentuale di imprese nella fascia medio-alta della digitalizzazione, oggi ancora ferma al 17%, e facendo leva sull’eccellenza delle nostre startup nel campo della meccatronica, nanotecnologie e nuovi materiali. Agevolare l’industria creativa e culturale, puntando su quelle 1.500 startup knowledge intensive nate in Lombardia dal 2007 proprio in questo settore. Valorizzare anche nel procurement pubblico l’eccellenza milanese e lombarda del Green Economy Network, che vede concentrarsi qui 400 imprese con 25mila addetti e 50 miliardi di fatturato. Ma la Lombardia è ancora solo la 15° regione italiana per performance green complessive, nonostante le sue eccellenze nella gestione rifiuti”.

Su queste basi – ha proseguito Rocca – offriamo ai candidati sindaco, anche nella loro veste di future guide della Città Metropolitana, non solo la nostra piena cooperazione per una grande alleanza pubblico-privato. Chiediamo loro come intendono declinare alcune delle nostre proposte. E comunque vorremmo che s’impegnassero incrociando le politiche territoriali in un piano strategico chiaramente delineato in progetti misurabili. Mirando a una chiara coerenza tra i livelli decisionali e le priorità a livello comunale, a livello regionale e nazionale, in accordo con la dimensione europea. Ci aspettiamo dalla politica milanese una forte operazione di leadership o di autorevole influenza, perché questa visione strategica d’insieme si incarni in concrete decisioni quotidiane.

“Certo – ha concluso Rocca – sappiamo bene che i fattori di contesto pubblico che ancora ostacolano lo sviluppo possibile anche a Milano restano forti. Le imprese hanno ancora troppi sassi nello zaino. Ma come Assolombarda non intendiamo lasciarci fermare dalle difficoltà e chiederemo alla prossima amministrazione di realizzare questa visione”.

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