Concorrenza Sleale e Normativa Europea

I giudici di Lussemburgo intervengono sul mercato dei latticini

La Corte di Giustizia dell’Unione Europea, con una sentenza che segna profondamente le sorti del mercato alimentare, ha distanziato in modo sempre più marcato il già diviso mondo vegan da quello animale, stabilendo che solo i prodotti di quest’ultimo sono degni di riportare le denominazioni “latte, formaggio yogurt” e similari.

Il verdetto conferma quanto stabilito dal regolamento comunitario n. 1234/2007 secondo cui il termine “latte” si riferisce solo al “prodotto dalla secrezione mammaria normale, ottenuto mediante una o più mungiture, senza alcuna aggiunta o sottrazione”.

A fondamento di tale decisione la tutela della concorrenza e dei consumatori, i quali sarebbero indotti in errore dall'utilizzo improprio delle nomenclature e delle etichette tipiche (ed oggi anche esclusive) dei derivati lattiero-caseari.

La conseguenza pratica della sopracitata pronuncia è che, a partire da adesso, non sarà più possibile vendere prodotti vegetali, venduti normalmente finora, con le medesime etichette o descrizioni sulle confezioni.

La sentenza non ha valore retroattivo, dunque le nuove disposizioni non si applicano ai prodotti già immessi in commercio.

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