Esportare la dolce vita - Il bello e ben fatto italiano nei nuovi mercati. Le forze che trasformano i consumi

Rapporto Confindustria e Prometeia.

In sintesi

 

Il rapporto del Centro Studi di Confindustria e di Prometeia analizza le potenzialità di crescita delle vendite di beni belli e ben fatti (BBF) nei trenta nuovi mercati più promettenti per l'Italia.

Le difficoltà economiche non hanno allentato i legami che le imprese italiane hanno tessuto con i consumatori benestanti di questi paesi: la loro domanda di bellezza e di qualità continua a rivolgersi all'Italia, in particolare a quei beni di consumo di fascia medio-alta che si contraddistinguono per il design e la qualità dei materiali e delle lavorazioni.

 

Tabella - I trenta mercati del bello e ben fatto

tabella 30 mercati senza titolo

La classe benestante dei nuovi mercati che domanda beni del BBF italiano costituisce un gruppo sempre più ampio: nel 2021, in tutto il mondo, ci saranno 212 milioni di "nuovi ricchi" in più rispetto al 2015 e, tra di essi, 154 milioni soltanto dai trenta mercati emergenti.

Nel 2021 questi paesii importeranno dall'Italia quasi quanto oggi Francia e Germania insieme.

Tuttavia, occorre considerare che si prevede un rallentamento della crescita attesa in 23 dei 30 mercati analizzati. Inoltre, le prospettive economiche nei mercati emergenti diventano di più difficile lettura per il maggior numero di rischi rispetto al passato. L'incertezza delle previsioni è dovuta a un mix di fattori che operano in misura differente nei diversi paesi:

  • la caduta dei prezzi delle materie prime
  • l'aumento del rischio geopolitico
  • la svalutazione dei tassi di cambio
  • la crescita del rischio di protezionismo

 

Quali sono le forze che trasformano i consumi dei beni BBF nei nuovi mercati?

Le politiche economiche espansive dei governi, soprattutto nell'attuale quadro di rallentamento degli emergenti, possono sostenere la domanda nel breve periodo e influenzare la capacità di spesa dei consumatori.

Alla luce delle diverse policy nazionali, i trenta nuovi mercati sono stati divisi in cinque gruppi omogenei, che condividono orientamenti simili di politica economica:

5 cluster

Il primo cluster (virtuosi) è formato dai 13 nuovi mercati in cui ci sono più spazi per politiche economiche a sostegno dei consumi. Il secondo cluster include i paesi relativamente virtuosi, cioè con alcuni margini per le politiche economiche ma soggetti a regimi di cambio fissi o amministrativi. Il terzo cluster è formato da paesi con un basso debito estero e pubblico ma con saldi di bilancio in deterioramento a causa del calo degli introiti petroliferi (caratterizzati da pochi spazi di policy). Il quarto cluster (rischiosi) include i paesi con elevati squilibri macroeconomici e, infine, il quinto cluster raggruppa i paesi più vulnerabili.

Le altre forze che trasformano i consumi di beni BBF vanno dall'utilizzo delle nuove tecnologie alla composizione demografica, dalla partecipazione femminile al lavoro all'istruzione e, non ultimo, al grado di urbanizzazione.

 

In allegato le slide di Alessandra Lanza (Prometeia) e Luca Paolazzi (CSC).

 

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